• Juniores RegionaliElite
  • 27/04/2024 16.00.00
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  • LASTRIGIANA
    Bonaiuti
    Fontani
  • 2 - 1 27/04/2024 16.00.00
  • AFFRICO
    Barbieri J.

Commento


LASTRIGIANA: Hila, Bonaiuti, Marchi, De Pascalis, Sona, Guasti, Ballerini, Innocenti, Tomeo, Mandolini, Sarti. A disp.: Magnolfi (1), Corrado, Stefanacci, Fontani, Talakhadze, Vignolini, Oliveri, Stefanucci, Vettori. All.: Guasti Davide
AFFRICO: Soccodato, Baroncini, Bartolacci, Biba, Benci, Vignozzi, Petrini, Palazzini, Russo, Guerra, Mosconi. A disp.: Wang, Andrei, Toci, Giannoni, Tamburini G., Casoni, Di Gaudio, Puggelli. All.: Benfari Massimiliano
RETI: Bonaiuti, Fontani, Barbieri J.
LASTRIGIANA: Hila, Bonaiuti, Marchi, De Pascalis, Sona, Duccio Guasti, N. Ballerini, F. Innocenti, Tomeo, Mandolini, Sarti. A disp.: F. Magnolfi, Corrado, Stefanacci, Fontani, Talakhadze, Vignolini, Oliveri, Stefanucci, Vettori. All.: Davide Guasti.
AFFRICO: Soccodato, Baroncini, Bartolacci, Biba, Benci, Vignozzi, Petrini, Palazzini, Russo, Guerra, Mosconi. A disp.: Wang, Andrei, Toci, Giannoni, Tamburini, Casoni, Di Gaudio, Puggelli. All.: Massimiliano Benfari.
ARBITRO: Improda di Empoli
RETI: 10' Petrini, 70' Bonaiuti, 87' Fontani.



Splendido fino in fondo, come una delle grandi classiche del ciclismo: e questa sorta di Milano-Sanremo in salsa calciofila non poteva che emettere il proprio inappellabile verdetto solo all'ultima pedalata. Vince la Lastrigiana, mai in testa se non adesso: quando conta. Vince perché vince in rimonta lo scontro diretto con l'Affrico e approfitta del capitombolo del Fratres Perignano, ormai ex capolista, sul campo del Fornacette che comunque retrocede. Le due gare sembrano altrettanti treni fermi alla stazione in attesa che qualcuno ci salga su per metterli in moto. Non so se avete presente quando l'altoparlante annuncia che: «Si partirà con un ritardo di venti minuti per ritardo nella preparazione del treno». Ecco; è più o meno quel che accade. Mentre a Fornacette i primi minuti scorrono via lisci come l'olio e senza reti, a Lastra a Signa ci si rende ben presto conto che un match figlio dell'equilibrio ma anche della paura mai potrà essere spettacolare come quello disputato all'andata sul terreno del Lapenta. Ciononostante, le primissime schermaglie mettono bene in evidenza l'atteggiamento tattico adottato dalle due squadre. L'Affirco, che scende in campo con l'impellente necessità di conquistare l'intera posta in gioco, è schierato da Max Benfari in maniera ultraoffensiva. Accelerano subito sugli esterni Petrini a destra e Mosconi a sinistra, completando un tridente d'attacco che prevede Russo quale riferimento centrale; lo supportano sia Guerra, insolitamente sistemato in cabina di regia, sia o due mediani Biba e Palazzini. Un Affrico dunque a trazione anteriore che dopo due minuti va vicino al vantaggio con Mosconi che dopo essersi fatto luce in area non centra lo specchio della porta da buona posizione. Decisamente più conservativo appare invece l'atteggiamento di Davide Guasti che, davanti a Fabio Hila, schiera una nutritissima linea difensiva formata dagli esterni Marchi e Bonaiuti e dai centrali Sona e Guasti ulteriormente puntellati da Liam De Pascalis. In mediana, il compito di far gioco è affidato alla coppia Ballerini-Innocenti che si occupa sia del disbrigo della normale amministrazione in fase di contenimento, sia di una rapida fase d'impostazione che nelle intenzioni deve fungere da innesco per il trio Sarti-Tomeo-Mandolini. In questo contesto diventano così fondamentali i palloni inattivi; e al 6' è proprio in occasione di una sponda aerea nata in conseguenza di un angolo che l'incornata da due passi proposta da Tomeo è alzata oltre la traversa da Soccodato, ex Cattolica Virtus (cognome da bomber dei tempi che furono; presente da guardiano sempre vigile e sicuro). In questa prima fase, la maggior pressione esercitata dall'Affrico mette in evidenza le fragilità di una retroguardia biancorossa piuttosto balbettante. Ne approfitta come meglio non potrebbe Petrini che al 10', catapultandosi su un pallone rimesso nel cuore dell'area lastrigiana, prima anticipa l'incerto Marchi e poi tocca in rete da due passi il pallone del vantaggio. Il primo sussulto azzurro scuote la classifica. A Fornacette il risultato non si sblocca: se questa situazione perdurasse fino al novantesimo, il Fratres Perignano vincerebbe il titolo con un punto di vantaggio beffando entrambe le rivali. L'Affrico comunque non se ne dà pena e al 13' sfiora il raddoppio: ancora frastornato, Marchi ne combina un'altra sbagliando un facile disimpegno e regalando il pallone a Guerra che senza pensarci due volte entra in area e spara a rete dalla media distanza; Hila è bravo a opporsi d'istinto e anche fortunato, visto che il successivo tiro di prima proposto dall'accorrente Petrini prende la via dei cieli. Al 17' l'Affrico si rende ancora pericoloso grazie al mobilissimo Petrini che scappa via lungo la corsia di competenza e poi fa partire un insidioso tiro-cross al quale Hila si oppone con buon riflesso mettendoci la manona e alzando la traiettoria oltre la traversa. Nuovo brivido al 24': l'Affrico intesse una splendida manovra per vie centrali, sviluppata da Palazzini che prima avanza e poi inventa una deliziosa imbucata in area; il raddoppio azzurro sembra solo una formalità; peccato che Russo getti nel cestino la classica occasione d'oro sparando centralmente sul corpo di Hila un pallone che con un pizzico di freddezza in più poteva essere incrociato in porta e dunque tolto dalla sua disponibilità. Nel frattempo giunge da Fornacette quella notizia che per il momento albergava solo nei sogni mostruosamente proibiti di entrambe le squadre. Un micidiale uno-due dei padroni di casa complica maledettamente il cammino del Fratres Perignano che adesso sarebbe costretta allo spareggio con l'Affrico. È una notizia alquanto negativa per la Lastrigiana il cui improvviso risveglio la porta, al tramonto del primo tempo, a un passo dal pareggio. Dopo essersi liberato nel cuore della trequarti fiorentina, Mandolini allarga intelligentemente a destra premiando il puntuale inserimento offensivo di Tomeo che punta l'area di rigore, vi entra con decisione ma poi spreca incrociando di poco a lato il diagonale rasoterra. Nel frattempo, l'infortunio occorso a Duccio Guasti induce Davide Guasti a cambiare leggermente il proprio assetto: entra Talakhadze, e De Pascalis s'abbassa in una più consona posizione di centrale difensivo. Lo scampato pericolo e l'intervallo di metà gara sembrano giovare all'Affrico che rientra in campo più che mai deciso a chiudere i conti. Ci va molto vicino in un paio di occasioni con Guerra che però, incuneandosi in area dal settore di sinistra, non riesce a inquadrare la porta da ottima posizione. La fase centrale della ripresa vede una Lastrigiana maggiormente propositiva in fase di costruzione del gioco: si alza il baricentro; e i palloni inattivi cominciano a produrre frutti. Al 70', sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla sinistra, un pallone respinto a fatica dalla difesa ospite è raccolto al limite dell'area da Sarti che senza pensarci troppo prende la mira e scarica a rete una conclusione tesa e ben indirizzata; Soccodato interviene in chiusura respingendo corto: Bonaiuti, venutosi a trovare in più che sospetta posizione di offside, gira in rete da due passi e fa esplodere di gioia la tribuna della Guardiana. Inutili sono le proteste dei sostenitori dell'Affrico all'indirizzo di Improda che convalida. A questo punto, mentre il Fratres Perignano affonda sotto i colpi di un impietoso Fornacette, il pareggio permette alla Lastrigiana di agguantare la testa in condominio: l'1-1 fa cambiare il partner di un eventuale spareggio. La gara è però ben lungi dal potersi considerare terminata. L'Affrico torna a pigiare sull'acceleratore e all'82' si fa di nuovo pericoloso con Russo che, ottimamente lanciato in profondità, prima resiste al prepotente ritorno di un avversario ma poi, dopo essersi incuneato in area, si vede sbarrata la strada da Hila che gli chiude la porta in faccia. Passano due minuti e un classico caso da moviola scuote la porzione di tribuna occupata dai sostenitori azzurri. La bella iniziativa portata avanti sulla sinistra da Biba culmina in un bel passaggio che libera al tiro il subentrato Tamburini; la sua conclusione a botta sicura si stampa sulla faccia interna della traversa, e il pallone poi rimbalza in campo. Secondo i calciatori ospiti avrebbe varcato la linea di porta; non è però dello stesso avviso l'arbitro Improda che lascia proseguire il gioco sotto una fitta pioggia di frasi non proprio all'acqua di rose nei suoi confronti. Gli ultimi minuti di gioco sono carichi d'emozione incandescente. All'87' Soccodato tenta d'intervenire in presa alta su uno spiovente dalla sinistra non calcolando però in maniera corretta i tempi dell'intervento; è lesto ad approfittarne il neoentrato Fontani che traducendo in rete da due passi permette alla Lastrigiana di operare il sorpasso, e fa venir giù la piccola e gremitissima tribuna. Prima posizione solitaria. Guai però a distrarsi: nei cinque minuti di recupero concessi da Improda la Lastrigiana deve stringere i denti. È in questo periodo che dimostra di non essere ancora del tutto guarita da quel sano masochismo sportivo che li porta a soffrire fino in fondo. Al 93' infatti la Lastrigiana avrebbe la possibilità di chiudere in bellezza quando lo sganciamento di Oliveri sulla sinistra è frustrato in maniera fallosa (almeno a giudizio dell'arbitro) all'interno dell'area di rigore azzurra. Improda concede con eccessiva magnanimità un rigore alquanto leggero che Talakhadze s'incarica di trasformare: la sua conclusione dagli undici metri è però lenta e prevedibile, e così permette a Soccodato di respingere e di ripetersi sulla ribattuta. Il recupero si allunga così di un paio di minuti; ma al triplice fischio di Improda (la prima rete biancorossa realizzata in più che sospetto fuorigioco, un gol fantasma non convalidato all'Affrico - il pallone pareva aver superato la linea di porta - e un calcio di rigore concesso con eccessiva generosità rendono gravemente insufficiente la sua direzione di gara) può liberarsi, incontenibile, la gioia biancorossa. La Lastrigiana ce l'ha fatta: piazzando l'ultimo prepotente scatto in prossimità della linea del traguardo, ha definitivamente sbaragliato la concorrenza conquistando il titolo regionale. È una vittoria sofferta, a lungo cercata e meritata, che premia il lavoro del tecnico, di un grande gruppo sempre unito e proteso verso il trionfo ma anche l'opera di una dirigenza biancorossa che ha costruito con sapienza una splendida creatura dimostratasi bella e perfetta. Adesso il duopolio caratterizzato da Michele Massimillo e Andrea Pratesi diviene un meraviglioso triunvirato. Sullo scranno più alto siede infatti con pieno merito anche Davide Guasti; un tecnico ben preparato che aveva gettato le basi di questo trionfo già ai tempi in cui, guidando gli Allievi Regionali classe 2005, aveva piacevolmente meravigliato il pubblico grazie alla qualità del gioco espresso. Quello confezionato dalla Lastrigiana è Un magnifico regalo anche per il presidente Samuele Vignolini che proprio venerdì, alla vigilia di questo importantissimo match, aveva compiuto gli anni, e per gli insostituibili accompagnatori Giacomo Spataro, Gioacchino Masini e Franco Toni, sempre presenti in ogni occasione in cui c'è stato da alzare un trofeo. Ad Affrico e Perignano vanno solo fatti i complimenti; perché se è vero che la Lastrigiana si è dimostrata più forte, è altrettanto vero che le avversarie hanno avuto il merito di tener viva la lotta al vertice dalla prima all'ultima giornata. Per questo escono sì sconfitte ma a testa altissima e con l'onore delle armi. E adesso guardando al futuro in vista della fase nazionale, il pensiero non può che andare a quell'assolato e caldissimo 16 giugno 2018, giorno in cui gli straordinari ragazzi guidati da Andrea Pratesi piazzavano alle spalle di Carolis, portiere del Tor di Quinto, il rigore che proiettava non solo la Lastrigiana e Lastra a Signa ma tutta la Toscana sul trono d'Italia. Intanto, ricominciamo da Terni. Poi, si vedrà. Calciatoripiù: oltre a Bonaiuti e Fontani, decisivi per l'assegnazione del campionato, meritano una citazione Sarti, Tomeo, Niccolò Ballerini (Lastrigiana), Biba, Petrini, Palazzini, Baroncini, Bartolacci e Russo (Affrico).