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    Juniores elite, il Fucecchio cambia pelle ma non le ambizioni

Il compito di chi costruisce una squadra di calcio non è quello di trovare una risposta al paradosso della nave di Teseo, ma dimostrare che cambiando anche tutti i giocatori, quel che resta è un'identità caratteriale che si trasmette senza interruzione ai nuovi venuti. La proverbiale nave su cui viaggiò Teseo - sì, quello del Minotauro - venne cambiata pezzo dopo pezzo nel corso degli anni; ma nel momento in cui anche l'ultima parte fu sostituita quella era ancora la nave su cui viaggiò il mitologico re di Atene? Spunti e rimandi a un'infinità di esperienze pratiche rendono questo interrogativo assai suggestivo, e riflettendoci si attaglia bene anche al calcio.

Prendiamo il caso di una squadra Juniores, ma varrebbe anche per una qualsiasi prima squadra: prima o poi, che sia un biennio o poco più, a ogni maglia corrisponderà un volto nuovo, eppure se un club ha una mentalità vincente riesce a trasmetterla anche dopo aver cambiato ogni parte del proprio organico. La soluzione al paradosso della nave di Teseo l'hanno trovata sicuramente a Fucecchio, dove da anni Juniores fa rima con vittoria. I bianconeri nelle ultime stagioni si sono alternati con la Sestese nella successione dell'albo doro dei campioni regionali, spartendosi due allori a testa nel periodo caratterizzato anche dalla pandemia. Quest'anno gli Juniores regionali elite ripartono con i bianconeri campioni in carica, perchè il progetto affidato a Mirko Giorgetti ha condotto il Fucecchio di nuovo alle finali scudetto, ricollegando la storia con il 2019 quando Collacchioni fece altrettanto.

Dopo un'annata strepitosa, che ha proposto numeri da record specialmente nel girone di ritorno, il fatto che Fucecchio riparta con al centro mister Giorgetti non sorprende. E non sorprendono - ok, lo sappiamo benissimo: è calcio di agosto - nemmeno i risultati del pre-campionato, nelle prime uscite amichevoli infatti il Fucecchio si è disimpegnato bene contro avversarie di livello, come ha affermato lo stesso tecnico nell'immediato post-partita della sfida contro l'Aquila Montevarchi: 'è stato un ottimo test, contro una squadra che pochissimi mesi fa ha disputato la finale play-off del campionato Primavera 4, con diversi ragazzi reduci da quell'esperienza. Abbiamo svolto un test attendibile, i miei ragazzi si sono comportati bene specialmente nel primo tempo, quando il match è stato equilibratissimo. Nella ripresa, come spesso avviene in questo periodo, i carichi di lavoro si sono fatti sentire un po' per tutti e la gara è scesa d'intensità'. Ecco l'intervista uscita sull'ultimo numero di Calciopiù, in edicola questa settimana:

Mister, mettiamo a fuoco le coordinate del lavoro che avete svolto fin qui.
Il ritiro lo abbiamo fatto a Fucecchio, iniziando il 9 agosto in concomitanza con i lavori della prima squadra e da quel momento abbiamo sostenuto gare contro l'Aquila e contro gli Juniores Nazionali del Cenaia. Siamo in piena preparazione e abbiamo lavorato tanto e bene tutte le mattine, staccando un po' soltanto i giorni di Ferragosto.

Sempre a livello di amichevoli, quali altri impegni vi attendono prima del 9 settembre, quando scatterà dal via il campionato?
Le amichevoli con Montecatini, Pistoiese e il 2 settembre chiuderemo contro il Quarrata; nel frattempo proseguiamo con allenamenti giornalieri, da qui al via.

Un pre-campionato di livello.
Abbiamo cercato avversari attendibili, squadre organizzate con le quali verificare i primi risultati dell'amalgama che è in corso, fra i giocatori che già c'erano classe 2005 e i nuovi arrivati.

Quest'estate avete dovuto sostenere necessariamente un ringiovanimento della rosa, cambiando circa 11 elementi su 20; per quello che può immaginarsi, quanto e come cambierà la vostra squadra?
Abbiamo cercato di mantenere il più possibile l'ossatura della passata stagione e tutti i 2005 sono rimasti, a eccezione di Agostini che è partito aggregato alla prima squadra ma potrà venire a darci una mano all'occorrenza. Per scelta societaria, non avremo fuori quota del 2004 ma inizieremo a dare spazio ai molti 2006 che sono arrivati.

Molti dei quali da Fucecchio: funziona ancora l'asse con l'ottimo vivaio dei Giovani Fucecchio?
Anche quest'anno ben sette arrivano dalla loro ex squadra Allievi e nel corso del tempo questo rapporto ha sempre garantito ottimi risultati. Solitamente un settanta per cento circa dei ragazzi dei nostri Juniores vengono dai Giovani Fucecchio, dopotutto il loro lavoro con il settore giovanile è mirato e professionale. Non è un caso che siano arrivate due vittorie di campionati negli ultimi cinque anni.

Abbiamo scomodato in apertura Teseo e il paradosso della sua nave; senza farlo di nuovo, qual è l'identità in linea con il passato che dovrà avere la sua squadra nella stagione che inizierà a breve?
Abbiamo il dovere di dare continuità allo scorso anno, mantenendo la stessa fisionomia; saranno i nuovi a doversi calare nella situazione in cui sono arrivati, e per fortuna lo stanno già facendo con la giusta predisposizione. Uno dei nostri punti di forza saranno quei ragazzi che sono rimasti e che danno continuità al progetto, il testimone passa di mano di stagione in stagione.

Nonostante sia presto per un'analisi completa della sua squadra, quale reparto la intriga di più e su quale invece occorre ancora un po' di lavoro per risultare pienamente competitivi?
Tutti e tre i reparti mi danno le garanzie che voglio, la difesa è per tre quarti quella dello scorso anno, centrocampo e attacco propongono prospettive intriganti, tenendo conto che con i cinque attaccanti della passata stagione abbiamo realizzato una settantina di gol. In linea con il recente passato, la forza del collettivo sarà quella sulla quale costruire le nostre eventuali fortune.

Da campioni in carica quali siete, partirete con i favori del pronostico appiccicati addosso: li vuole spostare su qualcun altro?
Dando uno sguardo alla composizione delle nostre avversarie nella passata stagione ci sono squadre come Zenith, Sestese e Lastrigiana che avevano numerosi e validi elementi classe 2005 in rosa. Senza voler deviare su altri il titolo di favoriti, sono davvero convinto che noi saremo fra le protagoniste, ma dovremo dimostrare tutto il nostro valore e lavorare sodo, perchè ci troveremo di fronte squadre più esperte e tutte, in generale, ben organizzate. Lo scorso anno mi impressionò la Zenith, e sono convinto che loro assieme alle già citate Sestese e Lastrigiana siano squadre destinate a lottare per il primo posto. Conosco meno realtà di grandissima tradizione come il Grassina, che di sicuro vorrà riscattarsi; le mine vaganti non mancheranno, occhio ad esempio al Fratres Perignano che ha pescato bene negli ex Allievi dell'Oltrera e ha ingaggiato un ottimo mister come Pagliai.

Anche in relazione alle altre categorie, a suo avviso il campionato che affronterete che valore ha?
Penso che sia altissimo, e sono convinto che le squadre di vertice dell'elite sarebbero protagoniste anche nel campionato Juniores Nazionali. Tolto quell'anno del post-covid caratterizzato da una formula anomala, il girone unico di merito esprime ottimi valori e offre un valore formativo molto alto per i ragazzi che lo vivono; lo dimostra anche il nostro caso, in cui ogni anno riusciamo a far salire in prima squadra, in Eccellenza, dei giovani pronti per il salto definitivo di qualità.

In chiusura vorrei ricollegare il recente passato con l'evidente voglia di conferma e rivalsa che avrete quest'anno: che cosa è mancato nelle finali scudetto e quant'è l'amarezza che vi è rimasta?
Sono convinto che non ci sia mancato niente, nello specifico. Abbiamo giocato le quattro gare delle finali creando in ognuna 7-8 occasioni da gol, dominando spesso il gioco. Purtroppo contro il Traversetolo abbiamo perso di misura 1-0 in casa e lì perfino un pari ci sarebbe stato stretto; al ritorno abbiamo vinto 3-2. Con la vecchia regola dei gol in trasferta saremmo passati noi, invece siamo usciti al quinto rigore della lotteria dei tiri dal dischetto. Vedendo poi di persona il livello delle due finaliste al Bozzi resto convinto che avremmo meritato di giocarci il titolo fino in fondo, ma non è andata così e lo abbiamo accettato, anche se un filo di amarezza resta a ripensarci. Quel che più conta però è che sia stata un'annata di grandissimo livello, siamo partiti maluccio e poi abbiamo vinto il campionato a suon di prestazioni da incorniciare. Per questo l'obiettivo del prossimo futuro è quello di ripetere il più possibile quanto siamo stati in grado di fare nei mesi scorsi.
Lorenzo Martinelli