Ghiviborgo-Folgor Calenzano 1-0
RETI: Micchi A.
Tocca cambiare passo, per la salvezza. Non ci si può mai rilassare, perché storicamente ci sono sempre le belle addormentate che si risvegliano a primavera, ed è meglio non farsi trovare impreparati quando queste si alzano e iniziano a rincorrere. Il fieno messo in cascina non è mai troppo, in fin dei conti. È sfida vera, quindi, in quel di Ghivizzano, dove i padroni di casa ospitano un Calenzano che, di quel fieno in cascina, probabilmente non ne deve nemmeno racimolare più per sentirsi tranquillo. Tutta la pressione è sulle spalle dei ragazzi di Gennazzani, che rispondono presente: ottimo l'approccio alla gara dei biancorossi, che scendono bene in campo e prendono in mano le redini del gioco, anche se c'è da dire che il Calenzano è messo benissimo in campo e quindi il possesso palla dei locali risulta piuttosto sterile. Anzi, sono proprio gli ospiti a rendersi pericolosi dopo il quarto d'ora con un paio di ripartenze che mettono i brividi a Tognetti e compagni. Il Ghiviborgo non si scompone e riprende a fare la partita, trovando finalmente il gol del vantaggio alla mezz'ora con Micchi, al termine di una splendida azione insistita: bravissimo a vincere un contrasto con un difensore e a bucare il portiere della Folgor, con la rabbia e la tenacia di chi vuole tornare al gol a tutti i costi. Nella ripresa il Ghiviborgo continua a spingere, non accontentandosi del risicato vantaggio per 1-0 e si rende pericoloso con Takaci e Grilli, che però sprecano. Al triplice fischio l'urlo dei biancorossi è di liberazione: questa vittoria, forse una delle più importanti della stagione del Ghiviborgo, vale il salto a quota trenta punti in classifica.
Calciatorepiù: Micchi (Ghiviborgo), decisivo per la conquista dei tre punti, finalmente di ritorno al gol dopo diverse settimane di digiuno.
Pietrasanta-Folgor Marlia 4-1
RETI: Cutolo, Cutolo, Mansili, Di Bianco, Meloncelli
No, stavolta la partita il Pietrasanta proprio non la poteva sbagliare. Dopo una sconfitta e due pareggi nelle ultime tre, era di vitale importanza tornare ai tre punti, per di più quando, in contemporanea, a Mezzana il Prato si giocava le sue carte nello scontro diretto, delicatissimo, contro l'Academy Porcari. E tre punti sono arrivati, per niente banali perché, di fronte, i ragazzi di Federico Benedetti si sono trovati una Folgor Marlia mossa dall'urgenza di una lotta per la salvezza sempre più serrata ma, soprattutto, in netta risalita grazie alle quattro vittorie conquistate nelle ultime sei disputate. Prevedibile o meno, il Pietrasanta non ha vita facile, perché nel primo tempo spreca tanto, sì, ma è anche vero che i lucchesi hanno tenuto magnificamente il campo, rispondendo colpo su colpo ai tentativi dei versiliesi di portarsi in vantaggio. Si arriva così all'intervallo a reti inviolate, serve una scossa per i locali, che scendono in campo nella ripresa con maggiore convinzione e trovano finalmente il gol del vantaggio: lancio lungo del portiere Mazzara, errore di un difensore lucchese, la prende Cutolo che se la porta sul destro e la piazza all'angolino per l'1-0. L'inizio di una goleada? No, perché la Folgor Marlia è ancora viva e vegeta e al 75' conquista un clamoroso calcio di rigore per un fallo di mano commesso in area da un giocatore locale: dal dischetto Meloncelli non sbaglia e pareggia i conti. Ma non c'è un attimo di tregua, perché nell'azione successiva il Pietrasanta si riporta avanti: imbucata di Mariani per Mansili, che entra in area di rigore e batte il portiere per il 2-1. Sospiro di sollievo per la capolista, che nuovamente avanti di un gol torna a giocare come sa e a meno di cinque minuti dalla fine chiude la partita calando il tris con Cutolo, che ruba palla e dopo una bella giocata batte il portiere. È finita, ma c'è tempo ancora per il gol del definitivo 4-1 realizzato da Di Bianco, bravo a sorprendere il portiere fuori dai pali. Il pensiero va subito a Prato e sì, il risultato è di quelli che fa tremare la Pruniccia: il Porcari ha vinto 3-5, i punti di vantaggio sulla seconda adesso sono cinque e, a una manciata di partite dal termine, non sono pochi. Quel che conta maggiormente, però, per i versiliesi, è essere tornati alla vittoria dopo un periodo difficile e aver ritrovato quelle certezze che hanno fatto grande questa squadra per tutta la stagione. Un applauso va sicuramente alla Folgor Marlia, che per tutta la partita ha tenuto testa a una squadra decisamente superiore.
Calciatorepiù: Cutolo (Pietrasanta).
Prato-Academy Porcari 3-5
RETI: Giannitti, Trombino, Giannitti, Pellegrini, Fasano, Barbetti, Barbetti, Romani
Una per inseguire un sogno più vivo che mai, l'altra per capire dove i propri sogni potevano arrivare a spingersi. È nella dimensione onirica che si è giocato il partitazo di giornata, con Prato e Academy Porcari scese in campo per tastare con mano il tasso empirico delle proprie ambizioni. E l'imperioso successo dei lucchesi per 3-5 lascia in bocca un sapore dolceamaro; perché sì, la vittoria contro la seconda della classe è stata a dir poco spaziale, vero, ma il saggiare le proprie potenzialità sapendo di non averle sfruttate a pieno durante la stagione non può far altro che aumentare i rimpianti e rimorsi per ciò che poteva essere e che -molto probabilmente, a meno di congiunzioni astrali indicibili- invece non sarà. Un po' come quando ci si risveglia da un bel sogno, che si ha a che fare di nuovo con la realtà. Per carità, non che sia pessimo il presente del Porcari, anzi, e la quarta posizione in classifica tutto ha in sé tranne che del negativo. Ma qualcosa in più poteva essere fatto, soprattutto contro le piccole. Questo è indubbio. Ed è un po' come quando ci risveglia da un brutto sogno invece per il Prato, che proprio nel Porcari ha il suo incubo numero uno. Sconfitta all'andata e sconfitta al ritorno, dopo che nel mezzo i risultati positivi erano stati ben 14. E chissà che proprio Porcari non sia il capolinea dei sogni della truppa di Mirisola, ora scivolata a -5 dalla corazzata Pietrasanta. Il dubbio è lecito, la paura -per i pratesi- concreta. Ed è da brividi l'avvio di domenica 16 marzo. 9 minuti dal fischio d'inizio e Pellegrini, sugli sviluppi di un corner, piazza in fondo al sacco il pallone dello 0-1. I locali non ci stanno e cinque minuti dopo reagiscono; lesto in area Giannitti, a dir poco rapace nello scaraventare alle spalle del portiere un pallone lasciato vagare senza padrone. La scossa che serviva. Il Prato si sveglia dal torpore, prende in mano le redini del gioco e al 33' caccia fuori i muscoli. Fratoni imbuca, Trombino scatta in velocità sul filo del fuorigioco -contestatissimo- e batte da pochi metri l'incolpevole Del Carlo. Scambio di ruoli nell'ultimo dei tre minuti di recupero: questa volta è Fasano a segnare in dubbio posizione di offside e a far impazzare le proteste sulla panchina locale. Per il signor Camoni di Pistoia è tutto regolare e il duplice fischio sancisce il momentaneo 2-2. Se vi siete mai chiesti quanto tempo possa mai servire per infrangere un sogno, forse già vi siete dati una risposta. Ma se non ve lo siete chiesto e per curiosità -o necessità- vi interessa saperlo, domandate pure a Barbetti. Lui vi risponderà: 3 minuti . Dal 47' al 49' il numero 11 lucchese stronca (forse in via definitiva) le ambizioni di un Prato rimasto a vagheggiare negli spogliatoi. Due amnesie difensive, due gol e partita in ghiaccio. Come in una paralisi del sonno, i padroni di casa provano a scuotersi rabbiosamente per risvegliarsi dall'incubo e riescono a muovere un muscolo al 73', quando bomber Giannitti spezza per un attimo le catene del torpore insaccando di testa il pallone del 3-4. Il finale è convulso. Il Prato dà fondo a tutte le proprie energie ma non sfonda, col bastione difensivo eretto da mister Marchi che tiene e respinge come un muro di gomma i tanti palloni scodellati dalle parti di Del Carlo. Poi, un dejà-vu: all'ultimo -ancora- dei tre minuti di recupero Romani, in contropiede, ipoteca definitivamente la sfida piazzando l'inappellabile 3-5. Tre trilli, suona la sveglia. E' già tempo di lasciare nel cassetto delle memorie il recente passato e di dare tutto per continuare a sognare ancora. Se possibile.
San Giuliano-Lunigiana Pontremolese 5-1
RETI: La Monica, Petri, Petri, Cortopassi, Pagani
Classifica alla mano, pronosticare un risultato del genere alla vigilia era quasi impossibile. Sul campo, invece, il San Giuliano ribalta il pronostico e gli avversari con un mastodontico 5-1 che ben incornicia quella che è stata la mattinata del 16 marzo. Famelici, grintosi e vogliosi di archiviare il prima possibile di discorso salvezza, i ragazzi di mister Nicosia dominano in lungo e in largo chiudendo i giochi all'interno di un primo tempo di sola e unica marca pisana. A stento, la Lunigiana regge l'impatto vigoroso degli avversari per i primi venti minuti ma al 24' crolla come un castello di sabbia travolto da un'onda. Ad aprire la prima breccia nel muro ospite ci pensa Petri, che da punizione disegna una traiettoria chirurgica, imprendibile per Bardi. Neanche il tempo di elaborare il gol che arriva espresso il 2-0: passano appena sessanta secondi e Cortopassi mette la firma su di un quadro dipinto a colori splendidi dai tocchi di Degl'Innocenti e Di Ciolo. La Lunigiana non c'è e al 35' incassa il tris: Di Ciolo ancora in versione assistman rifinisce al centro per La Monica, abile in spaccata a spingere il pallone alle spalle del portiere. In chiusura di frazione, la chiusura -virtuale- del match: Hoxha mette il turbo, svernicia un difensore e a tu per tu con Bardi piazza il clamoroso 4-0. Acquisito un largo vantaggio, nella ripresa il battaglione pisano rifiata un po' attaccando con più parsimonia -ma con immutata pericolosità- e difendendo con grande applicazione, senza lasciar spazio a un'eventuale ritorno di fiamma avversario. E al 61' uno sfortunato autogol propiziato dall'indemoniato Di Ciolo mette davvero fino alla partita. Dopo c'è solo tempo per registrare il gol della bandiera di Pagani, autore di un bellissimo tiro che si insacca all'incrocio dei pali. Al triplice fischio vince così il San Giuliano, pronto a regalarsi un finale di stagione nel chill. Alla Lunigiana, invece, servirà un po' di determinazione in più per conquistare un posto in Coppa: la concorrenza non manca ed è molto agguerrita.
Calciatorepiù: Di Ciolo (San Giuliano).
San Marco Avenza-Zenith Prato 2-6
RETI: Giarrizzo, Scieuzo, Borselli, Rischi, Moretti, Rischi, Camussi, Chiancone
Si è avvicinata troppo allo Zenith, al punto più alto del cielo, la San Marco, e come Icaro nella mitologia greca le si son sciolte le ali arrivata vicino al sole. Fa rumore il tonfo dei padroni di casa, che perdono per 2-6 al cospetto di una squadra che, vista decontestualizzata dalla classifica attuale, ha tutte le fattezze di una prima della classe. Ha studiato per esserlo, studia tuttora e avrebbe anche le carte in regola per diventarla la Zenith Prato di mister Vallerini, che con un devastante 2-6 rilancia con forza la propria candidatura al titolo. Certo davanti il Prato e soprattutto il Pietrasanta hanno i contorni di montagne insormontabili, ma l'alta cima del primo posto che s'intravede ormai nitida all'orizzonte chiama al sacrificio estremo in queste ultime giornate. E tentar non ha mai nuociuto; o forse sì, ma non certo in questi casi. Sembrava la giornata del riscatto per la San Marco, che da alcune settimane a questa parte va un po' a singhiozzi lasciando intravedere solo di tanto in tanto tutte le proprie -grandi- potenzialità. E per 20 minuti abbondanti, i primi dal calcio d'inizio, il prospetto sembrava volgere proprio verso una dimostrazione di forza. Dimostrazione avvalorata da una tesi scritta e concretizzata a due mani -piedi-, di Pon e Giarrizzo; il primo inventa e assiste per il secondo, bravo a tagliare in mezzo all'area seguendo bene la traiettoria della sfera per chiudere al meglio l'azione. 1-0 certificato, giustificato e meritato, simbolo di un predominio territoriale netto. Ingiustificato invece il blackout di dieci minuti, quando dal 30' al 40' la San Marco spegne completamente la luce incassando tre gol. Come un fulmine a ciel sereno, la Zenith si rianima e inanella un tris di reti clamoroso che ribalta tutto e sconquassa il castello avversario. Fatali le disattenzioni della retroguardia locale, che per ben due volte si fa sorprendere da due rimesse laterali velenose che innescano prima Camussi e poi Moretti, freddi e lucidi nel fulminare Cappuccini. E lo stesso Cappuccini ci mette del suo in occasione del terzo gol pratese, uscendo in maniera inopportuna su Moretti. Per l'arbitro non ci sono dubbi e il rigore è inevitabile: dal dischetto Rischi non sbaglia e chiude sul 1-3 un primo tempo al cardiopalma. Pronti, via e nella ripresa è ancora buio pesto in quel di Avenza. Rischi riprende da dove aveva lasciato: centoventi secondi dal calcio d'inizio e il poker arriva espresso dopo un erroraccio in fase d'impostazione dei locali. Un altro rigore, questa volta per i ragazzi di mister Grassi, trasformato da Scieuzo avrebbe potuto far svoltare la gara, ma la Zenith non si lascia sorprendere e piazza il tassello che vale l'ipoteca con un meraviglioso tiro a giro di Borselli. Al 90', infine, i due nuovi entrati Izzo e Chiancone plasmano il gol del definitivo 2-6, col primo che assiste alla perfezione il secondo. Per gioire e per soffrire però non c'è proprio tempo: serve subito rimettersi in discussione perché la parte dura -e bella- della scalata inizia ora.
Pistoia Nord-Rinascita Doccia 3-1
RETI: Toma, Toma, Corsini, Janah
Viaccia-Fortis Juventus 2-1
RETI: Calamai, Varrosi
Olimpia Quarrata-Giovani Vianova 1-0
RETI: Giannoni