Il Montevarchi archivia l'ottava giornata di campionato mettendo a segno il primo clean sheet stagionale e una vittoria (2-0) su un Poggio a Caiano tutt'altro che arrendevole. L'avvio è subito intrigante: parte deciso il Montevarchi con un paio di iniziative ben controllate dal Poggio a Caiano, che al 2' replica con una punizione dalla sinistra: batte Barenghi, Ghelli abbranca in presa sicura. Il Montevarchi replica con una pericolosa incursione di Cincinelli che serve Miniati, anticipato di un soffio da Tafi uscito dalla sua area. Le squadre chiudono bene gli spazi. Il Montevarchi ci riprova con Pinciani che intercetta un insidioso filtrante degli avversari, esce palla al piede dalla propria zona di competenza e salta in velocità un paio di avversari; ma al momento di entrare in area di rigore viene chiuso in fallo laterale. Alla pressione del Montevarchi il Poggio a Caiano risponde con un'occasione limita: nel tentativo di liberare la propria area, Manenti devia sul palo la punizione di Vadalà (18'). Sull'angolo seguente Ciccone prova ad anticipare Ghelli in uscita, ma commette fallo e viene ammonito per proteste. Si finisce subito sull'altro fronte: il Montevarchi trova spazio con Cincinelli che affonda sulla sinistra e crossa, ma ottiene soltanto un angolo. Dalla bandierina va Brogi, il cui traversone la allontana: Cincinelli è il più lesto a calciare verso la porta, mancata di poco. Ancora Montevarchi al 23': di testa Palazzini corregge una punizione di Brogi, il pallone sorvola la traversa. Poco più tardi ci riprova Maccioni liberato da un buon triangolo tra Brogi e Pranteddu: tiro di poco a lato. Lo stesso Pranteddu cerca in prima persona la porta con un calcio di punizione da posizione favorevole: la difesa ribatte (32'). Il Poggio a Caiano replica con Ciccone, al tiro da fuori area: Ghelli fa buona guardia. Si spegne qui, 0-0 il parziale, il primo tempo. La ripresa si apre con il Montevarchi proteso in avanti nel tentativo di sbloccare il match. Subito Pericoli affonda in percussione fino al limite dell'area: il suo mancino a incrociare esce di un soffio. È il preludio del vantaggio. Con un'iniziativa a sinistra Pranteddu conquista il corner decisivo: lo calcia Brogi, lo trasforma Manenti che sbuca sul secondo palo e di testa porta avanti il Montevarchi. Il raddoppio arriva poco dopo, direttamente su una punizione che Brogi calcia magistralmente dal vertice sinistro dell'area di rigore: la parabola perfetta, al sette, non lascia scampo a Tafi. È micidiale l'uno-due del Montevarchi, che si rende pericolosi ancora al 65': dalla bandierina Brogi calibra in area il pallone che dopo una serie di rimpalli finisce sui piedi di Pranteddu, e di lì di poco fuori. Anche il Poggio a Caiano prova a sfruttare un calcio d'angolo per segnare, e dunque riaprire la partita: va Barenghi, respinge la difesa. Ha lo stesso esito la punizione di cui Piccione s'incarica al 72': pallone sulla barriera. Due minuti dopo ci vuole un Ghelli formato extralarge per spegnere definitivamente le velleità di recupero del Poggio a Caiano, e blindare il risultato: ottima la parata sulla punizione di Sehimi deviata dalla barriera. A tempo scaduto ci prova Zoi che si fa tutta la fascia destra e salta un paio di avversari, ma non riesce a indirizzare verso la porta. Ci provano anche Cioncolini e Cannoni, ma il risultato non cambia. Dopo il pareggio nel recupero infrasettimanale con lo Sporting Cecina, il Montevarchi riprende la sua marcia in campionato, strappando al Poggio a Caiano tre punti che valgono il sesto posto in solitaria.
Finché vince queste partite qui non ha niente da temere. La sconfitta con la Settignanese è già digerita, il Venturina passa a San Miniato (1-3) e anziché subire l'aggancio raddoppia il divario in classifica: adesso i punti di vantaggio (contano: sono quelli che definiscono la distanza dalla zona retrocessione) sono sei. Per sbloccare il risultato però ha bisogno che passi quasi mezz'ora, segnata soltanto da una serie di rimesse profonde di Bologna e Lolini: poi d'un tratto s'accende Guazzini che scappa sulla corsia sinistra, e raggiunto il fondo serve al limite dell'area un pallone splendido a rimorchio; Viganò lo trasforma nel vantaggio con una sassata all'incrocio. Per la reazione del San Miniato occorre attendere che passi l'intervallo: restano senza esito le occasioni di Vadi (parata strepitosa di Tommaso Biondi sul tiro da fuori) e Frilli, che calcia a lato sul servizio di Farina; non quella di Vanni, che dopo averci provato al volo dall'interno dell'area (pallone alto) trova lo specchio e l'1-1 con un mancino immenso da una ventina di metri (49'). Per un quarto d'ora non ci s'allontana dal pari; ma gli episodi premiano il Venturina, di nuovo avanti sul traversone di Ferrario letto male da Ginepri e accompagnato in porta da Priore, in anticipo anche su Lenci, e salvo sul tiro di Vadi respinto dalla traversa. È un segno chiaro dell'esito della partita; la sigilla il contropiede di Ferrario, smarcato al limite dell'area dal filtrante di Minichini e in rete con un mancino morbido incrociato. Alla fine mancano cinque minuti, pochissimi per rimontare il doppio svantaggio; il San Miniato comunque riesce a portarsi in avanti in almeno due occasioni, nelle quali chiede un rigore e soprattutto colpisce un'altra traversa (Vadi, di nuovo). È un segno chiaro, un altro: da questa partita punti non ne avrebbe potuti trarre. Calciatoripiù: Zazzi, Luise (San Miniato), Priore (Venturina).
Ha già il doppio dei punti della quartultima, la squadra che deve tenere d'occhio per conquistare una salvezza serena: il dodicesimo, quello che porta il divario a +6 (due partite intere: a metà novembre comincia a non essere trascurabile), lo ottiene contro la Cattolica Virtus con cui continua a condividere la posizione. Finisce infatti 0-0 una delle classiche del calcio fiorentino, stavolta (e finalmente!) replicata su scala regionale: le emozioni si concentrano tutte nella ripresa, dopo un primo tempo apprezzabile sul piano agonistico ma non su quello estetico; si conta soltanto un'occasione per parte, la rovesciata di Fossi sul traversone di Peccini da sinistra (bravo Pozzi nell'opposizione) e il tiro largo di Bianchini, che aveva approfittato di un'incomprensione tra Ronchi e Chirinos Calderon ma da posizione defilata non era riuscito a trovare la porta sguarnita. Molto di più succede nella ripresa, aperta da un tiro di Genovesi fuori di poco (51'); sul calcio di rinvio la Cattolica Virtus costruisce una pregevole azione d'attacco con lo scambio tra De Sa e Andres, chiuso all'ultimo mentre stava per sparare a rete. Lo spazio se lo crea tre minuti più tardi sul filtrante di Mugnaini; ma la traiettoria è troppo alta. L'occasione mancata rischia di presentare il conto quando scocca l'ora di gioco: già ammonito, Manuel Lazzerini si gioca il secondo giallo e lascia la Cattolica Virtus in inferiorità numerica per l'ultimo quarto. Dell'uomo in più la Settignanese potrebbe approfittare subito; ma La Macchia valuta troppo leggera per il rigore la trattenuta di Chirinos Calderon, che stava tentando d'impedire a Nencini di catapultarsi sul pallone respinto da Ronchi. Per quanto non premiato dalla sorte, in tanti lo interpretano come l'avvio dell'assedio della Settignanese: pronostico fallace. In dieci infatti la Cattolica Virtus non concede quasi niente (si registra soltanto un contatto tra Scarselli e Ronchi in uscita: per La Macchia è fallo per la difesa), e costruisce almeno tre occasioni per vincere: delle prime due protagonista è Andres, che si vede negare il vantaggio prima da Galli (salvataggio sulla linea a tamponare il pallonetto favorito dal lancio di Chirinos Calderon) e poi da Pozzi, che vanifica lo scambio profondo con Donà. Alla Cattolica Virtus non va bene neppure quando, Mugnaini ad avviare l'azione, tra i due calciatori più in forma i ruoli s'invertono: pallone fuori di poco, Settignanese di nuovo salva. Non è poco considerato dove stava il 5 di settembre: per essere l'ultima delle neopromosse sta affrontando questo campionato (qualcuno dice il più difficile, non foss'altro che per le quattro retrocessioni) con lo spirito perfetto. D'altra parte Zuccaro è una garanzia. Calciatoripiù : l'ingresso di Andres (Cattolica Virtus) accende improvvisamente la partita; solo la lettura di Galli (Settignanese) impedisce che il suo pallonetto si trasformi nel vantaggio, e verosimilmente nella rete decisiva.
Potrebbero pesare tantissimo. I due punti che l'Affrico lascia sul campo del Capostrada (0-0 il finale: vincono i portieri e le difese nonostante l'attacco pesante Nocentini-Mencarelli-Materassi con Casamenti a supporto) fanno salire a sei il vantaggio del Tau capolista, e alla Sestese rendono possibile l'aggancio al secondo posto. Pesano soprattutto le occasioni mancate nel primo tempo, segnate da un avvio feroce: ci provano subito Nocentini di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo (pallone alto), e poi Mencarelli, che manca lo specchio con un tiro dall'interno dell'area dopo un triangolo. Scampati questi due pericoli giganteschi, il Capostrada alza il baricentro e costruisce la prima azione offensiva: è merito di Leonardo Calistri, che si catapulta su un pallone profondo, lo calamita ed entra in area, ma non centra lo specchio della porta. Al 25' è di nuovo lui a costruire un'altra occasione interessante dopo aver vinto un paio di contrasti lungo la linea laterale: sul suo cross teso all'altezza del dischetto la difesa anticipa Di Santo pronto a calciare. Due per parte, sono le occasioni migliori del primo tempo; per il resto s'assiste a una battaglia su tutti i fronti: si va duro su ogni pallone, e al riposo a reti inviolate. Il tema non cambia neppure nella ripresa: identica la densità in ogni settore, identica la voglia di lottare. Il Capostrada non si fa impressionare dal blasone dell'avversario, e prova di nuovo a costruire qualche occasione per il vantaggio: sul tiro di Leonardo Calistri c'è bisogno della deviazione di Claudio Gentile in angolo; non così su quello di Di Santo, che di nuovo si fa murare da una difesa attentissima mentre sta per calciare in porta. Dall'altra parte non è da meno Filoni, attendo a sbrogliare un'incursione nella propria area. All'attacco però chiude il Capostrada: l'occasione migliore per un successo storico capita a Iuliucci, che entra in area di prepotenza ma poi anziché la precisione opta per la potenza e calcia altissimo. Trova lo specchio invece Leonardo Calistri, ma trova anche la parata di Claudio Gentile attento nel coprirlo: è troppo poco per smontare lo 0-0, che considerando la classifica e il valore dell'avversario al Capostrada va benissimo. Calciatoripiù: Boccia, Tasselli (Capostrada), D'Onofrio, Baroncelli (Affrico).
Doppietta, di nuovo; e di nuovo 2-1. Come contro il Capostrada Drago segna due volte (impressionanti i numeri delle ultime cinque partite: sette le reti), e dopo il vantaggio iniziale vanifica la rimonta degli avversari: stavolta davanti c'era lo Sporting Cecina, cui non basta il rigore di Lattuada in avvio di ripresa. Non gli basta perché gli era servito per pareggiare, costretto a rincorrere nonostante l'ottimo avvio: non conta se la sorte ha simpatie diverse, ben evidenti sul tiro di Castellano che la difesa sporca dall'altra parte del palo mentre sta per trasformarsi nel vantaggio. Per capire come fronteggiare l'aggressività dello Sporting Cecina lo Scandicci impiega metà del primo tempo; poi comincia ad affacciarsi all'attacco, ma fatica a violare l'area di rigore: deve dunque accontentarsi di calciare quattro volte da fuori, ma né Lodovisi (doppio tentativo) né Andrei né Cullhaj riescono a impensierire Kohler. Decisamente più efficace è la giocata che alla mezz'ora confeziona il vantaggio: lo segna Drago anticipando la difesa sul pallone che Lodovisi gli recapita da posizione laterale. La doppietta potrebbe materializzarsi già in avvio di ripresa; ma stavolta Kohler s'oppone e rinvia la resa dello Sporting Cecina, che al quarto d'ora pareggia: evidente il fallo di mano di Sani che tenta di frapporre il massimo ostacolo a un cross verso l'area, giusto il rigore fischiato da Incontrera e trasformato da Lattuada. Ma il pari non regge: a una decina di minuti dalla fine la mediana dello Sporting Cecina si fa sorprendere dall'apertura di Cullhaj, che con un lancio profondo innesca un'azione sulla fascia; la alimenta De La Cruz che dopo un dribbling pennella a centro area un pallone perfetto, appoggiato in rete da Drago con un colpo di testa calibratissimo. È il punto del 2-1 che lo Sporting Cecina non smonta più; anzi, più vicino alla rete va di nuovo lo Scandicci: stavolta in pedana si porta Kurti, ostacolato da Kohler che tiene aperta la partita fino alla fine del recupero. Serve a poco: lo Scandicci si difende bene, e grazie alle reti del suo nuovo bomber porta a quattro il numero di vittorie consecutive. È un avviso chiaro al Tau capolista, ancora a punteggio pieno dopo otto turni: sabato ad Altopascio si troverà davanti una squadra in formissima. Calciatoripiù : anche se il risultato non la premia, funziona bene la cerniera difensiva composta da Bettini e Meatu (Sporting Cecina); s'arrende soltanto sui movimenti di Drago , seconda punta che segna come un centravanti e che sul traversone vincente di De La Cruz (Scandicci) come un centravanti si muove.
Dopo il successo esterno nel turno precedente la Sestese vince ancora imponendosi con un netto 3-1 sul Margine Coperta, e consolidando così il secondo posto in classifica. Le bastano quattro La prima occasione del match la costruisce dopo quattro minuti: Bagalà riceve sulla sinistra, salta un avversario e taglia dentro il campo; arrivato sulla trequarti cerca la porta, ma il suo tentativo è troppo debole per impensierire Nigro che blocca senza problemi. Passano tre minuti e il Margine Coperta risponde: Niccolai avanza sulla destra, arriva sul fondo e crossa al vertice dell'area di porta, dove è liberissimo Virdò che schiaccia il pallone sul primo palo; ma esplosivissimo Dallai lo blocca. La partita si accende, la Sestese sfiora di nuovo il vantaggio: liberato da un'ottima triangolazione al limite dell'area e dall'uscita sbagliata di Nigro, Minniti cerca la porta incustodita senza però trova la coordinazione giusta. Anche se sfortunato, l'episodio fa prendere coraggio alla Sestese che al quarto d'ora sfiora nuovamente la rete: il solito Minniti riceve a destra, dove non fa mai mancare il proprio appoggio, e crossa rasoterra all'interno dell'area di porta per Bagalà che cerca l'eurogol di tacco; in due tempi Nigro copre bene il primo palo e neutralizza. Il risultato si sblocca al 20'. Ancora incontenibile sulla destra, Minniti pesca Bellini che al limite dell'area si libera della marcatura già sullo stop e calcia forte sul secondo palo: Nigro non può intervenire, e la Sestese passa sull'1-0. Non c'è neanche il tempo di esultare che l'azione successiva produce il raddoppio: servito a destra, Bagalà tocca con l'esterno per rientrare sul piede forte e con un tiro a giro schiocca il pallone all'incrocio. L'uno-due in tre minuti fa male al Margine Coperta, che ha bisogno del finale di tempo per provare a riaprire il discorso. Il pallone buono capita a Virdò che, servito in profondità, calcia a incrociare sul secondo palo: Dallai respinge il pallone e reattivissimo in due tempi lo blocca impedendo la ribattuta a rete. Si va quindi al riposo sul risultato di 2-0. Bisogna attendere il 65' per la prima occasione della ripresa: con tre passaggi tutti di prima la Sestese aggira la difesa ospite, e permette a Stasi di ritrovarsi solo davanti a Nigro che in uscita gli chiude lo specchio alla perfezione. Il pericolo fa suonare la sveglia per il Margine Coperta, che al 68' potrebbe rimettere tutto in discussione: un lungo lancio a scavalcare la difesa premia Dolo, che dopo un paio di metri entra in area e calcia di collo pieno verso la porta difesa da Dallai, salvato dalla traversa. Si finisce subito dall'altra parte, senza un attimo di tregua: la Sestese attacca sulla sinistra, Stasi si smarca al limite del l'area, Belli lo vede, e lo serve perfettamente favorendone il tiro di prima intenzione che dopo aver sfiorato il palo si accomoda sul fondo. Il Margine dunque ha modo di riaprire il discorso. Servito da un angolo battuto corto, Niccolai crossa sul secondo palo: Bestetti arriva prima di tutti sul pallone, e col ginocchio insacca per la rete del 2-1. Ma per dimezzare lo scarto il Margine ha esaurito la propria forza. I ritmi calano nuovamente, e in pieno recupero la Sestese si riporta sul doppio vantaggio: Bagalà riceve sulla destra e crossa lungo sul secondo palo, Pancella impatta di testa scavalcando Nigro per il definitivo 3-1. Non male la prima da ex per Marco Ferro. Calciatoripiu: Bagalà (Sestese), Nigro (Margine Coperta).
È stata una partita tosta, senza un attimo di respiro: la Floria ha dato battaglia fino all'ultimo; ma alla lunga, il maggior tasso tecnico del Tau Altopascio, ancora a punteggio pieno, è venuto fuori, e ha prodotto lo 0-2 con i tre punti allegati. Si gioca circondati da tribune gremite, nonostante il primo vero freddo che non ha scoraggiato il pubblico presente. I ritmi si fanno subito alti, e nella prima parte per le occasioni create si fa preferire la Floria. L'opportunità migliore capita sui piedi di Bautista Berrocal, che però sottomisura non riesce a girare in porta un cross di Gensini dalla destra. Servi invece fa buona guarda sullo scatto di Stondei, sporcando il pallone in uscita bassa. 0-0 alla pausa. Nella ripresa ricomincia forte la Floria, che va vicinissima al vantaggio: l'azione, travolgente, la costruisce Nannoni, che sulla sinistra evita con classe un paio di avversari e mette al centro per Batelli servendogli una sorta di rigore in movimento; ma il tiro gli parte troppo centrale, e Jordan Ricci riesce a respingere. Così, nel momento migliore della Floria, passa in vantaggio il Tau Altopascio. Serafini si destreggia in una discesa ardita e gioca il pallone al limite dell'area; un rimpallo premia Giovannelli solo in area davanti a Servi, che riesce solo a toccare il pallone ma non a impedire che finisca in fondo alla rete dopo aver superato il primo palo. Lo 0-1 fa esplodere la panchina del Tau: la gara si era complicata parecchio più del previsto. La Floria non ci sta. Il pallone arriva rapidamente a destra per Guarducci che crossa al centro: Martini lo gira sul primo palo, Jordan Ricci si supera salvando porta e risultato. Ma a metà ripresa il Tau Altopascio raddoppia: il nuovoentrato Bonelli, sempre più capocannoniere, ruba il pallone sulla sinistra, si lancia verso la porta e appena entrato in area fa partire un tiro forte e preciso sul palo lontano; Servi non può nulla. Sotto 0-2, Benevento inserisce quasi tutti i calciatori offensivi; il Tau prova a far male in contropiede, ma il risultato resta lo stesso. Veementi le proteste della Floria nel momento in cui in area la maglia di Martini si allunga in modo fin troppo evidente: Magrini, autore di una direzione non all'altezza della categoria, lascia correre. I minuti scivolano via veloci; e tranne qualche protesta per cartellini non estratti, decisioni che fanno scaldare il pubblico, non si registra altro. Per il Tau arriva una vittoria sofferta, e dunque tanto più pesante. La Floria si rammarica per le occasioni sprecate, ma non certo per la prestazione offerta. Calciatoripiù: Nannoni mette costantemente in difficoltà la difesa avversaria, Martini meriterebbe il gol, Bautista Berrocal (Floria) gioca a tutto campo; Sarnataro mette più volte in mostra le proprie qualità, Serafini spacca la partita, Jordan Ricci (Tau Altopascio) tiene a galla i suoi.
Il Tau probabilmente no, troppo difficile; ma le altre due che gli stanno davanti proverà a prenderle fino alla fine. Da Livorno (Academy battuto 0-4, classifica complicata: nonostante tre partite in casa l'ultimo mese ha prodotto zero punti) il Fucecchio lancia un messaggio chiaro ad Affrico e Sestese: per il podio va tenuto in profonda considerazione. Il modo in cui approccia il posticipo serale (si gioca alle 19, buia la strada di ritorno) ne è di per sé evidenza: a Orsucci sono sufficienti due minuti per trovare la porta dalla trequarti, complice una deviazione leggera ma decisiva che taglia fuori Palamidessi. Lo svantaggio immediato deprime l'Academy Livorno, che aveva impostato una partita diversa e che è costretto a rivoluzionarla: è facile per il Fucecchio sfruttare il miglior tasso tecnico e l'ottimo schieramento tattico, e alla fine del primo quarto raddoppiare con Lenzi che dall'interno dell'area capitalizza il passaggio di Niccolò Salvadori. Alla mezz'ora potrebbe essere doppietta, stavolta sulla giocata di Pellegrini da sinistra: gliela nega la traversa, che a un minuto dallo scadere fa pari respingendo il colpo di testa di Menchini intenzionato a dimezzare lo svantaggio. È l'azione migliore che l'Academy Livorno costruisce per accorciare, e quella il cui fallimento porta a una sostanziale resa; dopo l'intervallo il Fucecchio domina e allunga con la doppietta di Kercuku: in entrambe le reti entra Sardelli, che prima ne favorisce la girata vincente prolungando di testa l'angolo di Masha (Palamidessi protesta per una possibile carica non rilevata da Bolognesi, 53') e poi alimenta il contropiede dello 0-4 con un filtrante sublime, innesco del diagonale rasoterra scagliato in porta col destro (73'). È la risposta migliore alla sfortunata sconfitta nello scontro diretto con la Sestese: il Fucecchio sta bene, benissimo.