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Allievi Regionali GIR.Elite - Giornata n. 10

Oltrera-Aquila Montevarchi 2-0

OLTRERA: Baldini, Rannino, Di Lauro, Leotta, Sorbara, Gambacciani, Bertini, Matteoli, Martini, Di Donfrancesco, Trapani (11). A disp.: Faggioli, Vannini, Cecchi, Borghini, Polli, Nieddu, . All.: Ansaldi Mario
AQUILA MONTEVARCHI: Lapi, Rossini, Ciaperoni, Marchini, Mariniello, Carotti, Galeota, Simoni L., Pacifico (9), Galastri, Lamaj. A disp.: Ajighevi, Simoni M., Vallasi, Manenti, Cuccuini, Bartolini, . All.: Peri Francesco
ARBITRO: Amir Muley Yussef Fracasso di Pisa
RETI: El Bhit, Nieddu
OLTRERA: F. Baldini, Rannino, Di Lauro, Leotta, Sorbara, Gambacciani, Bertini, Matteoli, F. Martini, Di Donfrancesco, Trapani. A disp.: Faggioli, Vannini, Cecchi, Borghini, Polli, Nieddu, El Bhit, Schiano, Gurabardhi. All.: Mario Ansaldi.
AQUILA MONTEVARCHI: Lapi, Rossini, Ciaperoni, Marchini, Mariniello, Carotti, Galeota, L. Simoni, Pacifico, Galastri, Lamaj. A disp.: Ajighevi, M. Simoni, Vallasi, Manenti, Cuccuini, Bartolini. All.: Francesco Peri.
ARBITRO: Amir Fracasso di Pisa
RETI: 69' El Bhit, 84' Nieddu.


Chiamarla sorpresa è riduttivo, quasi ingeneroso: non si raggiunge il sesto posto per caso o per fortuna, né per caso o per fortuna si batte una squadra reduce da una vittoria per 7-0. Stava bene infatti l'Aquila Montevarchi, tanto bene da pensare d'accorciare sul gruppo di testa; ma sbatte sull'ennesima grande prestazione dell'Oltrera, che vince 2-0 per la seconda volta di fila. Anche se per le reti bisogna attendere la ripresa, il successo matura già nel primo tempo: funziona benissimo la struttura architettata da Ansaldi, che puntando su una difesa a tre composta da Rannino, Gambacciani e Sorbara concede al Montevarchi qualche uno contro uno in cambio di pochissimo spazio alle spalle. Ne nasce un primo tempo su ritmi alti e poche occasioni; il più pericoloso è Galastri, al tiro in due circostanze: quando centra lo specchio sbatte su Francesco Baldini, reattivissimo. Fino all'intervallo l'Oltrera replica giusto con una manciata di sovrapposizioni di Di Lauro, che scende a sinistra ma dall'ultima linea non alimenta fino in fondo l'azione offensiva. Date le premesse, è scontato che si vada alla pausa sullo 0-0; molto più piccante è la ripresa aperta da due parate di Francesco Baldini su Galeota e su Lamaj, che col mancino da dieci metri avrebbe potuto sferrare maggior potenza. Fuori di poco, il colpo di testa di Lapo Simoni sembra suggerire un rapido vantaggio dell'Aquila Montevarchi; è invece il prologo d'uno scorcio inatteso. Passati dieci minuti d'apnea infatti l'Oltrera riprende a respirare, ricomincia a giocare a viso aperto e all'inizio dell'ultimo quarto passa in vantaggio: in diagonale segna El Bhit, liberato in area dal filtrante di Matteoli che aveva calamitato il pallone su una respinta corta di Lapi (forse carica? Amir Fracasso non la valuta tale, né il Montevarchi protesta convintissimo) costretto a uscire tra mille teste sugli sviluppi di un calcio d'angolo. È decisamente più reattivo Francesco Baldini, che inchioda a terra il tiro con cui Bartolini aveva cercato gloria dalla panchina; la trova invece Nieddu, che nel finale dopo aver fintato di servire Polli a centro area capitalizza con un diagonale secco una ripartenza due contro due. È il finale glorioso d'una partita memorabile: splendida sul piano tattico, impressionante per l'intensità, l'Oltrera ottiene un successo favoloso. Calciatoripiù : una vittoria così ha tanti padri, da Francesco Baldini tra i pali al trio difensivo Rannino-Gambacciani-Sorbara (bene anche Vannini nei venti minuti che Ansaldi gli concede) a Matteoli , che manda in porta El Bhit in occasione dell'1-0, fino a Di Donfrancesco (Oltrera) mobilissimo davanti; per evitare la sconfitta non basta la buona prova di Mariniello e Carotti in mezzo alla difesa e di Lapo Simoni (Aquila Montevarchi) in mediana.

Cattolica Virtus-Seravezza 1-1

CATTOLICA VIRTUS: Pinzani, Vaggi, Innocenti, Paganelli, Rossi, Cercel, Bindi, Agnorelli, Bonanni, Mori, Papi. A disp.: Bracci, Giaquinto, Frangini, Pecori, Sciulli, Lazzeretti, Randelli, Pinheiro Ferraz, Selvi. All.: Vallini Francesco
SERAVEZZA: Pianti, Masala, Casolare, Diaconu, Manfredi, Rolla, Fanti, Bianchi, Ricciotti, Checchi, Storti. A disp.: Biancardi, Giannini, Intaschi, Barsottelli, Pedruzzi, Antonelli, Putignano, Luciani. All.: Agostini Stefano
ARBITRO: Sara Schinco di Arezzo
RETI: Sciulli, Storti
CATTOLICA VIRTUS: Pinzani, Vaggi, T. Innocenti, Paganelli, Matteo Rossi, Cercel, Bindi, Agnorelli, Bonanni, Mori, Papi. A disp.: Bracci, Giaquinto, Frangini, Pecori, Sciulli, Lazzeretti, Randelli, Pinheiro Ferraz, Selvi. All.: Francesco Vallini (squalificato, in panchina Dino Somigli).SERAVEZZA: Pianti, Masala, Casolare, Diaconu, Manfredi, Rolla, Fanti, L. Bianchi, Ricciotti, Checchi, Storti. A disp.: Biancardi, Giannini, Intaschi, Barsottelli, Pedruzzi, Antonelli, Putignano, Luciani. All.: Pierfederico Trifoni.
ARBITRO: Schinco di Arezzo
RETI: 24' Storti, 75' Sciulli.


Alla resa no, ancora no; ma a un bel po' di malumore è inevitabile che costringa. Vincendo la Cattolica Virtus avrebbe mangiato due punti allo Scandicci, e dopo la sconfitta nello scontro diretto avrebbe riaperto la caccia al Tau; invece pareggia (1-1), e pareggia in rimonta contro una squadra che fino alla fine lotterà per non retrocedere. Da Soffiano il Seravezza strappa un punto pesantissimo in chiave salvezza; e avrebbero potuto essere tre se il vantaggio segnato da Storti a metà primo tempo avesse retto fino alla fine, se Sciulli non l'avesse vanificato allo scoccare dell'ultimo quarto d'ora. È lui, uno dei più talentuosi (parte dalla panchina, come Giaquinto, Frangini, Pinheiro Ferraz e Selvi; se ci s'aggiunge Arcadipane squalificato, sono sei i cambi rispetto all'undici titolare contro il Tau: dentro Vaggi, Thomas Innocenti, Matteo Rossi, Agnorelli, Bonanni e Papi), ad aggiustare una partita nata male: nonostante la netta prevalenza nella manovra e qualche incursione, per tutto il primo tempo la Cattolica Virtus non riesce a costruire occasioni nitide. Ne basta una al Seravezza, che alla fine del primo quarto sfrutta un'incertezza della difesa per portarsi avanti a sorpresa: Storti cattura un pallone rimasto incustodito, e lo sfrutta per battere Pinzani. La Cattolica reagisce di pancia, e produce poco: in tutto il primo tempo si contano essenzialmente un tiro di Bonanni e un paio d'iniziative di Papi, sia in solitaria sia a liberare Agnorelli con un triangolo chiuso centralmente; ma Pianti riesce sempre a bloccare, e ciò basta per calcolare il grado di pericolosità complessiva. È inevitabile che la pressione salga nella ripresa, quando i ritocchi chiamati dalla panchina rendono più pesante l'assetto; ma per il pareggio bisogna attendere il 75', il minuto in cui Selvi sfonda a sinistra con un dribbling su Diaconu e col mancino serve il pallone a centro area; lì spalle alla porta lo aggancia Sciulli, che in girata usa lo stesso piede per battere Pianti non precisissimo nel tentativo d'opposizione. Davanti la Cattolica Virtus ha ancora un quarto d'ora, e tanta qualità in più; ma nonostante la pressione crescente non le basta per completare la rimonta; anzi, in un paio di circostanze deve correre all'indietro per contenere una ripartenza condotta da Lorenzo Bianchi e Cecchi, fermati alla trequarti, e un assolo di Pedruzzi. È troppo poco per parlare di pericolo; e dunque anche se il punto è arrivato in rimonta troppo poco per non parlare d'occasione sprecatissima. Calciatoripiù : dalla panchina Sciulli e Selvi confezionano l'1-1, che almeno evita la seconda sconfitta interna consecutiva; aveva cercato di provocarla l'opportunismo di Storti, la cui rete il dinamismo di Lorenzo Bianchi in mediana aveva a lungo protetto.

Capezzano Pianore-Atletico Lucca 1-0

CAPEZZANO PIANORE: Pensabene, Graziuso, Parigi, Donati, Satini, Benedetti, Ouadjaout, Milli, Federighi, Farina, Ndiaye. A disp.: Visconti, Scanniello, Quilici, Catalano, Trombella, Bimbi, Taverniti, Verona Fornaciari, Della Bona. All.: Maffei Marco
ATLETICO LUCCA: Carassiti, Picariello, Sica, Baccili, Bonelli, Bonaventura, Tognetti An., Raglianti, Petretti, Tognetti Al., Lekhal. A disp.: Bernardeschi, Baroni, Dhana, Lazzareschi, Nannizzi, Sarti, Stefani, Pierantoni, Vannucci. All.: Giuli Simone
ARBITRO: Marco Bolognesi di Pontedera
RETI: Ndiaye
CAPEZZANO P.: Pensabene, Graziuso, Parigi, Donati, Satini, Benedetti, Ouadjaout, Milli, Federighi, Farina, Ndiaye. A disp.: Visconti, Scanniello, Quilici, Catalano, Trombella, Bimbi, Taverniti, Verona Fornaciai, Della Bona. All.: Marco Maffei.
ATLETICO LUCCA: Carassiti, Picariello, Sica, Baccili, Bonelli, Bonaventura, Andrea Tognetti, Raglianti, Petretti, Alberto Tognetti, Lekhal. A disp.: Bernardeschi, Baroni, Dhana, Lazzareschi, Nannizzi, G. Sarti, Stefani, Pierantoni, Vannucci. All.: Simone Giuli.
ARBITRO: Bolognesi di Pontedera
RETE: 21' Ndiaye.


A volte conta solo vincere. Non è una partita memorabile quella che al Capezzano consegna la quarta vittoria stagionale; ma è pesantissima per la classifica, che ora racconta d'una solida settima posizione. Non che la si possa considerare al riparo dai rischi: il vantaggio su Csl Prato Social e Seravezza, la coppia delle penultime, misura appena sei punti, segno che nel mezzo c'è affastellato un numero enorme di squadre; tra queste si trova anche l'Atletico Lucca, sconfitto 1-0 dopo un buon avvio segnato dall'occasione fallita da Lekhal che di testa manda alto. Più preciso è Ndiaye, che al 21' decide la partita col secondo centro consecutivo: è potentissimo il suo tiro sul servizio laterale di Donati, sul quale Federighi aveva allargato il gioco dall'interno dell'area. L'episodio genera il vantaggio, e quasi subito favorisce l'occasione per il raddoppio; ma Carassiti s'oppone a Federighi, e sulla ribattuta Benedetti s'emoziona e angola troppo un tiro facile. Così il Capezzano resta sull'1-0, punteggio che mantiene fino alla fine nonostante l'occasione enorme costruita da Raglianti, sempre più leader dell'Atletico Lucca dopo la rete al Forte dei Marmi: solo la traversa nega il pari al suo tiro violento dal limite dell'area. È una delle uniche due emozioni che costellano la ripresa; finito di tremare il Capezzano gestisce la partita, e non s'intristisce per la poca freddezza di Federighi di nuovo ostacolato da Carassiti nella replica del duello: l'1-0 basta per portare a due, prima volta in stagione, il numero di risultati utili consecutivi. Calciatoripiù: Donati, Satini (Capezzano P.)

Forte Dei Marmi 2015-Sporting Cecina 0-2

FORTE DEI MARMI 2015: Vignali, Chicca, Bobbio, Di Sacco, Franchini, Sola, Aliboni, Ceru, Bianchi, Guidi, Beltrano. A disp.: Del Moretto, Angeli, Benetti, Cecchini, Gatti, Marchetti, Privitera . All.: Mosti Luca
SPORTING CECINA: Bendinelli, Ricciardi, Lega, Paladini, D Angelo, Sala, Tarrini, Cerri, Monaco, Dragone, Dardar Y.. A disp.: Ricci, Meatu, Zazzeri, Frassinelli, Dardar E., Lattuada, . All.: Magri Alessandro
ARBITRO: Gheorghe Petrica Suciu di Viareggio
RETI: Tarrini, Dragone
FORTE DEI MARMI: Vignali, Chicca, Bobbio, Di Sacco, Franchini, Sola, Aliboni, Cerù, F. Bianchi, J. Guidi, Beltrano. A disp.: Del Moretto, Angeli, Benetti, Cecchini, Gatti, Marchetti, Privitera. All.: Luca Mosti.SPORTING CECINA: Bendinelli, Ricciardi, Lega, Paladini, D'Angelo, Sala, Tarrini, Cerri, Monaco, Dragone, Y. Dardar. A disp.: M. Ricci, Meatu, Zazzeri, Frassinelli, E. Dardar, Lattuada. All.: Alessandro Magrì (squalificato, in panchina David Tarquini).
ARBITRO: Suciu di Viareggio
RETI: 19' Dragone, 61' Tarrini.
NOTE: espulso Sola (55').


Ha ragione a esser nervoso. Tredici punti di penalizzazione, e una coppa disciplina improvvisamente a picco, farebbero imbestialire anche il Dalai Lama; se ci s'aggiunge l'infelice designazione di Suciu, che si ripresenta dopo la marea d'episodi contestati nella partita contro lo Scandicci, si capisce perché il Forte dei Marmi si sente bersagliato. Neppure stavolta la direzione di gara fila via liscia, perché neppure stavolta si finisce in equilibrio numerico: l'espulsione di Sola in avvio di ripresa è la spinta definitiva nella fossa dei coccodrilli. Se ci s'aggiunge che sulla punizione seguente Tarrini segna lo 0-2, il punteggio con cui lo Sporting Cecina viene via vincitore, l'affresco di un'altra mattinata tremenda è già completo; dispiace, perché negli ultimi anni il club e tutte le squadre che Luca Mosti ha allenato (anche questa: all'esordio strappò un punto al Tau Altopascio, che ora sta collezionando record) hanno dimostrato di poter stare nell'élite. Rimontare posizioni resta possibile, e dei danni della coppa disciplina si vedrà con calma; ma ora è necessario resettare le negatività, e per un po' non guardare una classifica nella quale il punteggio sottozero fa malissimo. È un'analisi doverosa, ma non deve far passare in secondo piano il successo dello Sporting Cecina che vince la terza partita delle ultime quattro (dato curioso: tutte in trasferta; nell'unica in casa invece ha perso 1-2 con la Floria) e si prepara ad affrontare lo Scandicci in una gara che da un mese in centinaia bramano di sapere come finirà. Magrì s'augura che l'approccio sia il medesimo mostrato col Forte dei Marmi: dopo averci provato al 14' sul traversone di Yasser Dardar (ottimo Vignali nel respingere la volée), cinque minuti più tardi Dragone segna lo 0-1 imbullettando al sette il pallone servitogli da Tarrini. Per il Forte dei Marmi s'apre dunque un'altra mattinata difficile, non semplificata dalle decisioni di Suciu che a cavallo della pausa annulla per fuorigioco una rete di Beltrano (decisione dubbia, la difesa dello Sporting Cecina stava salendo in ritardo) e poi espelle Sola per un fallo non tanto fallo: ne nasce una punizione che Tarrini trasforma nello 0-2 facendola passare in mezzo alla barriera. Sotto di un uomo e di due reti il Forte dei Marmi, che poco prima aveva sfiorato il pari con Filippo Bianchi (ottimo il traversone di Gatti, sfortunata la deviazione), non riesce a trovare le energie con cui affrontare l'ennesima scalata ripidissima; ma dovrà farlo - e ne ha modo, e c'è tempo - se vorrà uscire da una zona che non gli compete. Sarà tutto più facile una volta scavallato lo zero nel contatore dei punti in classifica.

Lastrigiana-Venturina 2-3

LASTRIGIANA: Pepe, Semeraro, Torniai, Sollazzi, Gomma, Maxharri, Manescalchi, Aldighieri, Burroni, Gracci, Pieragnoli. A disp.: Lascialfari, Caparrini, Uruci, Belli, Baud, Picco, Dainelli, Grazzini . All.: Benfari Massimiliano
VENTURINA: Tanganelli, Camerini, Turtur, Lorenzi, Paolini, Bicocchi, Nardi, Masini, Sottile, Bicocchi Pichi (10), Ontani. A disp.: Pensa, Zenobi, Imperato, Iacometti, Belus, D Avino, Bardocci, Berardone. All.: Bucciantini Fabio
ARBITRO: Bartolomeo Terni di Lucca
RETI: Gracci, Sollazzi, Sottile, Belus, Bicocchi
LASTRIGIANA: N. Pepe, Semeraro, Torniai, Sollazzi, Gomma, Maxharri, Manescalchi, B. Aldighieri, Burroni, Gracci, Pieragnoli. A disp.: Lascialfari, Caparrini, Uruci, Belli, Baud, Picco, Dainelli, Grazzini. All.: Massimiliano Benfari.VENTURINA: Tanganelli, Camerini, Turtur, Lorenzi, Paolini, Bicocchi, Nardi, Massini, Sottile, Bicocchi Pichi, Ontani. A disp.: Pensa, Zenobi, Imperato, Iacometti, Belus, D'Avino, Bardocci, Berardone, Musli. All.: Fabio Bucciantini.
ARBITRO: Terni di Lucca
RETI: 20' Bicocchi, 47' Sottile, 55' Gracci rig., 69' Sollazzi, 91' Belus.


Hegel semplificato: il bene puro conta meno di quello che nasce dalla sofferenza. È il secondo momento della dialettica, sul quale per un paio di secoli filosofi e studenti si sono rotti la testa. Forse ora per spiegarlo c'è un esempio in più: alla fine della partita della Guardiana il Venturina esulta non solo perché ha vinto 2-3; ma perché ha vinto 2-3 a due minuti dalla fine, dopo esser passato sul doppio vantaggio, aver sbagliato un rigore ed essersi fatto raggiungere. Ed esulta il doppio perché finalmente abbandona una zona che non gli compete: una squadra con un allenatore così bravo e così ricca di qualità non può abitare in zona retrocessione, dove la periferia si fa più oscura. C'era finita per una serie di accadimenti sfortunati, che hanno rischiato di prolungarsi anche nella partita con la Lastrigiana; non se ne ha però sensazione per tutto il corso del primo tempo, segnato dal vantaggio (splendida la punizione di Bicocchi) e da tre parate gigantesche di Niccolò Pepe su Sottile, Ontani e Bicocchi Pichi. A lungo i rischi si riducono al minimo: per pareggiare la Lastrigiana punta soprattutto sulle verticalizzazioni per le ripartenze di Burroni e Gracci, ma assaggia l'area solo negli ultimi cinque minuti. Date queste premesse, l'avvio della ripresa sembra niente più d'una conferma: dopo averlo sfiorato in prima persona, Ontani confeziona l'azione del raddoppio con un traversone che Sottile chiude in porta dopo la sponda di Bicocchi Pichi al limite dell'area. Invece il punteggio torna subito in discussione: trattenuto da Lorenzi (ma il fallo sembra lieve) intorno ai quindici metri, Gracci converte nell'1-2 il rigore concessogli da Terni. Non così preciso è Bicocchi Pichi che, nuovo Çalhanoglu, dopo aver subito un fallo di Gomma sbaglia il primo rigore in due anni d'élite: perlomeno per gli statistici è dunque storica la parata di Niccolò Pepe, che interrompe una serie fin qui perfetta. Non sarebbe un problema se una manciata di minuti più tardi Sollazzi non schiantasse all'incrocio una punizione dai venti metri: è il 2-2, che legittimerebbe il timore dei fantasmi in casa del Venturina. Ma l'addestramento per catturarli e disintegrarli è andato a buon fine: dopo essersi di nuovo opposto a Bicocchi Pichi, al 91' Niccolò Pepe deve arrendersi al destro di Belus, che esce vincitore da una mischia capitalizzando con un destro angolatissimo la sponda di D'Avino. Stavolta l'esultanza è definitiva: dalla sofferenza esce un bene arricchito dalla maturità. Calciatoripiù : la vittoria rende più facile scordarsi del rigore che Niccolò Pepe (Lastrigiana) gli neutralizza, e che dunque per Bicocchi Pichi diventa un dettaglio in una partita stratosferica. La rende tale anche una fase difensiva eccellente (Tanganelli , che non deve sfoderare grandi parate ma che dimostra d'aver già digerito e metabolizzato le incertezze palesate con lo Sporting Cecina, subisce solo su due calci da fermo), della quale Turtur è protagonista imprescindibile.

Affrico-Floria 2-0

AFFRICO: Cosi, Bonfanti, Bahri, Borgheresi, iania, La Greca, Vaggioli, Silvestri, Piccioli, Ala, Giugliano. A disp.: Campanale, Nunziati, Nutini, Ben Moussa, Lika, Sturiale, Turturro, Russo . All.: Sozzi Alessandro
FLORIA: Prelashi, Bombassei, Agnoloni, Lenzi, Aghemenlo, Misuraca, Sarti, Vella, Fiorini, Marini, Migliorini. A disp.: Servi, Gashi, Severi, Dei, Locchi, Camara, Rossi, Paggetti, Malaj. All.: Alessi Dimitri
ARBITRO: Niccolo Rubino di Valdarno
RETI: Lika, Ben Moussa
AFFRICO: Cosi, Bonfanti, Bahry, Borgheresi, Iania, La Greca, Vaggioli, Silvestri, Piccioli, Ala, Giugliano. A disp.: Campanale, Nunziati, Nutini, Ben Moussa, Lika, Sturiale, Turturro, Russo. All.: Alessandro Sozzi (squalificato, in panchina Gabriel Sozzi).FLORIA: Prelashi, Bombassei, Agnoloni, Lenzi, Aghemenlo, Misuraca, M. Sarti, Vella, Fiorini, Marini, Migliorini. A disp.: Servi, Gashi, Severi, Dei, Locchi, Camara, Matteo Rossi, Paggetti, Malaj. All.: Dimitri Alessi.
ARBITRO: Rubino di Valdarno
RETI: 67' Lika rig., 84' Ben Moussa.


Un merito grande ce l'ha: alle sconfitte pesanti sa sempre reagire. È per questo che l'Affrico riesce comunque a restare sul treno di testa, aggrappato alle maniglie posteriori: anche se la prova complessiva non è entusiasmante, il successo nel derby (2-0, entrambe le reti nella ripresa) dice che dopo la débâcle del Bartolozzi la reazione c'è stata. Ne è vittima la Floria, punita dagli episodi: è da poco iniziato l'ultimo quarto quando Rubino fischia il rigore con cui Lika spezza l'equilibrio, e ormai era diffusa la sensazione che la partita avrebbe potuto chiudersi senza reti. Una in realtà era arrivata in avvio: l'aveva segnata La Greca, di nuovo proposto come difensore centrale accanto a Iania; ma Rubino (direzione sbagliata, episodio letto bene) la annulla rilevando un fuorigioco. La Floria rischia di nuovo, e tantissimo, su una leggerezza di Prelashi, che nel tentativo d'impostare azzarda un dribbling e perde il pallone: in pressione lo recupera Ala, il cui servizio Giugliano cestina mancando la porta spalancata. Il pericolo enorme scuote la Floria, che nel quarto d'ora successivo costruisce tre occasioni per il vantaggio: non le sfruttano né Marini (il movimento di Borgheresi sulla sua punizione a scavalcare la barriera rischia di tradire Cosi, che recupera la posizione con un balzo prodigioso), né Fiorini murato da Iania sulla sponda di Mattia Sarti, che di lì a poco cerca di nuovo di rifinire con una spizzata non sfruttata da Migliorini. In questo frangente l'Affrico replica essenzialmente con i calci da fermo (due volte La Greca manca la deviazione sottoporta) e con un paio d'incursioni laterali di Silvestri sbrogliate da Prelashi. Più che per le occasioni, nel primo tempo si sussulta per altro: si sta fermi una decina di minuti per soccorrere Mattia Sarti, che dopo un contrasto cade male e s'infortuna; il quarto d'ora che separa il riavvio dalla pausa scivola via senza annotazioni. La Floria ha il merito di non subire il contraccolpo dell'episodio che la priva di uno dei suoi talenti migliori; ma è costretta ad abbassarsi un po' sulla pressione dell'Affrico, che a metà ripresa costruisce l'azione decisiva: Prelashi, che qualche minuto prima aveva raccolto con le mani un retropassaggio volontario e dunque concesso una punizione indiretta (esito nullo), completa una domenica sfortunata con l'uscita su Ala (non ce n'era bisogno, il pallone si stava dirigendo verso l'esterno) valutata irregolare da Rubino; dal disco Lika converte in rete un rigore pesantissimo. La Floria si ritrova dunque in svantaggio, abitudine triste d'inizio stagione; reagisce di nuovo bene, ma sottoporta non ha fortuna: Cosi s'oppone a Fiorini lanciato in profondità, e sparecchia su un traversone insidioso di Migliorini; e da cinque metri Lenzi si vede murare un pallone cui sarebbe bastato un pizzico di buona sorte per trasformarsi nel pareggio. A segnare è invece l'Affrico grazie all'ennesima giocata stratosferica di Ala, che dalla fascia scavalca Prelashi con un traversone perfetto sulla testa di Ben Moussa: per segnare il 2-0 gli basta accompagnarlo dentro. Il nervosismo finale (son derby, si sa) non cancella né la buona prova della Floria, che finora ha raccolto meno punti di quelli che avrebbe meritato, né soprattutto il verdetto: ci sta che ogni tanto perda, e che perda male; ma l'Affrico risorge sempre. Calciatoripiù : la Floria governa a lungo la mediana grazie al dinamismo di Lenzi, Vella, Marini e soprattutto di Mattia Sarti , il migliore fino all'infortunio che priva la partita di uno dei protagonisti più attesi. Chissà come sarebbe finita con lui, sfortunatissimo, in campo: stava dialogando bene con Migliorini , alla ricerca costante della profondità. Non è però stato facile sfruttarla contro una squadra rocciosissima in difesa (bene Cosi , bene Iania , bene anche Turturro nei venti minuti finali), e trascinata da un calciatore come pochi ce ne sono: quando Ala sta così (al rigore conquistato s'aggiungono due assist, quello non sfruttato da Giugliano e quello vincente per Ben Moussa) si parte avvantaggiati, e spesso avvantaggiati si finisce.

Csl Prato Social Club-Scandicci 2-2

CSL PRATO SOCIAL CLUB: Ciolfi, Verrengia, Amantea, Cuzzavaglio, Ballerini (10), Daka, Mema, Rrapaj, Bracco, Gori A., Gori G.. A disp.: Brighetti, Libiu, Bellandi, Pollastri, Pareti, Voshtina, Lupo, Vito, Cicciarella. All.: Daidone Antonio
SCANDICCI: Caracci, Morosi, Andreucci, Villoresi, Municchi, Bucciardini, Ducci, Montini, Santini, Pepe, Barattucci. A disp.: Hancu, Aradei, Bendoni D., Carone, Dell Agli, Mascalchi, Sarti, Valencetti, Vezzosi. All.: Bernocchi Lorenzo
ARBITRO: Luca Alessandro Avelardi di Livorno
RETI: Gori A., Mema, Morosi, Mascalchi
CSL PRATO SOCIAL: Ciolfi, Verrengia, Amantea (86' Pareti), Cuzzavaglio, Ballerini, Daka, Mema (90' Voshtina), Rrapaj (80' Lupo), Bracco (73' Vito), A. Gori (68' Cicciarella), G. Gori. A disp.: Brighetti, Libiu, Bellandi, Pollastri. All.: Francesco Galeotti.SCANDICCI: Caracci (46' Hancu), Morosi, Municchi (60' Mascalchi), Ducci (46' D. Sarti), Andreucci, Villoresi, Barattucci (69' Bendoni), Bucciardini (46' Valencetti), Santini, A. Pepe, Montini (64' Vezzosi). A disp.: Carone, Dell'Agli, Aradei. All.: Lorenzo Bernocchi.
ARBITRO: Avelardi di Livorno
RETI: 34' A. Gori, 43' Mema, 65' Morosi, 83' Mascalchi.
NOTE: angoli: 0-3. Recupero: 1'+5'. Spettatori: 120 circa.


Non l'autostrada per la fuga: da Cecina passerà una strettoia, il sorpasso come unico obiettivo. Alla gara di recupero bramata da un mese lo Scandicci arriverà non più capolista: s'è sganciato il Tau Altopascio, che con l'ottava vittoria consecutiva è diventato ormai il rivale più accreditato (forse l'unico? troppo discontinui Cattolica, Affrico e Montevarchi) nella corsa al titolo. S'è sganciato, ma resta sempre a tiro: due i punti di distanza, più che colmabili con una vittoria; non era scontato, considerato che all'intervallo lo Scandicci era sotto di due reti, e all'83' ancora di una. All'esordio bis sulla panchina del Csl Prato Social sulla quale ha rilevato Daidone, Galeotti aveva quasi confezionato l'impresa di giornata; gli resta la certezza d'avere a disposizione solidità, tanta grinta, talento diffuso in tutti i reparti. Dall'esterno è facile rassicurarlo: se davvero la squadra è questa, e se riuscirà sempre a farla giocare così, la salverà sereno. Lo dimostra la frustrazione crescente con cui nel primo tempo lo Scandicci ci sbatte contro: Alberto Pepe, schierato prima ala sinistra e poi ala destra (Bernocchi lo invertirà con Barattucci), deve spesso abbassarsi dietro la trequarti per far sì che il pallone s'avvicini all'area avversaria. Ma anche così le occasioni latitano: in tutta la prima mezz'ora si conta soltanto un tiro, quello che Santini scarica di tre metri a lato dello specchio sulla rimessa laterale di Municchi (29'). Per il resto lo Scandicci non trova varchi: perché il Csl Prato Social si difende bene (monumentale Ballerini); perché Rrapaj, che oltre a migliaia di palloni ha conquistato anche qualche cuoricino in tribuna (abbiate pazienza: giornalismo è essere curiosi), interpreta radicalmente la posizione di mezzala sinistra, e non disdegna di ripiegare nella propria area per sbrogliare una manciata di situazioni complicate; e perché anziché spingere Morosi a destra e Municchi a sinistra devono soprattutto badare a tamponare le ripartenze. Ne nasce mezz'ora a ritmi altissimi, ma privi d'occasioni da rete; finché Caracci non sbaglia un rinvio facile, e anziché far ripartire l'azione serve Alessio Gori sul limite sinistro dell'area di rigore: il movimento ad accentrarsi sul destro, il pallonetto sul secondo palo (che poi, pallonetto: pallonetto per la traiettoria, non certo per la morbidezza) e la volata sotto la tribuna a festeggiare col popolo la fine d'un mese complicato costituiscono una sequenza unica (34'). Cento secondi più tardi l'esultanza potrebbe ripetersi; ma stavolta il suo destro rasoterra, chiuso a incrociare dopo il dribbling su Villoresi (gran pallone di Verrengia da destra), esce dalla parte sbagliata del palo. È comunque il segno chiaro della confusione in cui è precipitato lo Scandicci, così poco abituato allo svantaggio da vederlo raddoppiare prima dell'intervallo: di nuovo pesa l'incertezza di Caracci, superato dal pallonetto di Mema che dopo un palleggio davanti alla panchina avversaria trova col destro al volo la rete dell'anno (43'). Se il parziale non fosse sufficiente, l'insoddisfazione di Bernocchi si quantifica bene contando il numero dei calciatori che rientrano dagli spogliatoi: appena otto; oltre che per Caracci (in porta Hancu, che finora aveva giocato quasi sempre titolare), non c'è ripresa né per Ducci né per Bucciardini, sostituiti da Dario Sarti e Valencetti, che si piazza all'attacco e fa arretrare Alberto Pepe in posizione di mezzala sinistra (Montini regista, ottimi peraltro i risultati). Almeno per il momento non cambia l'assetto tattico: 4-3-3 era e 4-3-3 rimane. Cambia l'interpretazione, che per venti minuti porta stabilmente lo Scandicci nella metà campo avversaria. Per costruire la prima occasione gli è sufficiente qualche secondo, condito dall'affondo d'Alberto Pepe su cui Ballerini esce fallosamente al limite dell'area; ne nasce una punizione, che il mancino di Valencetti scarica oltre il secondo palo. Ha lo stesso esito il destro di Municchi (uscirà di lì poco, dentro Mascalchi: intuizione decisiva, nel finale segnerà il 2-2) che s'era portato in pedana dopo un dribbling su Verrengia sulla corsia mancina (58'). La pressione dello Scandicci non fa respirare il Csl, che al 62' (mano d'Amantea sul traversone di Morosi, di nuovo protagonista di lì a pochissimo) concede un'altra punizione a ridosso della propria area, stavolta in prossimità del lato corto; della geometria non si dà pena Valencetti, che la calcia di nuovo verso lo specchio: stavolta lo trova, e per tenerlo pulito Ciolfi ha bisogno di sfoderare la prima vera parata dell'incontro. Sulla ribattuta il Csl si salva: a protezione della porta si compattano in quattro, e il colpo di testa di Villoresi vale soltanto un calcio d'angolo (curiosità statistica: al 62' è il primo della partita; altri due ne calcerà lo Scandicci, nessuno il Csl). È comunque evidente che il 2-1 è maturo: lo Scandicci lo segna al 65', subito dopo aver rischiato la capitolazione sul destro di Bracco (buona la ripartenza, alimentata dal triangolo con Alessio Gori; ampia comunque l'esecuzione). Lo segna perché ha una panchina profondissima, e perché Vezzosi (Bernocchi lo aveva appena inserito per Montini) capitalizza con un velo formidabile il primo pallone che attrae dalle sue parti sull'angolo di Alberto Pepe respinto dalla difesa e rimesso dentro rasoterra dal mancino di Valencetti: sul secondo palo taglia Morosi, che controlla e in diagonale riapre la partita. Ma la fatica è solo a metà: Bernocchi prova a sfruttare lo slancio cambiando assetto tattico, portando Mascalchi (intuizione decisiva, da lì segnerà) in posizione d'ala destra e piazzandogli dietro Bendoni, dentro per Barattucci: il sistema di gioco assume la forma di un offensivissimo 4-2-4, con Valencetti dall'altra parte, Alberto Pepe e Dario Sarti mediani di qualità, Vezzosi e Santini coppia di centravanti. Concedere qualcosa è inevitabile: il Csl prova ad approfittarne con una rimessa profonda (l'aveva concessa la gran chiusura di Villoresi su Vito, subentrato a Bracco) di Gabriele Gori per Cicciarella (fuori Alessio Gori), il cui destro dal limite dell'area Hancu blocca a terra. Stanco, lo Scandicci attacca a strappi; ma quando lo fa è pericolosissimo. Ed è pericolosissimo soprattutto da destra, dove Vezzosi tende a decentrarsi: il suo primo traversone, rasoterra, Ballerini lo tampona anticipando Valencetti nell'area di porta; il secondo passa, e Mascalchi lo trasforma nel 2-2 con un destro al volo in rete accanto al secondo palo. Alla fine mancano ancora dodici minuti, sette canonici e cinque di recupero; ma nonostante una pressione feroce lo Scandicci non riesce a sfruttarli, perché di testa Santini (poco prima Verrengia lo aveva affrontato in area con una scivolata rischiosissima: regolare secondo Avelardi, autore di una buona direzione) non trova lo specchio sul traversone di Morosi innescato dalla punizione veloce di Andreucci. Sarebbe stata la rete del successo, del primo posto e della possibile fuga sulla strada per Cecina; ma non sarebbe stato giusto: perché è vero che Bernocchi ha dimostrato grande acume ridisegnando alla perfezione una squadra troppo contratta nel primo tempo, e in difficoltà soprattutto in un ruolo; ma dopo una prestazione così Galeotti non avrebbe meritato d'esordire, o riesordire, con una sconfitta. È un punto solo, ma sputarci sopra sarebbe sbagliato: alla fine potrebbe fare molto comodo. Calciatoripiù : lo Scandicci deve faticare tantissimo per aggiustare una partita complicata dalle reti di Alessio Gori e Mema , e incartata dalle generose coperture di Rrapaj (Csl Prato Social); per farlo ha avuto bisogno dell'incursione di Morosi (definirlo terzino è riduttivo) e soprattutto degli ingressi dalla panchina: Valencetti entra bene, Mascalchi benissimo (strepitosa la rete del 2-2, stratosferica la coordinazione), Vezzosi (Scandicci) stupendamente.

Tau Calcio-Sestese 4-1

TAU CALCIO: Zipoli, Vaselli, Rotolo, Colzi, Frediani, Ficcanterri, Casini, Mei, Borracchini, Vannacci, Montapponi. A disp.: Ricci, Del Gronchio, Vas, Giovannini, Signorini T., Giuntoli, Mocanu, Bigagli, Nesti. All.: Gandini Federico
SESTESE: Xillo, Mateiu, Giannone, Cesarano, Bartolomei, Napolitano, Bonci, Bonezzi, Pomponio, Ruggiero, Prota. A disp.: Tabani, Barlumi, Osmenaj, Ferro, Scarlini, Biscardi, Pellegrini, Di Cara, Gusciglio. All.: Ferro Marco
ARBITRO: Gianluca Boeddu di Prato
RETI: Borracchini, Colzi, Montapponi, Vannacci, Autorete
TAU ALTOPASCIO: Zipoli, Vaselli, Rotolo, Colzi, Frediani, Ficcanterri, Casini, Mei, Borracchini, Vannacci, Montapponi. A disp.: J. Ricci, Del Gronchio, Vas, Giovannini, Signorini, Giuntoli, Mocanu, Bigagli, Nesti. All.: Federico Gandini.SESTESE: Xillo, Mateiu, Giannone, Cesarano, Bartolomei, Napolitano, Bonci, Bonezzi, Ruggiero, Pomponio, Prota. A disp.: Tabani, Barlumi, Osmenaj, Ferro, Scarlini, Biscardi, Pellegrini, Di Cara, Gusciglio. All.: Marco Ferro.
ARBITRO: Boeddu di Prato
RETI: 7' Borracchini, 34' Montapponi, 37' autorete pro Sestese, 42' Colzi, 54' Vannacci.


Capolista, da solo e forte d'una striscia impressionante. Sale a otto il numero di vittorie consecutive del Tau, che dopo la Cattolica Virtus batte un'altra big: la Sestese viene via da Altopascio piegata da un 4-1 che ribadisce chiaramente che gli obiettivi saranno diversi. Già dalle prime battute il Tau fa capire come finirà: tra il 2' e il 3' Xillo deve uscire due volte sul traversone di Casini (Borracchini aveva allargato bene a destra) e sul lancio di Colzi dalla trequarti. La pressione è costante: al 5' Rotolo recupera il pallone ai trenta metri e serve in area Borracchini, che con l'interno sfiora la traversa. Cento secondi più tardi il replay del dialogo produce il vantaggio: Rotolo scende sulla sinistra e mette al centro un rasoterra, Borracchini anticipa tutti e incrocia sul secondo palo. La Sestese fatica a reagire, e al quarto d'ora rischia di nuovo: Montapponi libera a destra Borracchini rapido nel traversone al centro, Casini controlla e calcia di poco a lato. Le occasioni si susseguono: ci provano Rotolo da sinistra (19', alto) e Vaselli da destra (25'), al tiro dal limite sullo scarico di Borracchini innescato da Colzi: Xillo para senza problemi. Al 34' il Tau raddoppia: Xillo respinge in affanno una punizione velenosa da destra, sulla ribattuta Montapponi è implacabile. Ma improvvisamente la Sestese torna in partita: Cesarano mette al centro un angolo da destra; e una deviazione in mischia batte Zipoli. Ma è un episodio occasionale, che non sposta l'inerzia della partita: il Tau torna subito sul doppio vantaggio col tiro-cross di Colzi, liberato sulla trequarti dall'appoggio di Casini sullo scarico di Mei (42'). Il primo tempo si chiude dunque sul 3-1, e col Tau all'attacco: Vannacci parte da destra e dopo aver saltato due avversari appoggia a sinistra per Rotolo, la cui conclusione sorvola la traversa. La ripresa si apre con la reazione accennata dalla Sestese (Scarlini si coordina bene sul corner di Pomponio, e in rovesciata impegna Zipoli). A fare la partita però è ancora il Tau Altopascio, che al 54' si porta sul 4-1: Vaselli vince un contrasto a destra e appoggia al limite per Vannacci, che col mancino insacca a fil di palo. Il risultato è ormai acquisito, e il ritmo scende; il Tau torna a spingere nel quarto d'ora finale, nel quale costruisce due occasioni non sfruttate da Mocanu: all'origine c'è sempre Tancredi Signorini, che manda al cross da sinistra prima Bigagli (74') e poi Vas (79'). Poco aggiunge alla sintesi l'occasione finale per la Sestese, il pallonetto largo di Barlumi che aveva ben scambiato a destra con Scarlini (87'): in attesa del recupero tra Sporting Cecina e Scandicci, il Tau s'è riscoperto re. Calciatoripiù : maiuscola la prestazione di Colzi (Tau Altopascio), che mette anche la firma sul tabellino; Pomponio (Sestese) prova a inventare qualcosa negli ultimi trenta metri.