RETI: Morosi, Saraniti Pettinato, Saraniti Pettinato
PCA HITACHI: Santoro, Di Bari, Meoni, Dei Innocenti, Panati, Dhima, Bacci, Belli, Grassini, Barontini, Maccini. A disp.: Ingrassia, Gasperini, Franchi, Nanni, Galasso, Ferrati, Galeone, Morosi. All.: Duccio Sermi.
ARCI SARRIPOLI: Dolfi, Baldi, Galardi, Pucciarelli, Fedi, Pierucci, Boccia, Vannini, Saraniti Matteo, Ruggiero, Ferraro. A disp.: Bucci, Ferraro, Saraniti Mattia, Suppressa, Ferri, Attala, Galingani, Bosa, Guarducci. All.: Edoardo Alderighi.
ARBITRO: Tesi di Pistoia.
RETI: 3' e 38' Saraniti Matteo, 20' Morosi.
Grande vittoria dell'Arci Sarripoli di mister Alderighi che espugna il fortino del PCA Hitachi con un corsaro 1-2 che profuma di sorpasso in classifica. Gli ospiti partono subito con la quinta innestata, sbloccando la contesa al 3' con una punizione di Saraniti Matteo che beffa un tutt'altro che irreprensibile Santoro dopo una deviazione della barriera. I padroni di casa accusano il colpo ma, complice un brutto infortunio di Pierucci (a lui i più sinceri auguri di una pronta guarigione) che destabilizza gli avversari, riescono in modo quasi inaspettato a rientrare in gara con un colpo di coda approfittando del momento di confusione generale. A pareggiare i conti intorno al 20' ci pensa Morosi, abile nel freddare Dolfi al termine di una ripartenza veloce. Invertita l'inerzia della gara, a sette minuti dalla fine del primo tempo è la compagine di Edoardo Aldergihi a rendere pan per focaccia ai locali colpendoli nel loro momento migliore. A castigare l'estremo difensore ci pensa ancora una volta Saraniti Matteo che, ricevuto un preciso passaggio di Baldi, deposita la sfera in fondo al sacco con un bel pallonetto difficilmente prevedibile e reso ancor più velenoso dal tocco di un difensore. La ripresa si apre con ambo le compagini intente a darsi battaglia annullandosi a vicenda, lasciando trasparire sul terreno di gioco poche emozioni ma tanta intensità. Fallito il tris con Bosa, con grande astuzia gli ospiti giocano in diverse situazioni col cronometro rischiando solo nel finale, quando Dolfi si inventa una grande parata per mantenere intonsa la vittoria. Missione compiuta.