RETI: Giannitti, Trombino, Giannitti, Pellegrini, Fasano, Barbetti, Barbetti, Romani
PRATO: Sebastiano, Lazzeri, Mari, Fioretti, Muraca, Turturro, Osazuwa, Fratoni, Giannitti, Vannucci, Trombino. A disp.: Sinatti, Casini, Fabbri, Fondi, Maccioni, Padula, Fossi, Magelli, Rondoni. All.: Liborio Mirisola.
ACADEMY PORCARI: Del Carlo, Tintori, Fasano, Peghinelli, Ekwunife, Rossi, Alessiani, Pellegrini, Labotì, Alessandri Stringari, Barbetti. A disp.: Murariu, Sbrana, Pasquinelli, Spinelli, Paganelli, Piccolo, Sansone, Romani. All.: Carlo Marchi.
ARBITRO: Camoni di Pistoia.
RETI: 9' Pellegrini, 14', 73' Giannitti, 33' Trombino, 45'+3' Fasano, 47', 49' Barbetti, 90'+3' Romani.
Una per inseguire un sogno più vivo che mai, l'altra per capire dove i propri sogni potevano arrivare a spingersi. È nella dimensione onirica che si è giocato il partitazo di giornata, con Prato e Academy Porcari scese in campo per tastare con mano il tasso empirico delle proprie ambizioni. E l'imperioso successo dei lucchesi per 3-5 lascia in bocca un sapore dolceamaro; perché sì, la vittoria contro la seconda della classe è stata a dir poco spaziale, vero, ma il saggiare le proprie potenzialità sapendo di non averle sfruttate a pieno durante la stagione non può far altro che aumentare i rimpianti e rimorsi per ciò che poteva essere e che -molto probabilmente, a meno di congiunzioni astrali indicibili- invece non sarà. Un po' come quando ci si risveglia da un bel sogno, che si ha a che fare di nuovo con la realtà. Per carità, non che sia pessimo il presente del Porcari, anzi, e la quarta posizione in classifica tutto ha in sé tranne che del negativo. Ma qualcosa in più poteva essere fatto, soprattutto contro le piccole. Questo è indubbio. Ed è un po' come quando ci risveglia da un brutto sogno invece per il Prato, che proprio nel Porcari ha il suo incubo numero uno. Sconfitta all'andata e sconfitta al ritorno, dopo che nel mezzo i risultati positivi erano stati ben 14. E chissà che proprio Porcari non sia il capolinea dei sogni della truppa di Mirisola, ora scivolata a -5 dalla corazzata Pietrasanta. Il dubbio è lecito, la paura -per i pratesi- concreta. Ed è da brividi l'avvio di domenica 16 marzo. 9 minuti dal fischio d'inizio e Pellegrini, sugli sviluppi di un corner, piazza in fondo al sacco il pallone dello 0-1. I locali non ci stanno e cinque minuti dopo reagiscono; lesto in area Giannitti, a dir poco rapace nello scaraventare alle spalle del portiere un pallone lasciato vagare senza padrone. La scossa che serviva. Il Prato si sveglia dal torpore, prende in mano le redini del gioco e al 33' caccia fuori i muscoli. Fratoni imbuca, Trombino scatta in velocità sul filo del fuorigioco -contestatissimo- e batte da pochi metri l'incolpevole Del Carlo. Scambio di ruoli nell'ultimo dei tre minuti di recupero: questa volta è Fasano a segnare in dubbio posizione di offside e a far impazzare le proteste sulla panchina locale. Per il signor Camoni di Pistoia è tutto regolare e il duplice fischio sancisce il momentaneo 2-2. Se vi siete mai chiesti quanto tempo possa mai servire per infrangere un sogno, forse già vi siete dati una risposta. Ma se non ve lo siete chiesto e per curiosità -o necessità- vi interessa saperlo, domandate pure a Barbetti. Lui vi risponderà: 3 minuti . Dal 47' al 49' il numero 11 lucchese stronca (forse in via definitiva) le ambizioni di un Prato rimasto a vagheggiare negli spogliatoi. Due amnesie difensive, due gol e partita in ghiaccio. Come in una paralisi del sonno, i padroni di casa provano a scuotersi rabbiosamente per risvegliarsi dall'incubo e riescono a muovere un muscolo al 73', quando bomber Giannitti spezza per un attimo le catene del torpore insaccando di testa il pallone del 3-4. Il finale è convulso. Il Prato dà fondo a tutte le proprie energie ma non sfonda, col bastione difensivo eretto da mister Marchi che tiene e respinge come un muro di gomma i tanti palloni scodellati dalle parti di Del Carlo. Poi, un dejà-vu: all'ultimo -ancora- dei tre minuti di recupero Romani, in contropiede, ipoteca definitivamente la sfida piazzando l'inappellabile 3-5. Tre trilli, suona la sveglia. E' già tempo di lasciare nel cassetto delle memorie il recente passato e di dare tutto per continuare a sognare ancora. Se possibile.