A ben guardare, il reale peso specifico di questa vittoria per l'Empoli rischia di andare ben oltre la portata dei tre punti in cui consiste. Perché basterebbe sì, la triplice dose d'ossigeno che arriva grazie a questo successo per definire di gloria questa domenica, ma se assieme alla boccata d'aria arriva pure il ricostituente assicurato da un successo nel derby dell'Arno, la giornata è da segnare sul calendario di questa travagliata stagione. Già, perché in tema di date da segnare sul calendario, era da un bel po' che l'Empoli - affidato da qualche settimana alle cure del rampante Andrea Filippeschi - era a caccia di un successo che lo rilanciasse in classifica, ma anche dentro la testa, dove hanno sede le motivazioni e la fiducia in se stessi. L'obiettivo si può dire centrato proprio nella gara più delicata e anche difficile dell'ultimo periodo, anche se - giusto adesso parlare della Fiorentina - i viola erano arrivati al derby in condizioni tutt'altro che ottimali, reduci anzi da una serie di bocconi amari che avevano un po' guastato il palato, stuzzicato a lungo nei mesi precedenti da portate deliziose tutte cucinate con bravura, e merito. Non ci si attendevano grandi emozioni, non è andata male perché la gara è stata gradevole, ma specialmente nella prima mezz'ora abbondante il nostro taccuino resta quasi intonso. La Fiorentina mette in campo più qualità e chiarezza di pensiero in fase di possesso palla attivo, l'Empoli è compatto e ordinato tatticamente, affidando a El Biache, in azione sulla fascia di competenza, gli spunti offensivi migliori. Il buon cross di Mazzeo in avvio consente a Presta di colpire di testa, ma senza la giusta mira, poi spazio per alcuni buoni spunti degli azzurri, sia su palla da fermo sia in contropiede, come al 23', quando Konate ribalta il fronte di gioco dopo un corner sprecato dai gigliati ma spreca tutto sul più bello. Archiviato un assolo di Barsotti, al 41' Presta conquista una punizione invitante per il destro di Rubino, che chiama a una grande parata Seghetti, abile nel disinnescare in tuffo. La Fiorentina chiude in avanti i primi 45' con Mazzeo ma l'Empoli, serrando i ranghi e i denti, protegge lo 0-0. Al rientro in campo i ragazzi di Filippeschi dimostrano di potersi proporre con un altro piglio, e si fanno subito vedere in avanti con El Biache e Bacci; i viola faticano a ripartire, e rischiano grosso al 67', quando un pasticcio difensivo spiana la strada a Gravelo, che viene però recuperato da Baroncelli e Vannucchi, reattivi nel rimediare alla leggerezza commessa pochi istanti prima. Di lì a poco, il derby si decide. Scocca infatti il 70' quando Scuderi è costretto a spendere un fallo per contenere l'ispirato El Biache; il calcio di punizione susseguente consente a Bacci di azionare uno schema, tramite il quale il pallone arriva a Gravelo che, senza pensarci su, conclude a rete. Il pallone sbatte sulla traversa ed entra in rete, con Campaniello pronto in ogni caso a ribadirlo in fondo al sacco qualora il rimpallo contro il legno avesse sfavorito i padroni di casa. Chiamata a reagire e riorganizzarsi nel poco tempo che resta, la Fiorentina ci mette la volontà, ma forse non la giusta determinazione e lucidità; l'Empoli attende e risponde con le giuste contromisure al tentativo di forcing avversario a caccia del pari, e all'85' ci pensa ancora Seghetti a murare a rete uno dei pochi tentativi dei viola, portato da rubino con una conclusione ravvicinata. Il recupero scorre comunque nel segno della sofferenza per l'Empoli, che al 93' resta in dieci nel momento in cui l'arbitro giudica eccessiva, e dunque da cartellino rosso, l'entrata di Matteazzi ai danni di Keita. Seghetti è sempre attentissimo in occasione degli ultimi palloni scagliati dalla Fiorentina nella metà campo e in area avversaria, nel tentativo disperato di trovare il gol del pari. Il triplice fischio libera lurlo di gioia e di sollievo dei ragazzi di Filippeschi.