Empoli-Napoli 3-0
RETI: Landi, Perillo, Murolo
Subito una firma pesante, quella del talento cristallino di Jacopo Landi, per l'uno a zero che inizia a mettere in chiaro, a ribadire per meglio dire, quali siano i rapporti di forza in campo. Poi sono la precisione di Perillo dagli undici metri e il sigillo finale di Murolo a confezionare un segnale forte e chiaro, che parte dalle colline di Monteboro e Vinci e si dirige verso sud, vista la composizione centro-meridionale del raggruppamento: l'Empoli c'è già, e - vedrete - ci sarà fino alla fine. Anche quest'anno. Dopotutto i ragazzi di Tonelli scendono in campo con sul petto, virtualmente, metà scudetto in quanto vice-campioni d'Italia nella categoria inferiore, e muovono la prima tappa sul circuito del campionato Under 17 subito con la marcia da tre punti. Conferme e ritrovate certezze, ancora una volta, finiscono sul taccuino, perché quel gioco veloce e ritmato, attivo e propositivo in fase di possesso, feroce nel riconquistar palla nelle circostanze passive ammirato al torneo Rocco (vinto, anzi stra-vinto, battendo il Milan in finale) c'è eccome, anche alla prima uscita ufficiale, e probabilmente sarà il marchio di fabbrica di questa squadra. Che, in questa gara, ha confermato di poter contare su di una fase difensiva solidissima, su di un centrocampo dinamico e robusto in fase di interdizione, sull'estro e la qualità di un reparto offensivo che tanti, tantissimi allenatori vorrebbero disegnare sulla lavagnetta. L'esordio, sulla carta e non, era stimolante: assieme alle romane e ovviamente alla Fiorentina, il Napoli rappresenta una delle squadre che secondo le previsioni è destinata a stazionare nella zona play-off. La vittoria dell'Empoli è netta, meritata, con pochi pericoli corsi; qualche piccola pausa nel corso dei 90' è fisiologica, e gli ospiti si sono rivelati formazione di caratura inferiore ma comunque combattiva e mai doma. La cronaca della gara prende le mosse da un avvio su frequenze altissime da parte dei padroni di casa, che costringono i partenopei sulla difensiva, impiegando appena 4' per creare un primo pericolo: al termine di un'azione corale ben imbastita e prolungata, Perillo si propone come tramite finale e conclude a botta sicura, trovando una deviazione che deflette il pallone in calcio d'angolo. Il tiro dalla bandierina è un altro segnale: Conflitto si muove bene smarcandosi in piena area e devia verso la porta; ancora una volta un avversario, nello specifico Natale, riesce ad evitare la segnatura. Seguono alcuni minuti più combattuti, ma la sensazione è che Perillo, Isidori e Landi, supportati da Orlandi e i compagni della mediana, siano in grado di perforare l'intelaiatura difensiva degli ospiti. L'idea si rafforza sempre più, e al 23' diventa solida realtà: l'azione del vantaggio si sviluppa nella zona di campo di capitan Biondini, ma ha come protagonista principale Landi, che penetra in area rivale sulla destra e poi scarica in rete verso il palo più lontano un tiro potente e preciso, che fa secco Amendola, 1-0. La rete del vantaggio infonde ulteriore sicurezza ai locali, che insistono nella ricerca del secondo gol trovandosi però di fronte una squadra che, come atteso, non si arrende certo dinanzi alle prime difficoltà; Zappalà sprona i compagni a una reazione, o quantomeno a restare in partita, cosa che avviene perché al 37', in occasione di una delle poche sbavature commesse dall'Empoli, Riccio ruba palla e innesca Mane che si trova sulla sua strada i guantoni di Bernice, tempestivo nello sventare la minaccia. Il primo tempo si conclude con i ragazzi di Tonelli avanti per uno a zero, nessun minuto di recupero e squadre negli spogliatoi, dai quali si torna in campo con un'unica variazione, registrata nelle file degli ospiti, in cui Branchizio - parso un po' in difficoltà - viene rilevato da Lepre. Il filo della ripresa scorre in continuità con quello che aveva legato i primi 45' di gioco, l'Empoli continua a farsi preferire in numerose fasi e al 53' torna a rendersi pericolosissima con un'incursione di De Vita, che poi propone un traversone preciso all'indirizzo di Orlandi che, liberatosi bene ma dimenticato al contempo dalla difesa partenopea conclude di prima intenzione, graziando tuttavia l'estremo campano. Il pallone finisce alto sopra la traversa, e dopo poco si registrano i primi cambi anche nelle file degli azzurri di casa, Lupoli, Lunardon e Silvestri sono le forze fresche ritenute quelle giuste da Lorenzo Tonelli. Si riprende a giocare dopo questo slot di sostituzioni e, trascorsi appena due minuti, quando il cronometro segna il 62', ecco che l'Empoli trova il raddoppio. Lupoli manda in tilt i meccanismi difensivi degli avversari e costringe Muoio al fallo da rigore, prontamente rilevato dall'arbitro; sul dischetto, in un silenzio quasi assoluto, Perillo resta glaciale e trafigge Amendola. Il gol del raddoppio condiziona lo sviluppo della fase di gioco successiva, in cui si continua a duellare su ottimi ritmi ma questi vengono anche spezzettati numerosissime volte dai tanti cambi operati dalle panchine (quest'anno sono addirittura 9 le sostituzioni disponibili). Quando ormai ci si attende soltanto che i minuti conclusivi passino veloci, congelando il doppio vantaggio dell'Empoli, ecco che all'85' arriva anche il delizioso tris di Murolo, che finalizza come meglio non si può una manovra fluida e avvolgente dei suoi, con un tiro carico di effetto che si insacca all'angolino. Si prosegue poi fino al 94', ma ormai la prima gara dell'anno è già quasi alle spalle, e la testa può andare alle successive: l'Empoli , come dicevamo, c'è e ci ha tenuto a lanciare subito un primo segnale.
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Calciatoripiù : come già registrato nel pre-campionato, ancora una volta è di spessore elevato in ogni suo interprete la prestazione corale dell'Empoli, capace di ricercare sempre soluzioni di gioco veloci e non scontate, senza mai perdere di vista però linearità ed equilibrio complessivi. A partire da
Bernice , che quando viene chiamato in causa risponde presente, passando per
Covelli e
Biondini per poi concludere con il trio delle meraviglie là davanti, il Napoli fatica a duellare dentro un rapporto di forza paritario in ogni zona del campo contro un avversario uscito pimpante e fresco dalle fatiche della preparazione estiva.
Frosinone-Fiorentina 0-2
RETI: Chiti, Nwagwu
Travestita da prima di campionato, in fondo era già una prova di maturità: niente di definitivo, sia mai, ma sul campo in erba artificiale di San Giovanni Incarico contro il Frosinone occorreva una prova come quella che poi è stata offerta per portare via l'intera posta. Bene, allora, che per tirar fuori la personalità siano venuti in fretta i gol di Chiti e Nwagwu, al 12' e al 17' del primo tempo. Lo zero a uno arriva con la precisione chirurgica del numero 10 viola, che raccoglie un precedente tiro di Giannoni respinto da Anzidei e compagni, e successivo a una punizione di Bianchini, facendo secco Lombardo. Passano una manciata di minuti ed ecco il raddoppio: Nwagwu, che poco prima aveva preso la mira, raccoglie un perfetto invito di Persico e gonfia per la seconda volta la rete della porta laziale. I ragazzi di Taddei si erano visti in avvio, ed era servito subito l'esperienza di Tosti per impedire a Taddei di divenire assai pericoloso. Con un Bianchini ispirato e una squadra che in generale gira bene in ogni reparto, la Fiorentina approfitta degli spazi concessi dai locali e sfiora il tris ancora con i due autori delle prime due segnature, mentre il finale di frazione propone la generosa controffensiva del Frosinone, ma Cimaglia trova sulla sua strada Pinzani in almeno un paio di occasioni. La voglia di rivalsa dei locali persiste anche in avvio di secondo tempo, la Fiorentina però è come detto solida e autoritaria nel gestire il doppio vantaggio, cercando di incrementarlo costantemente, come provano a fare Ceccarini e Nwagwu nei minuti fra il 50' e il 55'. I due tecnici optano per un buon numero di sostituzioni, ma nella parte centrale della ripresa il match è comunque piacevole e intenso, anche perché Taddei incarna al meglio il desiderio di riaprire la gara da parte dei laziali, ma i suoi spunti - in due o tre occasioni - sono neutralizzati da Pinzani, sempre vigile nel disinnescare quanto (poco) filtra dalle fittissime maglie difensive gigliate. All'80' è ancora il numero 8 gialloazzurro a guidare la manovra offensiva dei suoi, porgendo a Valente, subentrato da poco per garantire maggiore spinta offensiva rispetto ad Adducci, un ottimo pallone sprecato però con un tiro impreciso da buonissima posizione. La Fiorentina tiene dunque blindato il doppio vantaggio e mantiene inviolata la sua porta, perché è sui guantoni di Pinzani che si spegne uno degli ultimi assalti di un Frosinone mai domo, ma anche non in grado di riaprire un match che i viola son bravissimi nel marchiare a fuoco in avvio, e nel condurre poi senza scossoni verso la linea del traguardo.