La maledizione è finita: dopo sei giornate il Porta Romana ritrova la vittoria, sbancando con un perentorio 2-0 il campo dell'Atletico Levane Leona. La squadra di Giugni, finalmente completa di tutti i suoi effettivi, ritrova la brillantezza e il gioco che avevano caratterizzato la prima parte di stagione, quella in cui non a caso stazionava ai vertici della classifica. Tutto questo nonostante un brivido iniziale, visto che al 20' i padroni di casa conquistano un calcio di rigore: se ne incarica Travaglini, ma Rovito intuisce e para salvando il risultato. Scampato il pericolo il Porta Romana prende in mano la partita e crea diverse occasioni, in particolare con Masseti e Vivarelli che da pochi metri non riescono a centrare la porta. L'impressione però è che il gol degli ospiti possa arrivare da un momento all'altro, e infatti accade dopo un quarto d'ora nella ripresa: Lapo Mugnai batte un corner, la sfera viene respinta sui piedi di Farulli che conclude al volo spiazzando Bardelli. Sulle ali dell'entusiasmo la squadra di Giugni continua ad attaccare e dopo dieci minuti raddoppia: Lapo Mugnai recupera sulla trequarti l'ennesimo pallone e serve in profondità Vivarelli, che davanti al portiere stavolta non sbaglia. Il 2-0 suona come una sentenza per le speranze dell'Atletico Levane Leona, che nel finale prova a reagire ma più che andare vicina al gol che dimezzerebbe lo svantaggio rischia di incassare il terzo, quando Maffei si presenta in area ed effettua un pallonetto che viene salvato sulla linea da un difensore. Poco male per il Porta Romana che legittima il punteggio e al triplice fischio festeggia il tanto atteso ritorno alla vittoria, sperando possa essere la scintilla per riaccendere il fuoco nel girone di ritorno. Calciatoripiù : per l'Atletico Levane Leona Cosimo Mugnai , l'ultimo dei suoi ad arrendersi. Per il Porta Romana Rovito , decisivo con il rigore parato sullo 0-0, e Lapo Mugnai , protagonista in entrambi i gol della sua squadra.
Il momento negativo del Galluzzo prosegue fino all'ultima partita dell'anno solare e anche la Rondinella esce dal Biagini a bottino pieno. L'ultima gara d'andata per le due compagini è brutta, tutt'altro che divertente, davvero avara di occasioni ed emozioni. Gli ospiti, forti di una maggiore fisicità e più prestanti dal punto di vista atletico, si presentano con una difesa a cinque, spazi ben chiusi e tanti rilanci lunghi per un attacco comunque orfano di bomber Perini. I locali, già privi in avanti degli attaccanti di peso Tofani (5 giornate di squalifica) e Ayoub Ecchihab, fanno davvero fatica a penetrare tra le strette maglie rivali. Il Galluzzo trova comunque il vantaggio grazie ad un bel tiro di Zatteri dal limite, che coglie Cereda impreparato. Poco dopo i gialloblu potrebbero addirittura raddoppiare con un buono spunto di Poggi, che spara però alle stelle da ottima posizione. Il primo tempo del Galluzzo finisce di fatto qui. Non che la Rondinella vanti molto di più, visto che perviene al pareggio sfruttando l'unico suo tiro in porta della frazione. Tutto nasce da un liscio di Balatri, ultimo uomo, che manca clamorosamente il pallone favorendo l'incursione di un rapace Caponi, freddo nel battere il neo-acquisto Matera. Il primo tempo non racconta altro, se non qualche affondo ospite lungo l'out destro, col terzino Coppoli un po' in sofferenza, ma senza eccessivi patemi per il portiere di casa. Nella ripresa, quando esce un acciaccato Lutzu, mister Di Ruberto inserisce Vanzini e cambia un po' le carte in tavola accentrando Coppoli e spostando a centrocampo Yasser, che si rende protagonista al 20' di un ottimo spunto personale: dribbling con tunnnel e palla invitantissima al centro per Dell'Agnello, ma il neo-entrato fallisce il rigore in movimento del possibile 2-1. Gol sbagliato, gol subito: spesso una sentenza nel calcio. Al minuto 25 infatti, una palla vagante al limite, calciata con gran violenza da Matrone, sorprende un fin qui impeccabile Matera per l'1-2 ospite. Il vantaggio della Rondinella e l'allungarsi delle squadre un po' stanche, ravvivano un po' il finale di qualche emozione in più. Zatteri mette Bianchini solo davanti alla porta rivale, ma il centravanti, appena entrato e ancora freddo, spreca. Poi i locali lamentano un sospetto mani in area ospite, ma l'arbitro fa proseguire. Sul fronte opposto tentativo acrobatico davvero spettacolare per l'ottimo Valeriani, il pallone sfila di poco a lato. L'emozione più grande arriva tuttavia in pieno recupero, quando la contraerea ospite non funziona a dovere su un pallone lanciato alla disperata dalle retrovie e Narduzzi si ritrova tutto solo davanti a Cereda in uscita. Il suo pallonetto a botta sicura però finisce incredibilmente a lato, mettendo fine a tutte le speranze dei tifosi locali. Punti preziosi per la Rondinella al triplice fischio, mentre la classifica di un Galluzzo partito con tutt'altre ambizioni, inizia a preoccupare. Calciatoripiù: nella prova scialba dei padroni di casa salviamo Yasser, Zatteri e Auzzi . Nella Rondine citiamo Valeriani , che dimostra di avere qualcosa al di sopra del contesto, Marinari e Matrone , autore del gol partita.
Seconda vittoria consecutiva per il Lebowski, che chiude il girone d'andata espugnando di misura il campo dell'Audax Rufina. La partita si mette subito bene per la squadra di Marranci, che conquista un calcio di rigore a seguito di un intervento falloso in area da parte di Lippucci. Sul dischetto si presenta Mangolfi, che mantiene la giusta freddezza e fa 1-0. Poco dopo al pubblico presente in tribuna sembra di vivere un déjà vu: altro fallo di Lippucci in area, altro penalty per gli ospiti e trasformazione nuovamente impeccabile da parte di Magnolfi. Nelle file dei padroni di casa fa e disfa Lippucci, che nel finale di primo tempo sfrutta un rimpallo sotto porta per realizzare il gol che dimezza lo svantaggio e restituisce speranza ai suoi. Ecco quindi che, nella ripresa, l'Audax Rufina alza il proprio baricentro e arriva a rendersi pericolosa in particolare con Vitale e Matteo Angeli, i quali però non riescono a trovare la stoccata vincente. Resiste dunque il Lebowski, che protegge il 2-1 fino al triplice fischio e festeggia un successo che gli permette di continuare la rincorsa alla zona che varrebbe la qualificazione al Torneo Regionale.
Termina in parità la sfida tra le ultime due squadre della classifica. Grassina e San Piero a Sieve si annullano attraverso due calci di rigore, chiudendo il girone d'andata con un punto a testa che serve a poco ad entrambe. I rimpianti sono più che altro per la squadra di Bambi, che non riesce a vincere nonostante un'ottima prestazione soprattutto nel primo tempo. Sono almeno due le occasioni nitide che Salimbeni non sfrutta a dovere, mentre quando gli ospiti si fanno vedere in contropiede è bravo Marcantonini a salvare la propria porta. Il filo conduttore del match è che il Grassina crea tanto, ma senza mai trovare la via del gol: Salimbeni è un po' impreciso e un po' sfortunato, come quando il suo tiro a botta sicura viene deviato provvidenzialmente da Orlandi con la punta delle dita. Gli sforzi dei padroni di casa tuttavia pagano nel secondo tempo: Murrone s'infila in area con una bella azione personale e viene steso, l'arbitro concede il calcio di rigore e Giudice lo trasforma perfettamente per l'1-0. Il gol subito scuote il San Piero a Sieve, che finalmente riesce a reagire e a un quarto d'ora dalla fine guadagna a sua volta un penalty: proteste veementi nell'occasione da parte dei giocatori del Grassina, secondo i quali l'intervento di Giudice era pulito e in netto anticipo sull'avversario. Lo ha giudicato invece falloso l'arbitro, concedendo ad Arcuri la possibilità di presentarsi sul dischetto e battere Marcantonini per l'1-1. Il Grassina non ci sta e nel finale si riversa in avanti, ma va a sbattere contro il muro eretto da Orlandi che con alcune parate superlative difende la propria porta. Senza ulteriori cambiamenti di punteggio si arriva dunque al triplice fischio: pareggio deludente per il Grassina, che resta impantanato in una posizione di classifica che non rispecchia fedelmente i propri valori. Ben vengano le prestazioni ma nel 2025 la squadra di Bambi dovrà cominciare a trovare anche i risultati, così come d'altronde il San Piero a Sieve la cui situazione ad oggi appare indubbiamente complicata. Calciatoripiù : Pescucci , Salimbeni e Murrone (Grassina). Orlandi (San Piero a Sieve).
Che l'ultima giornata del girone d'andata potesse riservare brutte sorprese, il Casentino Academy lo sapeva bene. Quello sul campo del Foiano era un vero e proprio big match, da cui la squadra di Vinicio Dini è uscita con un pareggio a reti bianche che le costa il primato solitario in classifica. Proprio sul gong dell'anno solare arriva infatti l'aggancio in vetta da parte dello Scandicci, e così il 2025 e il girone di ritorno si apriranno con una coppia di capolista in questo campionato. Venendo alla cronaca, la sfida comincia con una fase di studio: le due formazioni sono altamente concentrate e nessuna delle due osa scoprirsi, con i difensori che fanno sempre buona guardia su entrambi i fronti. Nel primo quarto d'ora si registrano una serie di corner innocui, mentre per il primo vero squillo della partita bisogna aspettare il 20': calcio di punizione dal limite per i padroni di casa che Bernardini indirizza in porta, il pallone impatta la parte bassa della traversa e rimbalza nei pressi della linea senza oltrepassarla. Il copione è ormai ben delineato, con gli ospiti che prediligono le verticalizzazioni affidandosi alla capacità di proteggere palla di Pietrini e alla velocità di Camara. Il Foiano, invece, per avvicinarsi alla porta avversaria preferisce giocare palla a terra e costruire trame più ragionate. Con le reti ancora inviolate si passa alla ripresa, che si apre con un Casentino Academy più intraprendente. La squadra di Dini prende in mano la partita e conquista alcuni interessanti calci piazzati, che però vengono sempre disinnescati dalla difesa avversaria. I minuti trascorrono senza emozioni, nessuna delle due squadre si sbilancia e di lavoro per i portieri ce n'è davvero poco. Una svolta potrebbe arrivare nel recupero quando l'arbitro assegna una punizione dal limite al Foiano, Bracciali conclude furbescamente sotto la barriera e centra in pieno il palo a portiere battuto. Il legno dunque salva di nuovo il Casentino Academy, che in fin dei conti può accontentarsi del punto ottenuto su un campo dove i ragazzi di Ciavorella avevano sempre e solo vinto. La squadra di Vinicio Dini si fa raggiungere al primo posto dallo Scandicci, ma attenzione alla situazione dietro le due capolista: la Fortis Juventus, che ha travolto il Calenzano, si è reinserita a tutti gli effetti nella corsa al titolo e lo stesso Foiano, al momento quarto in classifica, dista soli tre punti dalla vetta. Un consiglio in vista del girone di ritorno: lasciate perdere i pronostici. Calciatoripiù : Pesucci e Furlani (Foiano). Pietrini e Camara (Casentino Academy).
La Sancascianese sfiora l'incredibile rimonta dopo un primo tempo shock: la squadra di casa, infatti, rientra negli spogliatoi al 45' sotto di quattro reti, di cui le prime due subite nei primi cinque minuti di gioco; nella seconda frazione, però, la squadra di mister Belli tira fuori l'orgoglio e alla fine va a un passo dal pareggio, che avrebbe avuto dello straordinario. Alla fine, tuttavia, a spuntarla è l'Olmoponte, che ottiene tre punti importanti per la propria classifica, portandosi così a meno due dalla Sancascianese stessa. Come detto, l'inizio della partita si rivela disastroso per la formazione di casa, che dopo appena due minuti si trova già sotto di una rete: su un lancio lungo dalla metà campo della squadra ospite, i centrali gialloverdi commettono un'incertezza difensiva che consente a Erpici di involarsi tutto solo verso la porta di Simoncini; il numero 27 non si fa pregare e porta in vantaggio i suoi. Dopo appena tre minuti l'Olmoponte raddoppia: Rossi si rende protagonista di una rapida discesa sulla fascia destra e, superato il proprio marcatore ed entrato in area di rigore, lascia partire un tiro in diagonale con il destro che, dopo aver toccato il palo interno, si insacca in rete. La Sancascianese fatica a reagire e sembra non trovare soluzioni alle arrembanti iniziative offensive degli avversari, che al 22' triplicano il vantaggio: una punizione battuta lunga da Murru non viene deviata da nessuno, ma, complice il disturbo in area di Erpici, un malinteso comunicativo tra Pastaccini e Simoncini fa sì che il pallone rimbalzi in area ed entri lentamente in porta. È un film dell'orrore per la Sancascianese, che prima del duplice fischio dell'arbitro subisce anche il quarto gol: su un rinvio dal fondo di Lunetti la palla viene spizzata di testa da Esposito e, complice un'ennesima grave disattenzione difensiva dei gialloverdi, la palla finisce sui piedi di Erpici, che batte ancora Simoncini. Ciò che la Sancascianese non era stata in grado di fare nel primo tempo, però, lo fa nei primi quindici minuti della ripresa, complice anche il triplo cambio effettuato all'intervallo dall'allenatore di casa. Al 47' il subentrato Chiavacci trova un gol incredibile con un tiro di controbalzo dal limite che si insacca all'angolo basso destro della porta difesa da Lunetti, mentre al 57' Esposito crossa perfettamente in area per Senatori, che di testa è preciso a insaccare il pallone dove Lunetti non può arrivare. Ancora, al 62' Chiavacci, con un cambio di gioco preciso che attraversa tutta l'area di rigore, offre un pallone delizioso in area per Frosecchi, che, saltato di netto un avversario, batte ancora Lunetti in uscita; la Sancascianese si porta, dunque, a solo una rete di svantaggio. Ci sono tutte le carte in regola per un finale avvincente e imprevedibile, con la Sancascianese che sembra rinata e l'Olmoponte che, invece, deve far fronte all'arrembaggio improvviso dei gialloverdi. Al 76', però, avviene un episodio che limita i pericoli nel finale di gara per gli ospiti: Simoncini atterra in uscita Erpici lanciato a rete e viene espulso dal direttore di gara; rimasta in inferiorità numerica, la Sancascianese fatica a rendersi nuovamente pericolosa dalle parti di Lunetti, se non per un velenoso tiro al 95' di Senatori, che, liberatosi in area, calcia di destro di un niente sopra la traversa, sancendo il definitivo trionfo dell'Olmoponte. Calciatoripiù : il primo tempo degli ospiti è spettacolare ed è arricchito dalla brillantezza offensiva di Erpici e Rossi . Tra gli ospiti si distinguono i subentrati Chiavacci e Morelli .
Per uno Scandicci costantemente impegnato in un'estenuante corsa al vertice e costretto, di conseguenza, a tenere sempre alti sia la concentrazione, sia il livello del proprio gioco, non c'è peggior avversario da affrontare in questo periodo della stagione, di uno Sporting Arno reduce da due successi consecutivi ed al quale una tranquilla posizione di media classifica che gli permette di giocare con la mente sgombra da obblighi e paure, ha pure consentito di fare lo sgambetto, in occasione del precedente turno casalingo, alla capolista Casentino. I blues evitano però le trappole sul percorso che li porta a Badia, e rientrano alla base con i tre punti, e il primato. Premesse intriganti alla vigilia, va aggiunto infatti il fascino e l'imprevedibilità portate in dote da una sempre sentita stracittadina. Nella testa di Leo Zecchi si era fatto chiaro fin dalla vigilia il quadro di un match nel contesto del quale non contano né le cinque vittorie consecutive che accompagnano il suo Scandicci sul sintetico di Badia, né gli undici punti che dividono in classificale blues e rosanero. Un flash che ci mette appena un minuto per tramutarsi da sensazione in certezza. Lo Sporting di Messano, infatti, fa quel che tutti i sostenitori rosanero si attendono e, vestendo subito i panni del padrone di casa gentile, certo, ma poco incline ai regali, dopo appena un giro e mezzo di lancette, si palesa di fronte a Nati con l'incisivo e talentuoso attaccante di scuola Signa Alessio Cecconi che però, nella circostanza, sembra un ragazzino al primo appuntamento: Cosa faccio, ci provo o non ci provo?! . Un'indecisione fatale, la sua, che consente al numero trentatré ospite di chiudergli la porta in faccia. Resterà sostanzialmente questo l'unico grosso pericolo creato dalle due squadre nell'arco dei primi quarantacinque minuti di gioco. Il primo severo campanello d'allarme, infatti, induce alla prudenza e così, due fasi difensive che diventano più ermetiche di una poesia di Montale, devitalizzano con dentistica efficacia la fase d'impostazione avversaria. Pur facendosi preferire sul piano del palleggio in virtù di una sempre lucida costruzione dal basso ricamata con stile dal centrale Lari e del consueto palleggio ricco di qualità in mediana e sempre ben definito da due buoni dicitori quali sono Papi e l'ex sammichelino Daniel Legnante, i ragazzi di Zecchi, pur cercando di allargare le maglie della difesa di casa, non riescono a far funzionare le due catene lungo le quali si muovono, utilizzando il doppio binario, l'ex Ovest Cremonini e Campone a destra e Hognogi e l'altro sammichelino doc Faccendini a sinistra. Messano è bravo ad applicare le giuste contromisure, con capitan Di Ruberto e Francini sempre solidi e presenti in chiusura e con i due centrali Manetti e Romani altrettanto efficaci in fase d'anticipo sull'insidioso bomber Rufat. Risponde da par suo, sul fronte opposto, uno Sporting molto più spartano ma altrettanto granitico a centrocampo, con il regista arretrato Maiorana bravo a dettare i tempi di una manovra impostata verticalmente da Del Gaudio e Aquino e rifinita da Esposito. Null'altro di buono però, eccezion fatta per la gigantesca occasione capitata in avvio sui piedi di Cecconi, riescono a combinare in fase conclusiva né il numero nove rosanero, né il giovane bomber classe 2007 made in Sporting Ideal Rexhaj. Appurato che sfondare il muro è impresa titanica, alle due squadre non resta che provarci dalla distanza; operazione lodevole, certo, ma che non crea eccessivi problemi agli estremi difensori. Così, mentre sul fronte blues le conclusioni proposte da Faccendini, Rufat e Tysak non inquadrano lo specchio della porta presidiata da Cianfanelli, la rasoiata proposta su quello rosanero da Maiorana al 42', chiama al lavoro un attento Nati costretto ad una deviazione in tuffo piuttosto difficoltosa. Lo sterile risultato a reti bianche con il quale le due squadre vanno al riposo, è certificato da quel che accade proprio al tramonto del primo tempo quando Rufat calcia senza troppa convinzione una punizione dai venti metri sulla quale Cianfanelli è pronto a rispondere, stando ben attento a non farsi sfuggire di mano lo smartphone, alla classica telefonata senza capo né coda. Abbandonare la prudenza è essenziale se si vuol provare a far risultato. Ne è consapevole lo Scandicci che in avvio di ripresa rompe gli indugi ripartendo di slancio e perforando la retroguardia avversaria passando da destra con Campone, che al 53' prima si sgancia in velocità, poi si accentra ed infine indirizza a rete una precisa conclusione sulla quale Cianfanelli è costretto a compiere il primo autentico intervento di giornata. Un atteggiamento più spavaldo mette però in evidenza anche il suo inevitabile rovescio della medaglia del quale non tarda ad approfittare il solito Cecconi che, al 62', effettua una giocata che se fosse andata a buon fine, avrebbe da sola giustificato il pezzo di uno dei biglietti staccati dal buon Rorandelli. Dopo essersi liberato sul fronte destro del proprio attacco, l'ex attaccante di Castello e Sestese indirizza verso i pali difesi da Nati una splendida conclusione a girare, la sfera si perde d'un soffio a lato alla destra del portiere ospite. Nel frattempo entrambi i tecnici hanno iniziato una girandola di sostituzioni che al 66' premia l'intuizione e le scelte di Leo Zecchi, visto che la fuga lungo la corsia di destra del neoentrato Tempestini si conclude con un morbido traversone al bacio, che premia il puntuale inserimento di Rufat. Impattando al volo da ottima posizione, non lascia scampo a Cianfanelli. Per assistere all'altrettanto efficace replica rosanero, occorre attendere solo nove minuti. Allo scoccare della mezzora, infatti, l'onnipresente Cecconi - che muovendosi su tutto il fronte d'attacco e non dando così punti di riferimento ai difensori ospiti riesce sempre a rendere imprevedibile la sua azione - si catapulta sul fronte sinistro e su un profondo rilancio. Lo stesso fa il portiere Nati cercando la chiusura in uscita e la respinta di piede: piombando contemporaneamente sulla palla, i due danno origine ad un rimpallo che premia il centrattacco badiano, e fa rotolare il pallone in fondo al sacco. Un match che pare aver ritrovato l'equilibrio è deciso nei minuti finali da due episodi da moviola che fanno letteralmente imbufalire i padroni di casa. All'85', sugli sviluppi di un profondo lancio sulla trequarti destra dell'attacco locale, il portiere scandiccese Nati, nel tentativo di anticipare il solito Cecconi, esce dai pali cercando di abbrancare il pallone in presa bassa ma facendolo, però, fuori dall'area di rigore. Ernano vede e provvede concedendo il calcio di punizione allo Sporting e sventolando il cartellino giallo sotto al naso dell'estremo difensore. Si scatenano le proteste in tribuna, dove in molti vorrebbero l'espulsione del numero trentatré in casacca gialla. Ernano, però, è irremovibile e chiede a Maiorana di battere il calcio piazzato. Pur trovandosi in posizione piuttosto decentrata, il numero quattro rosanero non ci pensa due volte, disegnando una splendida traiettoria diretta a rete sulla quale Nati interviene efficacemente in volo deviando la sfera oltre la linea di fondo. Due minuti più tardi, sul fronte opposto, è lo Scandicci che calcia un corner dalla bandierina di destra con Tempestini la cui traiettoria spiovente a centro area vede il tentativo d'intervento di Cianfanelli, che però non riesce ad arrivare sul pallone. Di fronte alla linea di porta si accende un confuso parapiglia risolto in maniera vincente dal tocco sotto misura di Rufat che riporta gli ospiti in vantaggio scatenando; nuovamente le vibranti proteste dei sostenitori di casa che reclamano per un presunto fallo di ostruzione nei confronti del portiere rosanero non sanzionato invece da Ernano. Nel corso dei sei minuti di recupero concessi dall'arbitro, è lo Scandicci ad avere la palla buona per chiudere definitivamente i conti. Al 92', infatti, in occasione dell'unica autentica azione di contropiede impostata dai blues, il preciso tracciante dalla sinistra di Rufat innesca in piena area l'accorrente Tempestini, la cui battuta a rete è però disinnescata con bravura in tuffo da Cianfanelli. Pur non riuscendo a mettere il definitivo punto esclamativo sulla loro prestazione, i ragazzi di Zecchi conquistano tre punti d'oro che uniti al pari bianco ottenuto dall'Academy sul terreno dei Due Pini di Foiano, permettono loro di chiudere in gloria il 2024 conquistando, seppur a braccetto con i casentinesi, il platonico ma significativo titolo di campioni d'inverno. Resta, invece, indigesto il panettone ad un ottimo Sporting Arno che avrebbe senza dubbio meritato di conquistare almeno un punto. Ai ragazzi di Messano, puniti da un cinico Scandicci ma anche penalizzati da un paio di decisioni discutibili, non sono bastate, stavolta, determinazione, solidità in fase difensiva ed incisività negli ultimi sedici metri; segnali comunque molto confortanti e che devono far guardare con ottimismo all'anno che verrà. Aver messo in difficoltà le prime due corazzate del campionato, non può né deve essere considerata solo una coincidenza. Calciatoripiù : nello Sporting sono andati ben oltre la sufficienza Maiorana, Cecconi e capitan Di Ruberto. Nello Scandicci, ottime le prove di Hognogi, Nati, Rufat e Tempestini .
Bella prestazione da parte della Fortis Juventus che strapazza il Calenzano con un sonoro 5-2. La squadra mugellana è apparsa da subito ben messa in campo in fiducia e convinta dei propri mezzi. La squadra di casa, anche se con qualche assenza di troppo nei settori di centrocampo e difesa, era riuscita a mantenere in equilibrio la partita, creando qualche problema alla retroguardia ospite, centrando anche un incrocio dei pali con Sarti su punizione. Le migliori occasioni erano state degli ospiti, ma un po' per imprecisione un po' per un paio di ottimi interventi di Canocchi, il risultato era rimasto bloccato. Gli episodi che probabilmente decidono il match arrivano dopo il 40': prima passa la Fortis con un calcio di punizione battuto da Razzauti, che attraversa tutta l'area per poi insaccarsi alle spalle di Canocchi. La partita si innervosisce e Baroni prima viene ammonito per un fallo di gioco, poi viene espulso per doppia ammonizione. Il primo tempo si chiude con la Fortis avanti 1-0 e con un uomo in più;il secondo si apre con il Calenzano a fare gioco, mentre gli ospiti controllano bene facendo densità e ripartendo in contropiede, ma per un buon quarto d'ora la squadra di casa pare non risentire dell'inferiorità numerica, ma non è neppure fortunata visto che prima al 6' Congiu centra la traversa a portiere battuto con un tiro -cross dalla fascia, poi Petruzzi di testa su corner sfiora il palo. All'11' arriva il raddoppio degli ospiti, con il subentrato Ciari, bravo a sfruttare una perfetta verticalizzazione e battere Canocchi in uscita. Un altro episodio sfavorevole alla squadra di casa arriva al 16': l'arbitro interrompe il gioco per uno scontro, ne consegue un po' di parapiglia e, quando il direttore di gara scodella il pallone restituendolo alla squadra ospite, il rilancio immediato trova messa male la retroguardia calenzanese; Ciari, libero da marcatura, realizza ancora per il 3-0 .il quarto gol arriva dopo pochi minuti, grazie a una veloce ripartenza in superiorità numerica che porta De Simone a battere ancora Canocchi. Sotto di quattro reti il Calenzano trova prima il gol di Petruzzi di testa su corner , poi il 4-2 di Materassi su punizione. L'espulsione di Congiu per proteste a 20' dal termine, proprio prima del gol di materassi, mette la parola fine alla partita, anche se il Calenzano ci prova fino all'ultimo. Il quinto gol ospite arriva un attimo prima del fischio finale, lo segna Bucelli ancora in contropiede. Vittoria meritata e convincente quella della Fortis, squadra compatta e ben messa in campo, la posizione in classifica non è casuale e l'autostima dopo vittorie come questa non può che crescere ancora. Partita storta per il Calenzano, risultato ovviamente condizionato dall'inferiorità numerica e quindi non realistico riguardo alla reale potenzialità della compagine di mister Barni; manca la controprova, ma in parità numerica la partita sarebbe stata senz'altro più equilibrata. La sosta arriva nel momento giusto per trovare rimedi alle lacune caratteriali che troppo spesso limitano le prestazioni di questa squadra. Calciatoripiù : nel Calenzano buona la prova di Sarti , nella Fortis Juventus oltre a Ciari (doppietta da subentrato) si segnalano le prove di Pieri e Razzauti .