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    Focus: il Tau del dopo Tauplete

A undici metri di distanza dal tetto d'Italia si gode di una vista indimenticabile. Nessun problema stavolta con la percentuale di riempimento del bicchiere: una goccia ancora e sarebbe stato il massimo, la trionfale misura colma. Se, come dicono i saggi, il viaggio in sè conta più della meta finale, il Tau di strada negli ultimi dodici mesi ne ha percorsa tantissima, prima una rotta dentro i confini toscani che è proceduta al doppio della velocità di crociera degli altri, poi uno sprint tricolore interrottosi nell'afa maledetta di Matelica, quando il calcio emette il suo verdetto ai rigori e diventa flipper impazzito. Lo abbiamo già detto e forse anche ripetuto: se il Tau quest'anno ha vinto tutto a livello giovanile (e non solo: la prima squadra amaranto ha raggiunto la serie D) lo deve al fatto che nel biennio precedente, quello in cui tutto il movimento si è fermato, nel cantiere di Altopascio i lavori non solo sono proseguiti, ma hanno anche completato il delicatissimo passaggio di testimone di Dante Lucarelli, inaugurando un nuovo ciclo che ha ulteriormente ridefinito gli equilibri all'interno della Toscana del pallone. Il triplice tempo verbale, passato presente e futuro, lega la nostra intervista esclusiva al direttore sportivo del Tau Antonio Paolini: il Tau-plete, ovvero il grande slam di titoli regionali vinti quest'anno (Allievi, Allievi B e Giovanissimi), la delusione che coesiste con la soddisfazione per lo scudetto sfiorato, i programmi e gli spunti di lavoro futuri, in un primo assaggio dei temi di narrazione principale che caratterizzeranno la prossima stagione, e che approfondiremo fin da martedì 6 settembre.

A lei direttore il compito di fotografare in sintesi cosa hanno lasciato in eredità al Tau i mesi scorsi.
La scorsa stagione è stata una di quelle che in un percorso calcistico si vivono di rado, se non una volta sola. La prima squadra ha raggiunto la serie D, gli Under 17 sono arrivati a un passo dalla finale per il titolo italiano, gli Under 16 si sono laureati campioni regionali, L'Under 15 ha perso ai rigori la finale per lo scudetto, Under 14 e Under 13 hanno primeggiato nelle loro rispettive categorie; già questa semplice rassegna delle nostre squadre la dice lunga su quanto sia stata di altissimo profilo la stagione 21-22 del Tau. A questo mi piace aggiungere il fatto che abbiamo centrato il nostro obiettivo primario, quello di abbinare ai risultati sul campo il nostro prioritario interesse che è quello di formare giovani calciatori e prepararli per le categorie superiori. Nei giorni scorsi il passaggio di tantissimi nostri atleti verso società del professionismo sono un'ulteriore vanto e nota di orgoglio per quanto abbiamo fatto nei mesi precedenti.

Il modo in cui siete ripartiti, dominando in ogni categoria a livello regionale, ha spiazzato le concorrenti. Il Tau aveva consapevolezza di aver scavato più di mezzo gradino rispetto alle avversarie durante i quasi due anni di fermo dell'attività?
Non so se siamo davvero così avanti rispetto agli avversari come dice o come si sente dire in giro, quel che posso dire è che siamo una società ambiziosa come ce ne sono altre in Toscana, Cattolica Virtus e Sestese ad esempio. Allo stesso tempo la consapevolezza di essere una società di riferimento ce l'abbiamo, ed è fonte di enorme soddisfazione. Ho nominato la Cattolica, che sul piano sportivo è quella che abbiamo battuto in due delle tre finali di quest'anno. Il livello dei giallorossi è altissimo, il nostro e il loro percorso però è diverso. In questo momento credo che il valore della nostra prima squadra abbinato a un settore giovanile di primissimo livello ci dia qualcosina in più rispetto alle altre società. Un ragazzo che decide di svolgere il suo percorso calcistico al Tau ha tante possibilità, probabilmente qualcuna in più che da altre parti.

Detto che per la complessità della vostra macchina organizzativa non avete niente da invidiare alle società professioniste, il Tau ha il sogno di tentare il salto fra i prof. o preferisce restare una professionista fra i Dilettanti?
Il primo impegno che abbiamo ogni giorno è verso i nostri ragazzi: ai suoi tesserati il Tau offre un'organizzazione e una proposta formativa calcistica professionale e di qualità. Lo dobbiamo loro perchè sono molti i ragazzi che affrontano lunghe trasferte in pulmino per partecipare settimanalmente agli allenamenti. Ai calciatori che sposano il progetto Tau diamo tutta la nostra professionalità, quella degli allenatori che abbiamo in organico, la possibilità di giocare e lavorare in una struttura efficiente e funzionale, sulla quale gli investimenti sono continui. Al di là dell'organizzazione il Tau ha la sua forza primaria nei suoi ragazzi, grazie alla qualità di cui dispongono possiamo abbinare quell'intensità che permette di confrontarci con il top del calcio giovanile italiano. Tornando alla domanda, la società voleva fortemente raggiungere la serie D, che riteniamo essere una categoria di altissimo profilo che possa completare idealmente il percorso di quei ragazzi che per mille motivi non sono pronti per il professionismo, o non lo sono ancora. Avevamo programmato la serie D in tre anni e ci siamo riusciti in linea con i tempi previsti: proprio la programmazione del lavoro, la sua pianificazione in ogni dettaglio, è un punto di forza e un punto qualificante della nostra società, per questo parlare oggi di un ulteriore salto nei professionisti appare prematuro e non frutto di un ragionamento programmatico.



Cè un ulteriore salto di qualità che il Tau può percorrere all'interno dei Dilettanti o siete prossimi al raggiungimento di un tetto performativo?
Nel calcio, un po' come nella vita, non esiste un livello massimo che una volta raggiunto si mantiene stabilmente tale: tramite il lavoro e il modo in cui lo si svolge o ci si migliora o ci si peggiora. Chiaro quindi come il nostro obiettivo per la prossima stagione e quelle successive sia quello di continuare a migliorarci. Come? Ad esempio proveremo ad aumentare il lavoro atletico per le fasce d'età più grandi del nostro vivaio. Ci siamo resi conto che dobbiamo migliorare un po' la parte relativa alla tenuta fisica e alla forza, per questo affiancheremo al lavoro ordinario un programma specifico in questa direzione. Per il resto continueremo a lavorare con le nostre linee guida, curando dettagli e particolari, consapevoli che il calcio non è materia che si può inventare o riscrivere.



Lo staff tecnico del Tau 2022-2023
Juniores Nazionali:
Francesco D'Addario
Allievi elite: Gabriel Pucci
Allievi B regionali: Luca Guerri
Giovanissimi elite: Federico Gandini
Giovanissimi B: Marco Vannini

Lorenzo Martinelli