RETI: Padure
SCANDICCI: Valenti, Proni, Leo, Giannozzi, Scopetani, De Rito, Morelli, Giunta, Pellegrino, Gryka, Marin, Pagano, Listo, Gabai, Padure. All.: Giuliano Pignatelli.FIORENTINA: Marynych, Ciuffardi, Protsenko, Pistolesi, Giorgetti, Fucile, Venturi, Mancini, Capasso, Domenichelli, Lapini, Di Nuzzo, Mannucci, Baroni, Vinci. All.: Matteo Innocenti.
RETI: 11' Lapini, 32' Padure, 33' Di Nuzzo.
NOTE: parziali: 0-1; 1-1; 0-0.
Dopo essere ampiamente riuscito a tenere testa all'Empoli sette giorni prima, lo Scandicci di mister Pignatelli sfodera -tra le mura amiche- un'altra strepitosa e di sacrificio prestazione corale al netto della quale, tuttavia, si trova al triplice fischio costretto ad arrendersi anche ai ragazzi classe 2013 di una Fiorentina risultata vittoriosa con l'aggregato di 2-1 in proprio favore al Bartolozzi . Sin dal fischio iniziale, passando adesso alla cronaca dell'incontro, i due collettivi protagonisti non mancano di fronteggiarsi a viso aperto e, all'11', sono i gigliati a rompere il ghiaccio quando, sugli sviluppi di una precedente conclusione di Capasso respinta dalla retroguardia casalinga, è Lapini a lasciar partire una splendida soluzione di prima da posizione defilata sulla sinistra indirizzando il pallone direttamente sotto l'incrocio dei pali. I blues, tuttavia, arrivati a questo punto non si lasciano tradire dalla pressione e, continuando ancora a tenere testa ai relativi avversari, al 32' ristabiliscono momentaneamente le sorti dell'incontro quando il caparbio Giunta si avventa in pressione su Pistolesi generando un rimpallo dal quale il pallone schizza esattamente sui piedi dell'accorrente Padure che, trovatosi indisturbato innanzi al cospetto dell'estremo avversario, infila esizialmente quest'ultimo in rasoterra. Tempo, tuttavia, di risistemare il pallone a centrocampo che la controffensiva dei ragazzi di mister Innocenti si rivela tanto immediata quanto vincente: al termine, infatti, di un poderoso slalom a centrocampo di Baroni, Mancini serve in profondità Di Nuzzo che, creatosi il necessario spazio per la conclusione, riporta subito avanti i suoi con un chirurgico diagonale che fissa così il risultato su un 1-2 che non avrà più modo di mutare sino al calar del sipario.