Filippo Giusti ricorda il Direttore di Calciopiu Alessio Facchini
Amico mio, ci sono delle persone che durante la vita ti sembrano immortali e quando se ne vanno non riesci a contestualizzare... ma in questi giorni ti ho pensato tanto e ho ripensato ai tantissimi momenti passati insieme (belli, brutti, avventure e disavventure) e allora i tanti ricordi e i tanti amici comuni che non ci sono più ti fanno realizzare... quanti sabati sera, quante domeniche sera a casa tua .
Mi sembra di averle davanti agli occhi (si parla degli anni '80). Te al tavolo in cucina a battere a macchina le note delle partite del nostro calcio) con Silvano a fumare in poltrona, l'Adriana a fare faccende e la Norma che ogni tanto tirava fuori delle perle di saggezza. Io arrivavo con il Tazzone che puntualmente ti mescolava i fogli per leggere le note delle squadre giovanili, anzi come gli dicevi te : Tazzone non bracare, sono tutte in ordine e via con il tuo indice a battere con ritmo incessante su quella vecchia ma sempre operativa Olivetti. E durante la serata arrivavano il Bechelli, Tito Bini, il Pampaloni, quelli della Villa (Leonardo Sacchetti e Valdemaro) il Cocci , il Trallori, Baffo De Lorenzo, Orfeo Pollastri... la tua casa era un teatro dove si alternavano sul palco tanti attori ed ognuno di loro rappresentava una macchietta una scena... lezioni di vita caro Alessio... e poi le serate al Bar dove la tua goliardia dominava su tutto il gruppo degli amici... provavano a batterti ma su quel terreno eri proprio il numero 1!
E i lunedì sera alla tipografia... il gusto era prendere il giornale prima degli altri... mi guardavi un po' storto (spesso eri teso perchè il parto del giornale era stato difficile) ma se non mi vedevi arrivare ti preoccupavi... quante telefonate, quante discussioni sulla politica federale, sull'organizzazione dei campionati sulle ciane di tutti e di tutto... quanto abbiamo pianto insieme amico mio quando è venuto a mancare Fabio (Fabio Bresci... Fabio era e rimane soltanto lui!!!). Ci vorrebbero ore a descrivere tutto ma si rischia di andare nel patetico... finisco con una tua frase che mi dicevi spesso negli ultimi anni: Caro Pippo il nostro calcio è finito, non c'è più... beh adesso senza di te non c'è veramente più... salutami tutti gli amici che troverai lassù.