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Il Poggio a Caiano si prepara all elite.Intervista a mister Del Bianco

Il Poggio a Caiano si prepara all elite.Intervista a mister Del Bianco

Un ritiro può durare pochi giorni, anche l'arco di un week-end, oppure anche un'intera settimana. Se ci sono tempo, disponibilità e risorse per farlo, una vera e propria full-immersion di sette giorni è l'ideale per vivere appieno l'esperienza di un pre-campionato in grande stile. E' il caso del Poggio a Caiano, che da entusiasta matricola dell'elite ci tiene eccome a vivere con umiltà ma voglia di essere competitiva la sua prima, storica esperienza nel massimo torneo regionale dilettantistico. Grazie all'impresa dei 2008 di Claudio Del Bianco il Poggio ha conquistato in un colpo solo due categorie e alla squadra Allievi B regionali, che resta saldamente nelle mani del tecnico vincitore del campionato Giovanissimi pochi mesi fa, è affidato il compito di centrare una salvezza che equivarrebbe sul piatto della bilancia a un altro campionato vinto. Ecco l'intervista al tecnico uscita sull'ultimo numero di Calciopiù, in edicola questa settimana.

Il vostro ritiro si è svolto nella cornice di Montese, è iniziato domenica 20 e si è concluso sabato scorso: in che struttura avete vissuto questa importante prima settimana della nuova stagione?
Conosciamo benissimo la struttura di Montese visto che questo è stato il terzo anno di ritiro lì, assieme ai ragazzi che alleno per la terza stagione appunto, fin dai Giovanissimi B; la struttura è ottima, il campo in sintetico di ultima generazione lo abbiamo sfruttato tantissimo visto che ci abbiamo passato molto tempo, senza mai guardare l'orologio.

Dal suo punto di vista che importanza ha nell'arco dell'intera stagione il lavoro che viene svolto nel ritiro pre-campionato?
Ritengo sia davvero basilare specialmente in quei casi, come il nostro, in cui ci sono tanti volti nuovi che devono inserirsi il prima possibile, sia all'interno dei meccanismi di squadra sia nelle dinamiche di amicizia all'interno dello spogliatoio.

Il vostro lavoro si è concentrato sulla parte atletica o maggiormente su quella tecnico-tattica, con la palla al piede?
Credo che abbiamo proposto un giusto mix fra le due componenti; la parte fisica a secco è quella un po' più noiosa ma consente di mettere nelle gambe la benzina di un'intera stagione. Il pallone è stato comunque una costante di ogni seduta di allenamento.

Inizia il terzo anno alla guida dei 2008 del Poggio: è corretto definirlo il più difficile?
Per come conosco il calcio io penso che a qualsiasi livello si giochi la cosa più difficile in assoluto sia quella di confermarsi sui livelli raggiunti, specialmente se sono elevatissimi. Dopo la vittoria del campionato regionale Giovanissimi, riuscire a salvarci negli Allievi B elite, che è uno dei tornei giovanili in assoluto più difficili, equivarrebbe senza dubbio a un altro primato raggiunto. Affronteremo corazzate che militano in questo campionato fin dal primo anno della sua costituzione, mentre noi saremo una sorta di cenerentola; avremo rispetto di tutti e voglia di migliorare i nostri limiti, ma non avremo mai paura di affrontare gli avversari di turno. Anche lo scorso anno siamo partiti senza l'obiettivo di dover vincere, e con umiltà, qualità e forza caratteriale ci siamo tolti la soddisfazione più bella; dovremo avere sempre il giusto piglio in ognuna delle trenta gare che affronteremo per riuscire a mantenere la categoria, che è il nostro unico obiettivo.

Umiltà e determinazione.
Devono essere le prerogative caratteriali a renderci un avversario tosto per chiunque; ovvio che servano preparazione e qualità, ma il calcio è anche una situazione mentale oltre che un gioco con i piedi.

Il nuovo Poggio a Caiano: tanti nuovi arrivi, 13 ma in realtà 14 calcolando il graditissimo ritorno all'attività dopo l'infortunio di bomber Giannitti. Quanto cambierà la sua squadra e quale idea di gioco proverete a sviluppare?
Se penso alla qualità di cui dispongo in rosa, quest'anno inizia in modo sereno per me, nonostante il campionato che ci aspetta sia come detto il più difficile fra tutti quelli giovanili; vorrò una squadra che gioca a viso aperto su tutti i campi e contro qualunque avversario, non ci vedrete mai in 10 dietro la linea della palla. Dovremo risultare combattivi dal primo all'ultimo minuto per raggiungere il nostro traguardo, con la speranza di farlo in modo tranquillo, possibilmente prima dell'ultima giornata, ma saremo pronti in caso a giocarci tutto fino alla fine. Questo mio progetto alla guida di questa squadra dura da tre anni ed è iniziato come una scommessa, diventando poi un mezzo miracolo con l'insperata ma meritata vittoria del campionato Giovanissimi; se manterremo come sono sicuro la mentalità che abbiamo avuto, umile ma combattiva, potremo mandare in archivio con un sorriso anche quest'annata che ci attende.
l.m.

Foto Pietro Giannitti