Porta Romana-Fucecchio 0-3
RETI: Badalassi, Agostini, Agostini
PORTA ROMANA: Cecconi, Bacci, Farulli, Ciuffi, Danti, Galeazzo, Colombo, Coniatini, Ruocco, Conte Barreto, Grifoni. A disp.: Sorace, Di Francesco, Trentanove, Frascadore. All.: Alessandro Rossi.
FUCECCHIO: Rocchi, Bindi, Banti, Ramku, Tassi, Geniotal, Iaia, Cullhaj, Agostini, Badalassi, Pieri. A disp.: Bigazzi, Contri, Mussetti, Sabatucci, Pagni, Bruno, Barone, Tiozzo, Doni. All.: Mirko Giorgetti.
ARBITRO: Pancani di Firenze
RETI: 44' Badalassi, 52', 69' Agostini.
In testa ha ancora la finale di Lamporecchio con la Sestese, e dunque prima di considerarsi campione vuole sentire tre fischi inequivocabili; però è indubbio che i risultati della sestultima di ritorno avvicinino il Fucecchio a un titolo storico. E il calendario potrebbe dargli una mano enorme: dopo il Bibbiena che domani scenderà al Corsini e prima di Urbino Taccola e Sestese a quel punto verosimilmente senza obiettivi, le avversarie saranno Olmoponte e Legnaia già retrocesse. Il trio di chi deve abbandonare anzitempo l'élite si completa col Porta Romana che dopo la sconfitta con la capolista vede ormai troppo lontane Cenaia e Affrico, appaiate nella posizione che insieme vuol dire redenzione e condanna: irrecuperabili tredici punti nelle quattro partite che gli restano da giocare. Forse perché consapevole che non ci sarà appello, forse stimolato dal nome e dalla posizione dell'avversaria o forse semplicemente in grado di mostrare quella qualità che detiene ma che a lungo ha tenuto nascosta, il Porta Romana disputa però una buona gara e, passata la paura sul tiro di Pieri al 1', costruisce due buone occasioni per passare avanti; la mira però non assiste né Conte Barreto (palo) né Ruocco che da posizione favorevolissima non trova lo specchio. Le notizie che arrivano da Cenaia e Arezzo, dove Maliseti e Lastrigiana annaspano al momento di concludere a rete, invitano però il Fucecchio a cercare il vantaggio che per la prima volta in stagione aprirebbe uno strappo tra la capolista, chiunque sia stata, e le inseguitrici: a ritardare al massimo il verdetto ci pensano in blocco la difesa che mura sulla linea il diagonale di Badalassi e Cecconi attento su Iaia, libero di staccare su una punizione scodellata in area. Ma mentre ormai tutti hanno in testa l'intervallo, e i due allenatori le mosse per sbloccare una partita complicata, a spezzare l'equilibrio irrompe la giocata del campione: è fenomenale la traiettoria che Badalassi imprime a una punizione dal limite contestata dal Porta Romana, ventiquattresimo centro stagionale e Fucecchio in svantaggio. Colpito nel momento più delicato della partita più delicata, alla ripresa il Porta Romana fatica a trovare la concentrazione giusta e al 52' si trova sotto di due: segna Agostini che, conquistato il pallone ai venti metri dopo un rimpallo non allontanato, prende posizione fino a violare l'area e scarica in porta un diagonale feroce. Disperata, la reazione del Porta Romana produce subito l'occasione buona per dimezzare le distanze: a Grifoni, Frascadore e Ruocco, al tiro nel corso della stessa azione, s'oppone però Rocchi. E per allontanare ogni brivido il Fucecchio decide d'accelerare e blindare l'incontro: il pallone giusto capita ad Agostini che, partito da centrocampo in mezzo a una difesa altissima, da sinistra raggiunge l'area e dal dischetto insacca di nuovo con l'interno in diagonale. Non bastano le iniziative di Frascadore (ottimo ancora Rocchi) per rimettere in discussione le decisioni già espresse: il Porta Romana retrocede nei gironi regionali, il Fucecchio vede sempre più vicina un'impresa costruita da lontano; ma per ancora un mese, o giù di lì, il profilo resta basso.
Calciatoripiù : in un momento difficile
Badalassi sblocca una gara decisiva; la doppietta di
Agostini (Fucecchio), ora a diciotto in classifica marcatori, fa il resto.
esseti
Cenaia-Maliseti Seano 0-0
CENAIA: Perullo, Marco Landi II, Mariotti, Gliatta, Salvadori, Desii, Reffo, Mazzoni, Gadiaga, Brattoli, Bertuccelli. A disp.: Badalassi, Serafini, Baesso, Taurasi, Barbieri, Ursi, Brogi, Di Candia, Montagnani. All.: Stefano Bani.
MALISETI SEANO: Mardale, Baldi, Coppini, Chiti, Menichetti, R. Landini, Bargellini, Magelli, Llana, Castrucci, Ballerini. A disp.: Cavalieri, Aiazzi, Dardha, Scardilli. All.: Alessandro Di Vivona.
ARBITRO: Poggianti di Livorno
Quella primavera ci innamorammo tutti di Claudia (d'altra parte era Cristiana Capotondi: innamorarsi era scontato), e dunque tutti ripetemmo come scemi che «l'importante non è quello che trovi alla fine della corsa, l'importante è quello che provi mentre corri». Ma Di Vivona non è Vaporidis né Faletti né Fausto Brizzi, e dunque difficilmente il Maliseti s'accontenterà d'aver corso per una stagione alla fine della quale rischia d'esserci lei che gli chiede il numero d'un altro: a questo però rischia di portare il pari senza reti col Cenaia, che strappando un punto alla vicecapolista aggancia l'Affrico al sestultimo posto, che poi è anche il quintultimo, e lancia la capolista Fucecchio a +4 sui rivali. Il Maliseti sapeva di dover vincere per tenere aperta la rincorsa al titolo, ma ha dovuto fare i conti con una settimana impegnativa che nel prepartita culmina nell'infortunio di Meoni (titolare gioca Chiti); e per Di Vivona, già costretto a rinunciare a Sensi e Asara squalificati, è un pezzo in meno in un puzzle già scombinato. È quasi inevitabile che la prima vera azione da rete la costruisca il Cenaia con l'incursione di Bertuccelli cui s'oppone Mardale con il piede; ed è significativo che sull'altro fronte l'occasione più pericolosa nasca da un rinvio di Perullo intercettato da Llana il cui flash però è troppo debole per illuminare un pomeriggio scuro. È difficile trovare spazi in un'architettura che Bani, favorito dai movimenti di Gadiaga per l'occasione sceso a dar mano dalla prima squadra, ha studiato fino a ogni spigolo; il Maliseti resta lontano dalla porta avversaria, ringrazia Mardale decisivo su Brattoli e Bertuccelli se perlomeno esce imbattuto e pensa a come raccontare un campionato che salvo sorprese lo farà finire tra i protagonisti platonici, quelli di cui tutti si ricordano (più o meno tutti conoscono Vaporidis; o perlomeno lo conoscono più di quelli che sanno il nome dell'attore di cui s'innamorò Claudia, di cui tutti quella primavera ci innamorammo) ma che poi restano in mezzo alla strada a guardare gli altri che si sposano.
Calciatoripiù : funziona la catena di sinistra,
Reffo alto e
Mariotti (Cenaia) basso; funziona e, anche se
Baldi la tampona e
Chiti spesso accorcia, alimenta una serie di pericoli per
Mardale (Maliseti Seano), poderoso sia nel primo sia nel secondo tempo.
esseti
Bibbiena-Pontassieve 0-1
RETI: Autorete
BIBBIENA: Marzani, Nanni, Ugolini, Checcucci, Corsani, Mazzi, Bronchi, Giannelli, Bernacchi, Grifagni, Colì. A disp.: Vannucci, Lungu, Tizzanini, Mercadante, Zavagli, Mancini. All.: Vinicio Dini.
PONTASSIEVE: Martelli, M. Mengozzi, Burberi, Pilacchi, Quadri, Niccoli, Manetti, Dreucci, Latini, Papini, Candelori. A disp.: Serrotti, Mannini, Sy, Pacini, Celoni, N. Mengozzi, Bartolozzi, Cassella. All.: Marco Privitera.
ARBITRO: Magherini di Prato
RETE: 75' Checcucci aut.
I presupposti per vedere una gara interessante c'erano tutti: in realtà quella tra Bibbiena e Pontassieve (0-1 il finale) è stata una delle partite più brutte dell'anno, interpretata male, diretta male e decisa da un'autorete. Nell'arco dei 90' le due avversarie hanno faticato a creare trame di gioco degne di questo nome, puntando tutto sull'agonismo che Magherini ha eccessivamente consentito. La gara s'apre con il Bibbiena all'attacco: insolitamente schierato nei due di centrocampo, al 2' Grifagni cerca la botta dai venticinque metri ben controllata da Martelli che sostuisce Foschi. Trascorrono poi venti minuti col pallone in aria prima di poter segnalare un altro fatto di cronaca: protagonista è Latini la cui reazione, forse meritevole di sanzione disciplinare, viene benevolmente perdonata da Magherini. Il primo tempo finisce qui senza occasioni e trame di gioco degne da essere registrate. La ripresa s'apre con un Bibbiena più volitivo, ma le numerose assenze e squalifiche lo riducono in una situazione di emergenza difficilmente gestibile. Per un'occasione da rete bisogna attendere il 60' e l'azione tra Grifagni e Giannelli che porta al tiro Marco Mazzi, il migliore in campo: la sua botta sorvola di poco la traversa. Mentre la partita sembra prendere una piega favorevole ai padroni di casa, su un innocuo calcio d'angolo del Pontassieve l'intervento scomposto di Checcucci deposita il pallone nella porta del Bibbiena per lo 0-1 A raddrizzare la partita ci provano Giannelli e Marco Mazzi, senza però creare vere occasioni da gol: le loro iniziative producono solo angoli tanto numerosi quanto infruttuosi. Dal canto suoi il Pontassieve ottiene l'intera posta tirando pochissime volte verso la porta: è un indice chiaro del campionato che ha visto il Bibbiena protagonista in negativo, troppo spesso uscito sconfitto in maniera sfortunata. Nel finale, dopo che Magherini non sanziona con l'ammonizione il comportamento antisportivo di Cassella, s'origina l'ennesima mischia: ne fanno le spese Corsani e Niccoli, allontanati anzitempo dal terreno, diciamo, di gioco. Finisce così, una giornata da dimenticare per tutti (Magherini compreso) tranne che per il Pontassieve che fa un passo enorme verso la salvezza dopo mesi complicati.
Urbino Taccola-San Marco Avenza 1-1
RETI: Salvadori, Santini
URBINO TACCOLA: Schiavone, Paciarelli, Monacci, Ferrera, Oshadogan, Taglioli, Pannocchia, Mogavero, Cioni, Antoni, Salvadori. A disp.: Giaconi, Pignotti, Petrucci. All.: Roberto Taccola.
SAN MARCO AVENZA: Giromini, Lorenzoni, Cacciatori M., Cacciatori J., Pasquini, Mazzucchelli, Donati, Basile, Grassi, Granai, Santini. A disp.: Mariotti, Perinelli, Petriccioli, Pierdomenici, Ratti, Del Mancino, Mazzanti, Molini. All.: Francesco Iovinella.
ARBITRO: Rosi di Lucca.
RETI: 23' Salvadori, 89' Santini rig.
NOTE: espulsi Donati e Ferrera.
Termina con pareggio tutto sommato giusto il confronto di Uliveto Terme tra Urbino Taccola e San Marco Avenza. Si trattava di un crocevia importante per le due compagini: per i ragazzi di mister Roberto Taccola vincere significa riavvicinarsi al quinto posto che vala la qualificazione alla Coppa Toscana, i carrarini, invece, vanno a caccia di punti fondamentali per la corsa salvezza. Ne viene fuori una partita piacevole e ben giocata dalle due formazioni. Nonostante le assenze del lungodegente Pignotti e di bomber Nordio, l'Urbino Taccola parte subito forte rendendosi pericoloso con due occasioni nei primissimi minuti: la prima capita sui piedi di Pannocchia che sotto porta conclude di poco sul fondo, nella seconda invece Salvadori riceve un bel cross di Antoni ma da buona posizione conclude alto. Gli ospiti rispondono con una bella punizione di Donati ben neutralizzata dal portiere pisano e da un colpo di testa di Grassi da posizione favorevole ma alto di poco. Verso la metà del primo tempo, però, l'Urbino Taccola sblocca il risultato con un bel diagonale di Salvadori che beffa Giromini dopo una travolgente azione sulla sinistra. Gli ospiti provano a rendersi pericolosi con un tiro da lontano di Donati ben neutralizzato da Schiavone. L'Urbino Taccola risponde subito dopo andando a centimetri dal raddoppio con un bel colpo di testa di Cioni che si stampa sulla traversa a portiere ormai battuto. Nel secondo tempo la partita si fa più equilibrata ma, complice il primo caldo di stagione e l'ottima difesa dei padroni di casa, inizialmente non si registrano occasioni rilevanti. Tuttavia, complice il risultato maturato nei primi 45', sono gli ospiti a mantenere il pallino del gioco, mentre gli ulivetesi provano ad agire prevalentemente in ripartenza. In due occasioni, peraltro, l'Urbino Taccola invoca il rigore per un atterramento di Cioni davanti al portiere avversario e per un intervento scomposto in piena area su Salvadori da parte di due difensori ospiti. L'arbitro però decide di non intervenire, scatenando le furibonde proteste della panchina ulivetese. Monta il nervosismo in campo e a farne le spese è Donati che lascia i suoi in dieci a pochi minuti dal termine per fallo di reazione. Oltre al danno arriva anche la beffa per i padroni di casa. A un minuto dalla fine della partita, quando anche gli ospiti avevano iniziato a perdere le speranze, da un contestatissimo fallo laterale, nasce l'azione che porta al pareggio ospite. Un intervento giudicato falloso in area, causa un rigore per gli ospiti che Santini trasforma con freddezza. Grandi contestazioni del pubblico di casa che sono però valse solo a fare espellere il difensore locale Ferrera, reo di aver protestato in maniera esagerata con l'arbitro. Si chiude così con un buono ed ormai insperato pareggio per gli ospiti e con tante recriminazioni per l'Urbino che avrebbe meritato probabilmente l'intera posta in palio.
Calciatoripiù :
Antoni per l'Urbino Taccola.
Donati per il San Marco Avenza.
Audace Legnaia-Zenith Prato 0-4
RETI: Buscema, Buscema, Buscema, Buscema
AUDACE LEGNAIA: Collini, Spinella, Vanzi, Martini, Gasparini, Corbucci, Vagaggini, Baravelli, N. Tofani, Lelli, Amodio. A disp.: Fattovich, Sibilia, Cosi, Stanzoni, Papini, Francini. All.: Marco Bertuccio.
ZENITH PRATO: N. Landini, Faggi, Mitcul, Casini, Nucci, Cappellini, Kapidani, L. Ammendola, Buscema, D'Agati, Bashkimi. A disp.: Veroni, Malli, Muca, Galeotti, Nuzzo. All.: Fabrizio Bellandi
ARBITRO: Morini di Pistoia
RETI: 18', 63', 74', 83' Buscema.
NOTE: espulsi D'Agati e Martini (60').
Quattro chiodi, uno per angolo: li pianta Buscema che ufficializza che l'esperienza del Legnaia nel girone d'élite è conclusa. La sconfitta (0-4) con la Zenith Prato porta con sé un altro verdetto: Affrico e Cenaia, che verosimilmente si contenderanno l'ultimo posto buono, non sono più raggiungibili. Finché s'è giocato undici contro undici il Legnaia ha disputato forse la miglior partita dell'anno, segnata da buona qualità e grande compattezza; ma gli spazi aumentati dopo che Morini ha lasciato le due squadre in dieci (espulsi D'Agati e Martini all'ora di gioco) hanno favorito la Zenith, già in vantaggio e capace di mettere le verticalizzazioni al servizio della propria tecnica. L'avvio sembra però sorridere al Legnaia che tra il 1' e il 2' costruisce due occasioni nitide con Corbucci (pallone a un mignolo dal palo) e Vagaggini che manca il bersaglio incustodito dopo la respinta di Niccolò Landini sull'incursione di Amodio. Dopo una decina di minuti di sofferenza, la Zenith si fa vedere al 10' con la punizione di D'Agati dalla trequarti: il tuffo di Collini smorza in angolo il suo destro rasoterra scagliato da una posizione abbastanza centrale. D'Agati ci riprova al 16' con un destro di prima sul primo palo: Collini vince di nuovo il duello e imbastisce subito la ripartenza lanciando Niccolò Tofani che cavalca fino all'area e col destro cerca d'incrociare in porta il rasoterra, a lato d'un passo. Ma non appena tocca l'area la Zenith trova il vantaggio: Morini punisce col penalty (contestato, contestatissimo) l'intervento di Martini su Leonardo Ammendola e manda sul dischetto Buscema che converte il rigore nel vantaggio. Per assorbirlo il Legnaia s'affida a un calcio da fermo: Niccolò Landini blocca centralmente il colpo di testa di Lelli sulla punizione di Amodio. L'intensità rende la gara gradevolissima: la Zenith sfiora il raddoppio col mancino di Mitcul da fuori (Collini blocca, 30') e con la punizione a spiovere di D'Agati che sfiora l'incrocio più lontano (35'). Ma quando s'affaccia avanti il Legnaia rischia d'esser letale: Baravelli fa rimbalzare la lunga rimessa di Spinella che era andato direttamente in area e col destro al volo cerca la rete trovando però il tuffo plastico di Niccolò Landini. Il primo tempo si chiude comunque con la Zenith all'attacco, oltre che in vantaggio: Faggi prova a schiacciare la punizione di Buscema da destra, ma non colpisce granché e non trova lo specchio. Ci va ben più vicino Amodio in avvio di ripresa: il suo tiro da distanza ravvicinata si frantuma contro la traversa, e con lui le speranze di salvezza del Legnaia che dopo la doppia espulsione (ben oltre le regole il litigio tra D'Agati e Martini) non riesce più a trovare le misure. Lo sa fare invece la Zenith che approfitta subito della nuova disposizione tattica propria e degli avversari: Leonardo Ammendola verticalizza per Buscema che, scattato in posizione regolare, evita l'uscita di Cecconi e deposita il pallone nella porta incustodita (63'). Undici minuti più tardi, stesso protagonista, va più o meno allo stesso modo: azione personale a destra, dribbling stavolta sull'uomo uscito in copertura e mancino secco in rete. Il Legnaia prova disperatamente a uscire dalla fossa con la progressione di Gasparini che entrato in area da sinistra mira l'incrocio senza trovarlo; ma Buscema ne cancella definitivamente le speranze con l'ennesima progressione, stavolta da destra, condita da due dribbling e dallo scarico in porta (83'). Se s'eccettua la parata di Collini su Nuzzo al 3' di recupero la gara finisce qui: e se la Zenith si gode una classifica in estate impronosticabile (è terza al fianco della Lastrigiana), ora il Legnaia può solo piangere e cominciare a pensare alla prossima stagione.
Calciatoripiù : se per tutto l'anno tutti avessero giocato come
Amodio (Audace Legnaia) la classifica sarebbe ben diversa, forse meno lontana da quella che
Leonardo Ammendola e soprattutto
Buscema (Zenith Prato) consolidano con una prestazione eccellente.
esseti