CASENTINO ACADEMY: Pollio F., Fiacchini, Nocentini, Manni, Renzetti B., Checcacci M., Fetai, Renzetti C., Pietrini, Dini, Chianucci. A disp.: , Acciai, Pollio L., Cantore, Gabiccini, Di Donato, Bartolini, Boschi, Orlandi U.. All.: Pesce Giuseppe
PIETA 2004: Mammoli, Palaj, Cocci, Rayyad, Rrapaj, Biancalani, Marzullo, Mbaye, Ciaschi, Giuliani, Mari M.. A disp.: Liberati, Pareti, Lenzi E., Frati, Gori A., Tartoni, Presley, Vannuzzi. All.: Zambello Marco
ARBITRO: Alessandro Farina di Arezzo
Non il Perignano capolista, non la Sestese campione d'Italia e neppure due big come Affrico e Fucecchio: l'unica squadra ancora imbattuta è il neopromosso Casentino Academy, che col secondo pareggio consecutivo - e il secondo 0-0 stagionale dopo quello all'esordio col Ponsacco - raggiunge quota nove. Un punto in più ha l'avversaria di giornata, la terza neopromossa: c'è la Pietà, l'outsider insieme alle tre big, a completare la doppia coppia che insegue il Perignano. È ancora presto, prestissimo, per calibrare sull'ottimo avvio le ambizioni stagionali; allo stesso tempo è legittima la soddisfazione di Pesce e Zambello, nessuno dei quali sembra che alleni una squadra forte d'appena cinque presenze nell'élite. In tanti li invidiano: ne invidiano la classifica, eccellente; e invidiano l'abito, riconoscibilissimo, rimasto intatto anche in una categoria così impegnativa, nella quale talvolta si viene travolti dalla tentazione di rinnegare sé stessi per ottenere tutto e subito. La straordinarietà dell'ottimo avvio di Pietà e Casentino Academy sta invece nella costanza dei loro schemi: nessuna rivoluzione rispetto alle abitudini, nessuna forzatura. Difende bene la Pietà (solo un cambio nell'undici titolare rispetto alla vittoria col Forte dei Marmi: gioca Cocci, non Daly), del 3-5-2 ormai sa tutta la Toscana; difende bene e non va in difficoltà sulle verticalizzazioni del Casentino Academy, che nella prima mezz'ora cerca due volte Fetai sulla corsia destra: murato il primo tentativo, nel nulla il secondo, che sfuma perché Chianucci arriva con un istante di ritardo sull'invitantissimo traversone rasoterra. Per bussare la Pietà ha bisogno d'un calcio da fermo; poi bussa forte, e solo una parata superlativa di Francesco Pollio, che la situazione l'aveva concessa (al limite della propria area di rigore aveva raccolto con le mani un retropassaggio ritenuto volontario) e che con l'aiuto del palo neutralizza la punizione di Palaj sul tocco di Marzullo, tiene il punteggio sullo 0-0: Farina è sicuro, il pallone non è entrato. Da un'altra punizione, di nuovo Palaj l'esecutore (acciaccato, uscirà alla pausa: precauzione comprensibile), la Pietà costruisce un'altra occasione interessante: stavolta la traiettoria, che come origine ha una posizione laterale, è diretta non verso la porta ma sulla testa di Cocci, la cui deviazione esce alta d'un paio di spanne. Non va a buon fine neppure l'assolo di Giuliani, che dopo essersi liberato bene al limite dell'area di rigore ritarda il tiro e s'imbottiglia in un raddoppio: niente più che l'angolo gli concede il Casentino, un angolo senza esito sul quale si chiude il primo tempo. Simile è l'andamento della ripresa, simile nonostante le scelte degli allenatori, che con qualche ritocco provano a far maturare il vantaggio; simile perché di nuovo la Pietà bussa con una punizione (la calcia Vannuzzi, e di testa dal secondo palo Biancalani devia il pallone sulla parte sbagliata della rete); simile, infine, perché per tornare a farsi sentire anche il Casentino ha bisogno d'un pallone inattivo: è un angolo respinto corto, sulla cui ribattuta di potenza Pietrini cerca lo specchio e trova il muro eretto da Mammoli e Rrapaj a ridosso della linea. Per Farina, identica la porta, anche stavolta il pallone non è entrato, e l'opposizione è corretta: le mani coinvolte, è il messaggio, sono solo quelle del portiere. Anziché accendere la mezz'ora che resta d'un tratto l'episodio placa la partita, come se le due squadre dopo aver speso così tanto del pari s'accontentassero; solo nel finale la Pietà prova a costruire un altro paio d'occasioni, che né Rayyad (s'era liberato bene a destra, aveva spazio per avanzare: calcia subito, e calcia strozzato) né Cocci, in ritardo sull'ultimo traversone di Vannuzzi, riescono a sfruttare. È un verdetto giusto: per gli episodi e soprattutto per lo spirito, di perdere - e sarebbe stata la prima volta in una stagione approcciata meravigliosamente - il Casentino non avrebbe meritato. .
Calciatoripiù : non è difficile selezionare i reparti che premia uno 0-0. In difesa, guidata da Biancalani formato monumento, la Pietà è imperforabile, o giù di lì; non riescono a violarla neppure le geometrie di Manni (ottimo il rientro dopo una lunga assenza, così come ottimo è l'ingresso di Boschi negli ultimi venti minuti), e così se riesce a mantenersi imbattuto il Casentino Academy può ringraziare Francesco Pollio e la parata pregevole che sfodera intorno alla mezz'ora.
esseti