Floria-Academy Livorno 1-0
RETI: Martini
Il rigore che Cortopassi calcia a lato è il segno della resa: l'Academy Livorno retrocede dopo solo una stagione nell'élite. Retrocede soprattutto perché, destino analogo al Capostrada, la scorsa giornata ha perso col Margine ultimo: anche se con la Floria avesse vinto non sarebbe cambiato niente, irraggiungibili ormai Cecina e San Miniato. Certo, la sconfitta rende la classifica ancora più brutta: la terzultima posizione non è un gran vanto. Per evitarla ci sarebbe stato bisogno d'un risultato diverso; ma la Floria, matematicamente settima alle spalle delle sei big (che gran lavoro ha fatto Benevento, che gran lavoro con una neopromossa), parte forte e già all'8' sblocca il punteggio: segna Martini, che in mischia si sposta il pallone sulla destra quanto basta per crearsi la luce verso la porta, centrata con un diagonale feroce. Sorpresa, il primo tempo s'esaurisce qui: della rete di vantaggio la Floria, che ha disputato un campionato superlativo e che vuole salutare il Grazzini con un successo, s'accontenta; e l'Academy Livorno sembra aver perso ogni energia, esaurita dallo svantaggio e dalle notizie che arrivano da Prato: lo Sporting Cecina sta vincendo, comunque incolmabile lo scarto in classifica. La pausa serve quantomeno a non pensarci, e a resettare la testa; ma per quasi mezz'ora le azioni d'attacco consistono soltanto in una serie di traversoni che la difesa della Floria respinge lontano. Poi d'improvviso in area l'Academy Livorno riesce ad affondare; ne nasce l'occasione migliore per il pari: Esteves interviene in ritardo su Baldini, Coverini lo punisce col rigore; ma Cortopassi calcia a lato, e tristemente l'Academy Livorno saluta l'élite. L'ultima di campionato, in casa con la Cattolica Virtus, sarà solo l'occasione del congedo.
Calciatoripiù: Martini, Carrai e
Fibbi (Floria).
Venturina-Affrico 2-4
RETI: Minichini, Vigano, Kodra, Nocentini, Nocentini, Casamenti
Mencarelli parte in panchina; e allora la partita la decide Nocentini, segno che soprattutto in attacco la rosa dell'Affrico è profondissima. Per avvicinarsi al big match (platonico, ma quando si sfidano due big non può esserlo mai davvero) col Tau modo migliore non avrebbe potuto esserci: il Venturina esce sconfitto 2-4 nonostante l'ottimo avvio, che gli aveva consentito di passare in vantaggio al quarto d'ora sul lancio di Nista per Viganò, in rete dopo il dribbling su Claudio Gentile. È l'1-0, intatto per una manciata di secondi: sulla ripresa del gioco l'Affrico si porta subito in attacco, Visconti cerca di sbrogliare ma rilancia corto, Kodra s'impadronisce del pallone, affonda e pareggia. Dunque il punteggio torna subito in equilibrio, e ci rimane quasi fino allo scadere; poi l'Affrico completa la rimonta: con un pallonetto favoloso su Visconti segna Nocentini, che scappa verso la porta sul lancio lungo di Carelli da sinistra. Stavolta è il Venturina a reagire bene nonostante la rete subita nel momento peggiore: al riavvio dopo la pausa pareggia di testa Minichini, che devia in porta il traversone di Lolini. Contenere quest'Affrico, che con le temperature alte sembra esaltarsi, è però impossibile: segue rapidissima l'azione del 2-3, creata dal traversone rasoterra di Casamenti e chiusa in rete da Nocentini dopo il tocco di Talbi a prolungare. Ora il Venturina, cui il coraggio non fa difetto ma che è comprensibilmente esausto, di forza per rimontare non ne ha più; dunque l'Affrico controlla, e a una decina di minuti dalla fine raddoppia lo scarto con la rete di Casamenti che, conquistato il pallone nel cerchio centrale, avanza d'una decina di metri e poi supera Visconti con un tiro formidabile sotto l'incrocio. Modo migliore per avvicinarsi al big match col Tau non avrebbe potuto esserci.
Calciatoripiù: Minichini (Venturina),
Nocentini, Casamenti (Affrico).
Settignanese-Capostrada Belvedere 1-2
RETI: Bianchini, Calistri, Iuliucci
Nella pattumiera l'élite è finita un mese fa. Se col Poggio a Caiano penultimo anziché perdere avesse vinto, come da pronostico, il Capostrada sarebbe stato ancora in corsa per salvarsi: il successo sulla Settignanese (1-2, a segno Luca Calistri al quarto d'ora e Iuliucci in avvio di ripresa) lo avrebbe infatti portato a un solo punto da Cecina e San Miniato, e avrebbe rinviato ogni verdetto all'ultima giornata. Pesa invece quel successo mancato, pesa tanto da valere la retrocessione dopo una stagione soltanto: niente più élite, a settembre si riparte dalla provincia. Per evitarla, pur consapevole che non era detto che bastasse, al Romagnoli il Capostrada doveva vincere; pertanto parte forte, e al quarto d'ora passa in vantaggio: segna Luca Calistri, che dalla mediana verticalizza per Iuliucci, s'inserisce nello spazio e spedisce in rete il pallone servitogli sulla chiusura del triangolo al limite dell'area. Già salva da prima della sosta, la Settignanese non crea particolari occasioni per il pari; continua dunque ad aggredirla il Capostrada, che in avvio di ripresa raddoppia sul corto retropassaggio di Straccali in una terra non presidiata: s'inserisce Iuliucci, che impedisce a Djoni e Lucatuorto di rientrare e batte Pozzi in uscita. Solo a questo punto la Settignanese si scuote: s'accende Ragusa, sul cui filtrante Bianchini beffa la difesa e disegna su Filoni il pallonetto dell'1-2. La rete, deliziosa, non basta per rimettere in discussione il risultato, ma la Settignanese non se ne preoccupa: perde e sorride, perché dell'élite è già certa; piange invece il Capostrada, vince e piange, piange perché perdendo in casa col Poggio a Caiano ha compromesso tutta la stagione.
Calciatoripiù: Maffei, Lucatuorto, Ciani (Settignanese),
Luca Calistri, Iuliucci (Capostrada).
Margine Coperta-Giov. Fucecchio 2-7
RETI: Llanaj, Llanaj, Battiloro, Masha, Ciampalini, Pellegrini, Pellegrini, Pellegrini, Lenzi
Conta poco e conta tutto: per il Fucecchio chiudere sul podio dietro la coppia Tau-Affrico sarebbe una soddisfazione colossale; vorrebbe dire essersi messo dietro la Sestese e la Cattolica, che a ottanta minuti dalla fine perdono la posizione di vantaggio. Sorride Falcini dopo il 2-7 sul Margine Coperta, che già retrocesso regge un tempo ma poi cede; sorride, perché la combinazione degli altri risultati vale il doppio sorpasso. Di sfruttare il calendario favorevole (in contemporanea si giocano Tau-Sestese e Cattolica-Scandicci) il Fucecchio aveva una gran voglia; lo dimostra l'avvio feroce, che si coagula nel vantaggio al quarto d'ora: sull'assist di Lenzi, che dai venti metri disegna un filtrante da sinistra verso il centro, segna Pellegrini con un destro fantastico sotto l'incrocio. La doppietta immediata gliela nega solo la traversa; e sulla ribattuta Fogli s'emoziona, e grazia Nigro. Non è l'unica occasione che in questo frangente il Fucecchio fallisce: il conto dei legni raddoppia subito col palo interno colto da Romani, che calcia in diagonale sulla combinazione tra Niccolò Salvadori e Filippi sulla destra. Dunque il Margine resta in partita, respira e comincia ad attaccare; la punizione d'Igliori è l'antipasto del pareggio: in scivolata segna Llanaj, che spinge in porta il pallone servitogli rasoterra da Jacopo Niccolai sulla verticalizzazione di Modaro. Si rammarica il Fucecchio, si rammarica perché dopo aver tanto sbagliato sottoporta deve ricominciare da capo; e per ricominciare ha bisogno della ripresa, peraltro inaugurata dalla rete annullata a Jacopo Niccolai per un fuorigioco da Var. Poi il Margine cede: appena entrato (fuori Fogli) Battiloro sgraffigna il pallone alla difesa e subito cerca Lenzi sulla fascia; da qui il pallone torna in mezzo per Pellegrini, che raddoppia. È il 50', e il Fucecchio torna avanti; e in meno di dieci minuti lo scarto assume proporzioni non più rimediabili: segnano prima Lenzi (1-3), che ripulisce una mischia nata da un traversone da destra, e poi Battiloro (1-4), che l'azione precedente l'aveva creata e che sul lancio di Masha sfrutta il taglio per calciare al volo nell'angolo lontano. Poi finisce questo frangente terribile, e il Margine torna fuori: Llanaj trova la doppietta raccogliendo il tiro di Jacopo Niccolai, che dalla corsia laterale aveva colpito la faccia interna del palo. Resta comunque un sussulto in una ripresa a senso unico; per trasmettere chiaro il messaggio il Fucecchio ha bisogno di cento secondi soltanto: il proscenio se lo prende di nuovo Pellegrini, che dopo un sombrero nell'area avversaria rientra sul destro e da sei metri batte Nigro in diagonale (2-5). Alla fine resta una decina di minuti o giù di lì: il Fucecchio la sfrutta per colpire di nuovo con Masha, che calcia da destra col mancino e fionda il pallone sotto l'incrocio, e infine con Ciampalini, in rete dopo una percussione centrale alimentata da una combinazione doppia. Falcini sorride: il Fucecchio vede concreto un obiettivo non pronunciabile a inizio stagione.
Aquila Montevarchi-San Miniato 1-1
RETI: Pranteddu, Vadi
Non senza difficoltà, nel Valdarno il San Miniato trova il punto salvezza che gli mancava: l'1-1 conquistato sul campo del Montevarchi, cui il pareggio va stretto, vale la certezza d'iscriversi all'élite anche l'anno prossimo. Dopo lunghe fasi di studio è il Montevarchi a far suonare la prima campana: Pranteddu calcia un angolo, prontamente Farina anticipa di un soffio Marchetti (10'). Il San Miniato replica con un profondo lancio di Zamperini: il mancato intervento della difesa mette Bari solo davanti a Tommasi, graziato con un tiro fuori di pochissimo. Sul fronte opposto, ancora sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Brogi calibra in area per Palazzini, che trova lo specchio: Brakaj rileva una posizione di fuorigioco e annulla. Segue, al 20', il terzo angolo pericoloso: alla bandiera destra torna Pranteddu, sul cui traversone si genera una mischia; il pallone sbuca nella zona di Palazzini che di potenza calcia di poco sopra la traversa. Brakaj rileva una deviazione, e assegna al Montevarchi un altro calcio d'angolo: Palazzini si libera di nuovo al tiro sottomisura, facile preda di Bizzocco. Il Montevarchi insiste con una bella galoppata di Tani che sulla sinistra semina un paio di avversari e va sul fondo: fuori misura il cross. Per il San Miniato sono ben maggiori i rischi sulla punizione che Pranteddu calcia da sinistra dopo un fallo su Pericoli: sul cross teso in area Cannoni stacca di testa e colpisce la traversa (27'). È un monologo del Montevarchi: alla mezz'ora Pericoli s'incunea nella metà campo avversaria e indirizza un traversone verso l'area di rigore; il pallone sembra lungo per tutti ma non per Tani, che recupera e serve corto l'accorrente Brogi: sul suo tiro dopo il dribbling s'immola Farina, che devia sul fondo. Il Montevarchi ci riprova con un bel fraseggio tra Cannoni, che crossa al volo, e Pranteddu: tiro di poco alto. Poi improvvisamente il San Miniato passa in vantaggio: dopo aver combinato con Monaci che sprinta fino al fondo sulla corsia laterale destra, Vadi riceve il pallone di ritorno e calcia teso in porta battendo Tommasi, che nulla può. È il 2' di recupero, e il San Miniato conquista la pausa forte del vantaggio. Al Montevarchi lo 0-1 non va giù; Visani Lalli interviene già nell'intervallo inserendo Miniati per Marchetti, non in perfette condizioni. L'ingresso è ottimo: subito il neoentrato, lanciato in area da Brogi, cerca la porta; debole però il tiro, Bizzocco controlla. Al 50' ci prova Pranteddu da fuori: pallone alto. Due minuti più tardi Brogi s'incarica di calciare una punizione in zona offensiva: ne nasce un servizio interessante per Cannoni, che non trova il tempo giusto per tiro. Gli attacchi del Montevarchi continuano a non andare a buon fine. Al 57' cresce il conto dei legni: Brogi lancia Pranteddu che da buona posizione calcia sulla traversa; per un soffio Miniati manca la deviazione vincente. Poco dopo Cincinelli serve un gran pallone in area per Cannoni, che si fa ipnotizzare da Bizzocco e davanti al portiere non calcia al meglio. Il Montevarchi insiste con il pressing: dopo un'azione tambureggiante Pranteddu innesca Panci, che al volo spedisce fuori di poco (70'). Per la rete, come nel primo tempo, occorre attendere il recupero: quasi al crepuscolo Brakaj punisce col rigore un intervento scomposto di Kllogjeri su Pranteddu lanciato a rete. Calcia lo stesso Pranteddu, che spiazza Bizzocco. L'1-1 il San Miniato comunque lo tiene caro: è salvezza, salvezza matematica.
Calciatoripiù: Pranteddu (Aquila Montevarchi),
Vadi (San Miniato).
Cattolica Virtus-Scandicci 2-2
RETI: Andres, Fossi I., Drago, Focardi
Mentre l'ormai prossima categoria Allievi élite lo vorrebbe già a sé, attraendolo verso il futuro, il derby fra Cattolica e Scandicci reclama a gran voce il suo presente e si consuma veloce nel giro di ottanta minuti adrenalinici: questo che è ormai un grande classico del nostro calcio giovanile è soprattutto un match che vivrà sempre una storia a parte, percorso com'è da quella sana rivalità che lo accende a ogni occasione in cui si rinnova. Mentre pensano al domani, le squadre di Fraccone e Tesconi si sfidano a viso aperto con la vogli di superarsi, o quantomeno - come vedremo - di non perdere; a tutto vantaggio dello spettacolo, perché il due a due finale lascia in dote un presente che è un finale di stagione da vivere con la sua coda primaverile-estiva, mentre si pensa inevitabilmente a come potenziarsi in vista del campionato più suggestivo di tutto la trafila giovanile. Spazio al presente però, quindi alla gara. Pur esercitando per lunghi tratti un buon predominio territoriale, la Cattolica si trova costretta a dover rincorrere gli avversari e a cercare la vittoria solo in una manciata di minuti finali, intensi e vibranti, come del resto lo è stata quasi tutta la gara. Che, per inciso, entra subito nel suo vivo: i padroni di casa impiegano appena centottanta secondi per portarsi in vantaggio, e lo fanno azionando con potenza il cursore di sinistra, Peccini sfonda sulla trequarti sinistra penetrando quasi in area, dove viene contrastato da Preka e Morosino; il pallone arriva a Fossi che conclude, l'opposizione di Barbieri lascia il pallone pericolosamente all'interno dei sedici metri dove è in agguato Andres, che calcola in un attimo l'angolo giusto di tiro e gonfia la rete alle spalle del portiere rivale. Lo Scandicci accusa il colpo in modo evidente, e rischia ancora nei minuti successivi, quando Barbieri è costretto a uscire alla disperata nuovamente su Fossi, servito da Dona con un eccellente filtrante fra i centrali scandiccesi. Archiviati uno spunto di Drago ben chiuso da Peccini e una punizione di Cullhaj calciata altissima, al 13' la Cattolica torna a pungere sfruttando le corsie laterali, stavolta quella di destra; De Sa cerca di guadagnare il fondo per far partire un cross che risulterebbe assai pericoloso, ma la difesa dei blues recupera. I giallorossi insistono e al 16' ci provano con due manovre più articolate nel loro sviluppo: Andrei sbroglia in qualche modo una situazione intricata generatasi dopo il cross di Fossi, qualcosa non funziona invece nella manovra locale quando, dopo un ulteriore minuto, Peccini riceve palla e arriva al cross, anche in questo caso in modo potenzialmente buono, ma senza venir accompagnato o assistito dall'avanzata dei compagni d'attacco. Superato un bel po' di affanno iniziale, lo Scandicci si sistema meglio in campo e inizia a costruire a sua volta, come avviene al 20' quando Focardi viene pizzicato in off-side al momento dell'assist decisivo di Lodovisi, mentre dopo centoventi secondi la gara si accende per davvero: Zangarelli serve Zini direttamente da corner, il centrocampista ex Settignanese si coordina in un attimo e in maniera magnifica, concludendo in acrobazia sul palo, ma l'arbitro ravvisa una posizione di off-side al momento della ribattuta dopo il montante e ferma il gioco. Sul ribaltamento di fronte, i ragazzi di Tesconi propongono un veloce contropiede con Lodovisi, Drago e Focardi, il cui triangolo però non si chiude sul terzo lato proprio sul più bello. È un segnale incoraggiante per gli ospiti, e un campanello d'allarme per la Cattolica, che non a caso dopo poco, al 31', viene raggiunta sul pari: lo Scandicci stavolta propone una manovra che quasi galleggia sulla trequarti avversaria, per poi assumere un'improvvisa verticalità grazie all'assist di Forletti, che vede e premia il movimento fra le linee di Drago il cui magnifico diagonale in corsa fulmina l'incolpevole Ronchi, 1-1. Prima del riposo, spazio per un altro paio di spunti: la rabbiosa reazione della Cattolica porta al tiro Andres, servito da Fossi, il tiro del numero 9 trova pronto Barbieri; sul fronte opposto, al 37', Andrei proietta lo scatenato Drago a tu per tu con Ronchi, che anticipa l'avversario ricevendo però un involontario colpo al volto, che lo costringe dopo poco al cambio. Al portiere giallorosso i nostri migliori auguri per una pronta guarigione, al suo posto subentra il classe 2010 Bisulca. Riletti conoscendo il loro epilogo, i primi 40' di gioco sono un prolungato ma interessante preludio a una ripresa movimentata, interpretata con vigore e voglia di superare l'avversario da parte di ambedue le contendenti. Nel contesto di una gara che si fa apertissima, la Cattolica crea da subito qualcosina in più, ma come evidenzia la chance mancata da Andres al 2' manca un po' di concretezza negli ultimi decisivi metri di campo. Al 47' Culhhaj è protagonista sui due fronti di gioco: dapprima batte una punizione che, respinta con un po' di affanno da Bisulca, genera una situazione di pericolo in area locale; sul ribaltamento di gioco la Cattolica parte in contropiede ma il numero 7 dei blues è decisivo nello sporcare il tentativo di battuta a rete di Andres, rifornito da uno spunto di Dona. Mentre un filo di nervosismo accende ulteriormente l'aria di Soffiano, lo Scandicci colpisce con micidiale cinismo proprio nel momento in cui la Cattolica sembra profondere il massimo sforzo a caccia del raddoppio. Dopo un corner gestito non al meglio dagli avversari, è semplicemente magistrale la ripartenza orchestrata dai ragazzi di Tesconi, stupendo l'assist di Forletti che lancia in campo aperto Focardi, tenuto in gioco dal pur bravo De Sa, e altrettanto pregevole è la finalizzazione del centravanti ospite che incastona il pallone all'incrocio dei pali, ribaltando l'iniziale svantaggio maturato dai suoi dopo appena 3' dal via. Un pizzico di inevitabile sconforto lo si legge chiaramente sui volti dei ragazzi di Fraccone, che incita i suoi a reagire subito. A materializzare la voglia di rivalsa dei giallorossi è Fossi, che al 56' si inventa letteralmente il gol del due a due con uno slalom sublime al limite dell'area avversaria, concluso poi con una rasoiata che si insacca all'altezza del palo più lontano rispetto al suo punto di battuta. Di nuovo appaiate, da qui in poi le due squadre non alzano il piede dal pedale del gas, e al 64' Bisulca compie un doppio strepitoso intervento sul guizzante Focardi, servito stavolta in modo ottimo da Andrei, la duplice parata del numero 12 arriva un attimo prima che Carpini liberi con tempismo i sedici metri. I piani dello Scandicci si complicano al 71', minuto in cui - al culmine di una fase di gioco parecchio intensa, in cui la Cattolica prova a forzare il ritmo in modo evidente - Cullhaj effettua un'entrata dura su Zangarelli, un intervento che fa estrarre senza esitazione alcuna il cartellino rosso al direttore di gara. Nel poco tempo che resta loro, i padroni di casa spingono quasi a pieno organico, proiettando in avanti anche il talento di Manuel Lazzerini a supporto della manovra offensiva; lo Scandicci difende con ordine e grinta, prova a pungere con una punizione di Kurti (76') e rischia davvero solo in un'occasione, all'82', ma l'inzuccata di Andres su cross di Veltre - al gradito rientro in campo - non centra il bersaglio. È l'ultimo scossone di una gara attraversata da potenti scosse telluriche di una sana rivalità che le due squadre hanno rinnovato anche in questa occasione: per quanto visto e intravisto fra le molte linee sviluppate dal match, giusto il pareggio finale.
Calciatoripiù: Fossi, Manuel Lazzerini, Zangarelli (Cattolica Virtus),
Forletti, Focardi, Preka, Andrei, Sordini (Scandicci).
Tau Calcio-Sestese 2-1
RETI: Gabbrielli, Bonelli, Pancella
Record frantumato. L'anno scorso il Tau (ed era un gran Tau: quello di Borracchini e di Vannacci, quello ora in lotta per lo scudetto) chiuse con 81 punti; quest'anno, una giornata ancora da disputare, è già a 83. Il 2-1 sulla Sestese, cui nel finale solo la faccia interna del palo nega il pareggio, porta infatti a ventisette le vittorie in campionato; e, in attesa dell'ultima trasferta in casa dell'Affrico che insegue a meno sedici, tiene imbullettato a zero il numero delle sconfitte. Ad Altopascio si pensa già alla prossima stagione, a un altro campionato d'élite da vincere: impossibile, anche se il mercato tanto può, ipotizzare un nome diverso quando si pensa alla favorita. C'è il Tau, il Tau nei pensieri di tutti; c'è il Tau anche nei pensieri della Sestese, che voleva prendersi la soddisfazione storica d'infliggergli la prima sconfitta stagionale. Dell'ambizione l'avvio è una rappresentazione chiara: ci vuole la parata di Tafi (gioca lui, in panchina Jordan Ricci) per negare il primo palo a Pancella, liberato al limite dell'area dalla ripartenza tra Ceccherini e Bagalà. Dunque alla prima occasione la Sestese non segna; segna invece il Tau, in vantaggio sull'angolo di Sarnataro prolungato da Bonelli e accompagnato in porta da Gabbrielli, che approfitta dell'errata lettura della difesa avversaria spersa nelle marcature preventive. L'1-0 inferocisce la Sestese, che crea subito l'occasione del pari: la fallisce Bagalà, che calcia a lato sulla grande apertura di Notari da sinistra. L'azione buona è quella dopo, avviata da Sostegni e alimentata da un triangolo tra Pucci e Bagalà, che crossa in corsa dal lato corto dell'area di rigore: in uscita Tafi manca il pallone; e di testa Pancella, che alla manovra aveva partecipato in avvio, lo accompagna in porta. È l'1-1, che la Sestese festeggia e che subito svanisce: la scivolata di Pucci, che aveva letto alla perfezione il pericolo sulla ripartenza del gioco, si trasforma involontariamente in un filtrante per Giovannelli; all'affondo segue lo scarico centrale col mancino; e allo scarico il tocco sottoporta di Bonelli, che col destro si toglie la soddisfazione (enorme, gigantesca) di segnare la trentesima rete in campionato. È l'episodio su cui gira la partita: Tafi riscatta l'incertezza in occasione dell'1-1, e opponendosi al tiro in corsa di Notari (ripartenza perfetta, ottimo il lancio di Breccia e ottimo lo scarico di Pancella) porta il vantaggio intatto alla pausa. Anche nella ripresa, nonostante un leggero calo del Tau (mancano Bracaloni e Matteucci, convocati da Gandini per l'ultima di campionato), la pressione resta inefficace: pizzicano poco i tiri di Ceccherini e di Pucci da fuori area; e Notari e Santiago Palmini non riescono a vincere l'uno contro uno che avrebbe consentito l'ingresso in area. Al Tau, che manca il tris sia con Quiriconi (svirgolata sottoporta) sia con Bonelli, che calcia di fretta e accompagna il pallone in braccio a Giorgetti, rischia di far più male il tiro di Breccia, servito ai trenta metri da Stasi sul break di Marzano: il tiro gli esce bene, bene da superare Tafi ma non così bene da evitare il rimbalzo sulla faccia interna del palo. Avrebbe potuto essere il pareggio, e invece il Tau vince di nuovo; e quando lo si fa con questa frequenza parlare di fortuna ha poco senso.
Calciatoripiù: Pancella, Breccia (palo clamoroso allo scadere) e
Musa tengono vivissima la Sestese fino alla fine; però vince il Tau, che riabbraccia Gallina all'esordio dopo l'infortunio: nel finale sostituisce
Bonelli , protagonista meraviglioso d'una stagione stratosferica.
Poggio A Caiano-Sporting Cecina 0-4
RETI: Lattuada, Bucchioni, Bucchioni, Lattuada
Equestre forse no, ma in piazza a Cecina una statua ad Alessandro Magrì ci sta che compaia. È impossibile non riuscire a identificare l'artefice d'una salvezza che poco più di due mesi fa sembrava complicatissima, e che invece diventa ufficiale con una giornata d'anticipo; è impossibile, perché alla vigilia del suo arrivo su questa panchina le ventuno giornate di campionato avevano prodotto appena sedici punti, e nelle otto successive il totale è quasi pari: il contatore dice quattordici, con una media stratosferica di 1,75 (perché l'impatto sia definitivamente chiaro: lo Scandicci, sesto, viaggia a una media inferiore d'un decimo). È vero che il calendario ha aiutato, che la trasferta di Prato non faceva granché paura; ma perdendo contro il Poggio a Caiano (un mese, e una sola giornata fa: come passa veloce il tempo tra il Torneo delle regioni, la Pasqua e i funerali del papa) il Capostrada s'è giocato la salvezza. Non ha sbagliato invece lo Sporting Cecina; non ha sbagliato perché in poco più di due mesi - e quanto gli è servita la lunga sosta, inattesa così lunga - Magrì ha configurato la squadra sulla propria mentalità: quando c'è da vincere, le squadre di Magrì vincono. Ormai digerito, il manuale inizia con una regola chiara: mai farsi prendere dalla frenesia. Così lo Sporting Cecina non s'inquieta se per una ventina di minuti non riesce non solo a calciare verso la porta di Sehimi, ma neppure ad avvicinarsi all'area di rigore; non s'inquieta, perché sa che per trovare lo spiraglio da cui passa la salvezza basta avere pazienza. Se poi ci s'aggiunge lo schema giusto, il pertugio s'allarga fino a diventare la corsia d'accesso all'autostrada; e con Magrì non può non esserci lo schema giusto per ogni situazione, soprattutto per i calci da fermo. Così, quando al 20' Bucchioni s'avvicina alla bandiera destra, il popolo rossoblù s'elettrizza: ci sta che qualcosa accada. E qualcosa accade, anche se non nel modo che tutti s'aspettano: anziché crossare a centro area per cercare la deviazione vincente Bucchioni convoca Creatini, gli chiede il pallone di ritorno, arretra fino al limite dell'area e col mancino schianta il pallone accanto al primo palo. D'improvviso lo spiraglio diventa la corsia d'accesso all'autostrada, che un'azione più tardi si trasforma nella pista d'atterraggio d'un Boeing: sulla ripresa del gioco infatti lo Sporting Cecina conquista il possesso, e col possesso un altro calcio d'angolo; lo batte di nuovo Bucchioni, stavolta a centro area per il colpo di testa vincente di Lattuada. Dieci minuti più tardi, diverso l'autore dell'assist (a crossare c'è Creatini) e diversa la modalità d'esecuzione, ora sottomisura con l'interno destro, è di nuovo lui a trovare la porta: alla mezz'ora lo Sporting Cecina conduce 0-3 e vede ormai certa la salvezza. La blinda la seconda doppietta di giornata: a un istante dalla pausa Bucchioni completa un primo tempo perfetto con un'azione personale che lo vede partire da centrocampo, rientrare al limite dell'area e con quel mancino stratosferico inchiodare il pallone sotto l'incrocio. Già alla pausa è chiaro l'ultimo verdetto d'un campionato che da un mese attende di sapere che retrocedono l'Academy Livorno e il Capostrada, che lo Sporting Cecina si salva: la ripresa, segnata giusto da un paio di parate pregevoli di Sehimi su Creatini e Lattuada, serve soltanto ad avvicinare la festa. Tutta Cecina esulta: anche nel 2025/26 il club che rappresenta la città giocherà in tutte e quattro le categorie d'élite; come i grandissimi, perché dopo tutto questo tempo un po' grandissimo lo è anche lui.
Calciatoripiù: Creatini , che nell'insolita posizione d'esterno destro gioca una partita devastante, e soprattutto
Bucchioni e
Lattuada , autori d'una doppietta a testa, trascinano lo Sporting Cecina alla salvezza anticipata.