RETI: De Cicco, Mannini S.
GINESTRA: Bambi, Chiani, Maggiorelli, Alderighi, Cultrona, Melaccio Alessio, Bagni, Gianelli, Mannini, Mazzuoli, De Cicco. A disp.: Vincelles, Giannini, Roselli, Geri, Marlazzi, Mengoni, Melaccio Manuel. All.: Maurizio Rizzo.
CS FIRENZE: Marinai, Pinzuti, Ceccantini, Fradello, Chiaverini, Pascoli, Sarri, Sponza, Fontani, Bercigli, Carullo. A disp.: Meloni, Menichetti, Rauso, Vasilescu, Capini. All.: Paolo Borghi.
ARBITRO: Cicero di Siena.
RETI: 10' Mannini, 40' De Cicco.
Basta un tempo alla Ginestra capolista per archiviare la pratica CS Firenze e portarsi a quota 46 punti, uno in più rispetto allo Sporting Arno inseguitore. Il match in casa biancorossa si sblocca già al 10': l'approccio dei locali è ottimo e, dopo una prima palla gol fallita da Gianelli (pallone a lato di poco) e una seconda con Cultrona (colpo di testa che sfiora il palo), arriva la rete del vantaggio col tap-in di Mannini dopo conclusione di Mazzuoli respinta da Marinai. Monologo della Ginestra: il raddoppio è nell'aria già nella prima mezzora ma non arriva per imprecisioni nell'ultimo passaggio. Di fronte a un CS mai pericoloso, arriva il due a zero a cinque minuti dall'intervallo: una splendida combinazione Maggiorelli-Mazzuoli manda in profondità quest'ultimo, piazzato per De Cicco che deve solo appoggiare in rete il sigillo sul match. Già, perché nella ripresa la Ginestra fa accademia, e non soffre mai le conclusioni degli ospiti che ci provano soltanto dai trenta metri con Bercigli e Fontani ma accusano stanchezza e poca lucidità nella trequarti biancorossa. I padroni di casa si limitano allora a far circolare il pallone e approfondire il discorso con Chiani e Maggiorelli, ma senza successo, perché stavolta Marinai si fa trovare pronto. C'è tempo per la consueta girandola di cambi e per il lento approssimarsi alla fine del match che incorona per l'ennesima volta lo strapotere offensivo di una Ginestra sempre più on fire; i biancorossi si prendono i tre punti soffrendo pochissimo, il CS in questa domenica risulta troppo brutto per essere vero.