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    I leoni hanno fame: l’Affrico vuole farsi grandissimo

La sensazione è che durante il periodo in cui il calcio è andato in letargo, in cui anche il pallone è stato confinato dentro le mura di casa, l'Affrico abbia approfittato di quello che per moltissimi è stato tempo perso per stabilizzarsi dopo gli ultimi upgrade effettuati, potenziarsi concentrandosi sul lavoro da fare in casa, insomma programmare ulteriormente la propria espansione. È per questo che ai blocchi di partenza della stagione in corso i Leoni di Campo di Marte sono fra coloro che scalpitano di più, dando l'impressione che non appena a ottobre sarà possibile iniziare a correre, i biancoblù siano pronti a distendere una falcata ampia e sciolta. Collocato in una posizione strategica, forte di una struttura in continuo rinnovamento e tesa ad allargarsi come dimostra la recente acquisita gestione dell'impianto di San Marcellino, che consentirà a una scuola calcio numerosissima di praticare al meglio la sua attività sportiva, l'Affrico è salito sul treno dell'élite regionale non solo per restarci, ma anche per guadagnarsi un posto nelle prime file.

Lo confermano le parole di Cristian Prosperi, il nuovo direttore sportivo dei biancoblù (si è insediato a cavallo fra la fine del 2020 e l'anno in corso). Classe 1980, Prosperi lavorerà nello staff del dg Matteo Petrachi e non solo. Ecco l'intervista pubblicata sull'ultimo numero di Calciopiù.

Direttore, è all'Affrico per guidare uno dei settori giovanili più all'avanguardia della nostra regione o per togliere dal chiodo gli scarpini?
Ho intuito il riferimento e, come si usa dire, da cosa può nascere cosa: dopo l'esperienza al Grassina avevo maturato l'idea di stare un po' fermo, e invece la chiamata dell'Affrico è stata gradita e ha rinnovato istantaneamente le mie motivazioni. Ho iniziato a lavorare una decina di mesi fa nel ruolo di direttore sportivo e ben presto alcuni miei ex compagni che giocano in prima squadra, Castellani, Mecocci e Wolf soprattutto, hanno cominciato a sollecitare un mio ritorno al calcio giocato. Ci si è messo anche Matteo Petrachi e allora eccomi di nuovo in campo, a quarant'anni, in Prima Categoria.

Se le cose stanno così, diventa quasi inutile chiederle come sono andati l'ambientamento e i primi mesi di lavoro.
Non credo potesse procedere in modo migliore. Aggiungo che mi trovo benissimo qui all'Affrico in generale, sia con ognuna delle persone che lavorano nella sezione calcio sia con le altre che ruotano attorno all'attività della polisportiva.

Eredita una delle scrivanie di direzione sportiva più importanti e ambite della provincia di Firenze ma non solo; è consapevole dell'importanza e delle responsabilità legate al suo ruolo? Quali sono le ambizioni dell'Affrico?
Ho approfittato di questo periodo per conoscere il più possibile ogni dettaglio di una società per la quale parla non soltanto la sua storia passata, ma soprattutto quella recente degli ultimi anni, in cui l'Affrico ha proposto un trend di crescita esponenziale sotto tutti i punti di vista. Il mio compito, le mie ambizioni sono quelle di provare a dare continuità e migliorare quanto di buono, anzi di ottimo è stato fatto qui nelle ultime stagioni. La nostra programmazione può portarci, nel giro di poco, a giocarci traguardi importanti in tutti i migliori campionati regionali giovanili: i margini ci sono. Da giocatore tuttora in attività come detto il mio obiettivo personale sposa quello della società: la valorizzazione dei propri ragazzi, un lavoro che deve portare quanti più giovani calciatori possibile a militare in squadre e campionati di livello superiore. Le premesse su cui abbiamo impostato il lavoro di quest'anno sono davvero importanti, e riguardano l'intera sezione calcio dell'Affrico. A partire dalla scuola calcio, che svolgerà la propria attività su spazi più ampi, garantiti dall'impianto di San Marcellino. Passando poi per il settore giovanile, sul quale il dg Petrachi e il presidente Francesco Sommazzi hanno programmato un lavoro che migliorerà ulteriormente il livello raggiunto finora. E per finire anche il comparto dei grandi, che è raccordato al vivaio dagli Juniores élite di Gianni Morrocchi, coltiva legittime ambizioni. C'è la volontà a esempio, e ci sono anche le possibilità, di portare verso categorie superiori la prima squadra. L'Affrico è una società dilettantistica impostata come una realtà del professionismo, tesa ogni giorno verso il miglioramento di quanto è stato fatto fino al giorno precedente.

Per farlo avete ritenuto giusti gli allenatori che già facevano parte del progetto tecnico.
Parlando del settore giovanile di cui mi occupo abbiamo uno staff tecnico che rappresenta il meglio di cui potremmo disporre. Tutti allenatori di spessore che hanno alle spalle il calcio giocato ad altissimi livelli. Come ad esempio Massimiliano Benfari, che vanta cinquecento presenze fra i professionisti, Lorenzo Bambi o Andrea Bertini, che hanno raggiunto da protagonisti i vertici del calcio dilettantistico.


Focus: le élite dei Leoni
A partire dall'importante ritorno di Gianni Morrocchi sulla panchina di una squadra Juniores, è un Affrico dal profilo ambizioso quello che scatterà dal via fra poche settimane. Circola tantissima curiosità su un po' tutte le formazioni biancoblù, a partire proprio dagli Juniores élite e restando sulla stessa altezza di aspettative per gli Allievi, affidati allo specialista Massimiliano Benfari. «La squadra è stata rinforzata e da mister Benfari ci aspettiamo che metta del suo, portando il gruppo al salto di qualità» afferma Prosperi. I rinforzi cui fa riferimento il diesse sono Guercini dall'Aquila Montevarchi, Sibilia dalla Sangiovannese, Conversano dal Firenze Ovest, Rensi dalla Sestese e Tipaldi dalla Floria 2000. Niente male.
Basta però scendere di un ulteriore gradino, e guardare in basso fino alla scuola calcio per rendersi conto che in realtà ogni casella dell'organigramma dell'Affrico è occupata da gruppi-squadra che, in attesa di cimentarsi in campo, offrono un potenziale di partenza davvero notevole. E così i 2006 prenderanno parte agli Allievi B regionali di Merito con tanta fiducia da parte dell'ambiente: «gli arrivi di Vitali dal Tau, Palazzini dalla Sestese, Conti e Grillo dalla Floria e Righi dal Fiesole completano una rosa che era già molto competitiva, che nel finale della scorsa stagione, quando è tornata in campo, ha saputo confrontarsi ad armi pari con le big della regione». I 2006 partono con il naso all'insù al pari dei 2007: Andrea Bertini prosegue alla guida del gruppo e completa il suo programma biennale con una squadra che in estate ha messo nel motore i cavalli di Guidorizzi e Capanni dalla Fiorentina, del centrocampista Esposito dal Tau, Cianti dalla Settignanese, Matrone dall'Audace Legnaia e il promettente Novelli reduce dall'esperienza allo Scandicci. Accennando ad Andrea Ghilli e Francesco Ricci ai quali l'Affrico affida il compito di preparare al meglio i 2008, spazio per la conclusione di Cristian Prosperi: «Concordo con tanti miei colleghi che sostengono che i Giovanissimi 2007 andranno seguiti con attenzione perché saranno alle prese con le conseguenze dello stop che ha bloccato il loro percorso di avvicinamento al calcio a undici. Ma nel nostro caso specifico siamo fiduciosi, perché la prima garanzia ce l'abbiamo in panchina, e la seconda è quella di un gruppo che ha lavorato e sta lavorando su standard importanti in vista dell'impegno che lo attende».
Lorenzo Martinelli