• Allievi RegionaliElite
  • 20/11/2022 10.00.00
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  • Cattolica Virtus
  • 3 - 1 20/11/2022 10.00.00
  • Arezzo
    Legnante
    Pazzagli
    Del Zotto
    Ferretti

Commento


AREZZO: Bollella, Innocentini (60' Vivoli), Menchetti (85' Nacchia), Benettini (75' Montanari), Aiello (17), Castaldo, Celli (75' Lazzeri), Musotti (65' Emanuele), Gulisano, Verdini, Ferretti. A disp.: Strangis, Carta, Bracciali . All.: Vallini Francesco
RETI: Legnante, Pazzagli, Del Zotto, Ferretti
CATTOLICA VIRTUS: Ciappelli, Bargellini, Gelormini (49' Acciai), Giudice (67' Bottino), Becagli, Alfani, Braconi (79' Cagnina), Tempestini (54' Pazzagli), Legnante (64' Manuali), Del Zotto (86' Frilli), Faccendini. A disp.: Castellani, Orselli, Sarno. All.: Francesco Vallini (squalificato).
AREZZO: Bollella, Innocentini (56' Vivoli), Menchetti (85' Nacchia), Benettini (74' Montanari), Aiello, Castaldo, Celli (74' Lazzeri), Musotti (63' Emanuele), Gulisano, Verdini, Ferretti. A disp.: Strangis, Carta, Bracciali. All.: Alessandro Violetti.
ARBITRO: Artini di Firenze
RETI: 1' Legnante, 24' Ferretti, 56' Pazzagli, 65' Del Zotto.
NOTE: ammoniti Castaldo, Ferretti, Del Zotto e Bargellini. Angoli: 5-7. Recupero: 0'+6'.



C'è da sperare che tutto l'apparato Fia fosse ad Abu Dhabi, che non si lasci accalappiare dall'ennesima idea sghimbescia: perché, avanti alla prima e avanti all'ultima curva, per la Cattolica la sfida all'Arezzo (3-1 il finale) è stata una sorta di giro di ricognizione con i punti in allegato. Molto infatti passerà da quattro delle prossime cinque gare che mancano alla fine del girone: solo la sfida interna al Cecina è teoricamente uno scalino meno alto del resto che propone un calendario feroce, tra il derby con lo Scandicci e lo scontro diretto d'Altopascio passando per Sestese in casa e Capezzano fuori; e dunque c'era bisogno sia di provare le migliori soluzioni disponibili in vista d'un mese che si promette infernale ed entusiasmante sia di far punti per restare agganciata alla locomotiva che non ha intenzione di rallentare ma che la prossima settimana sarà costretta a guardare le altre, il turno di riposo incombe. Il primo frammento della gara sembra suggerire che sarà sufficiente controllare la temperatura delle gomme e ripassare l'andamento del tracciato: sono trascorsi appena venticinque secondi quando Legnante, schierato davanti insieme a Faccendini per mascherare l'assenza di Parenti, rientra sul destro scartando Castaldo al limite; appena ventinove quando la traiettoria si chiude accanto al primo palo. Alla prima azione dunque la Cattolica si ritrova in vantaggio e sulla carta ha davanti a sé una gara in cui sfruttare le proprie doti di palleggio per far male all'Arezzo; ma dietro e soprattutto sulle fasce (in difficoltà Bargellini sulle sovrapposizioni di Menchetti; in estrema difficoltà Gelormini sulle accelerazioni di Celli, e domenica da quella parte graviterà Raimondi: auguri) comincia a ballare. Perché con Braconi mezzo destro e Tempestini mezzo sinistro a proteggere Giudice la mediana è ben strutturata, e il rientro di capitan Alfani dopo le tre giornate di squalifica sigilla la difesa; ma è sulle corsie laterali che l'Arezzo passa e la Cattolica soffre. Già al 3' Celli, ala destra nel 4-3-3 con cui Violetti battezza il ritorno in amaranto, scappa a Gelormini e costringe Becagli a una diagonale complicata e a una scivolata decisa; ne segue il primo angolo della gara calciato da Ferretti nella zona di Gulisano il cui destro sottomisura chiama Ciappelli alla parata d'istinto. L'Arezzo ci riprova al 12' con una progressione centrale di Musotti che cerca la porta da una ventina di metri: lento ma angolatissimo, solo all'ultimo il suo tiro viene toccato in angolo da Ciappelli stavolta partito in ritardo. Ma la Cattolica è in sofferenza e a metà circuito si vede affiancata: Gulisano intercetta un giro palla della mediana avversaria e verticalizza per Celli il cui controllo orientato gli consente di lasciarsi alle spalle Gelormini, sorpreso fuori posizione, e di violare l'area in posizione defilata; Ciappelli sporca senza però spinger via il suo traversone rasoterra che, non raccolto da Gulisano, schizza al limite proprio sul destro di Ferretti: da lì all'incrocio passa meno di un secondo. E alla mezz'ora la Cattolica vede la sagoma dell'Arezzo sempre più spaventosa nello specchietto: le va bene che Artini (direzione colma di sbavature, ma stavolta il fischio è giusto) lasci orfana la rovesciata di Celli che, in posizione irregolare di mezzo metro massimo, aveva di nuovo tratto Gelormini fuori posizione e aveva deviato in porta la scucchiaiata di Gulisano; corretto annullare la rete del possibile sorpasso ospite, nella retina resta impresso un gesto tecnico non comune. Aver rischiato lo svantaggio scuote la Cattolica che tre minuti più tardi prova a rimettere il muso davanti: Legnante, che gioca sostanzialmente centravanti ma cui restano affidati tutti i calci da fermo perché troppo prezioso è il suo destro per confinarlo all'area, calcia in mezzo una punizione dalla trequarti; la spizzata di Alfani, monumentale ogni volta che stacca da terra, libera Faccendini che rientra sul destro e cerca il primo palo ma sbatte su Bollella. Quando però l'Arezzo allarga la manovra la Cattolica continua ad andare in difficoltà: Verdini imbuca per Ferretti che scatta dietro la difesa in posizione defilata e col destro calcia sul primo palo trovando l'opposizione di Ciappelli (38'). A qualche metro dal pit-stop di metà gara la Cattolica rischia di nuovo di finire sotto: le va bene che Artini (direzione colma di sbavature, fischio sbagliato) consideri irregolare la posizione di Gulisano sul filtrante di Benettini e che Ciappelli sfoderi un altro grande intervento (non rilevato, era angolo) sul destro di Innocentini diretto sul secondo palo. Anche in avvio di ripresa la Cattolica fatica a tamponare le iniziative intraprese dall'Arezzo sulle fasce: si comincia subito col tocco di Celli a liberare Ferretti che salta Braconi e calcia sul secondo palo trovando Ciappelli a negargli la doppietta (48'). Ancora squalificato e costretto a dirigere la squadra da quella che quando c'era don Gabbricci chiamavano la gabbia del prete, Vallini capisce che è il momento d'intervenire se non vuole che il giro di ricognizione si trasformi nella terza occasione perduta sotto la statua di san Michele: ecco dunque che chiama fuori Gelormini e Tempestini per inserire Acciai e Pazzagli e ripensare la corsia sinistra. Sembra quasi un incantesimo, mossa giuste più parole giuste uguale esito desiderato: è proprio a sinistra che sfonda Del Zotto che, abbastanza in ombra fino ad allora, strappa dalla trequarti fino all'area di porta facendosi rimbalzare addosso due avversari; e, dopo la prima parata di Bollella e il doppio salvataggio di Menchetti e Castaldo su Faccendini e Legnante che avevano cercato di scaricare il pallone nella porta incustodita, è proprio Pazzagli a risolvere la contesa con un destro di prima al secondo incrocio (56'). Improvvisamente l'Arezzo si trova di nuovo a guardare la targa dei rivali; ora dunque intervenire tocca a Violetti che chiama fuori Musotti e Innocentini per Emanuele e Vivoli. E sono proprio loro due a confezionare l'occasione del possibile pareggio: il velo del primo sulla punizione del secondo libera a centro area Gulisano che si gira in palleggio e scarica il destro verso la porta perdendo però di nuovo il duello con Ciappelli. Vallini chiama un altro cambio, altro tocco fatato: Manuali rileva Legnante (partita formidabile in un ruolo inedito) e al primo pallone rischia di conquistarsi un rigore sull'intervento di Aiello decisamente fuori tempo; sorpreso dalla rapidità dell'azione, Artini non fischia: lo salva Del Zotto che, raccolto il pallone, scarta Bollella e da posizione defilata trova i pali con un destro rasoterra (65'). Anche sul doppio svantaggio però l'Arezzo non s'arrende: Bargellini perde un pallone sciagurato sulla pressione di Emanuele, Verdini apre immediatamente il compasso per lo scatto di Ferretti; sul suo destro quasi dal fondo c'è però di nuovo Ciappelli a vistare il successo della Cattolica (81'). E quando anche lui è superato, come sul tiro di Gulisano a colpo sicuro sul corner successivo, ci pensa Alfani (partita monumentale) a rinviare il pallone diretto in porta e con lui ogni possibile tremore. Nei 10' finali, recupero compreso, c'è comunque ancora tempo per due occasioni per parte: di una spanna a lato il destro di Lazzeri (fermo stavolta Ciappelli) innescato dal dialogo tra Ferretti ed Emanuele (87'); anticipato da Alfani, monumentale ogni volta che stacca da terra, il tentativo aereo di Gulisano sul traversone di Ferretti (90'); sulla traversa il pallonetto di Faccendini (92'), il cui mancino a girare allo scadere Bollella alza sopra la traversa (95'). Per la fatica che le è costato arrivarci, dietro l'ultima curva la Cattolica pensa dunque che l'attenda la bandiera scaccata; ma è bene che si prepari al semaforo rosso e a una nuova griglia, la serie di chicane Scandicci-Sestese-Capezzano-Cecina-Tau è lì che l'aspetta.
Calciatoripiù
: quando si ha nello zaino un talento potenzialmente infinito è facile far dimenticare un primo tempo faticoso con due giocate decisive: Del Zotto inventa il 2-1, segna il 3-1 e trascina la Cattolica via da una palude in cui rischiava di restare incollata; condivide i meriti con Pazzagli che impiega due minuti scarsi per apporre un frego indelebile sulla partita. Ma la Cattolica non sarebbe arrivata lì se non fosse stata protetta da Alfani (quanto s'è sentita la sua assenza) e da Ciappelli che riscatta la mezza incertezza sulla rete ospite con una serie prolungata d'interventi notevoli. Contro un altro portiere difficilmente l'Arezzo avrebbe perso: se davanti si può contare su Celli, Ferretti e Gulisano tirarsi via dal bordo del vulcano non dovrebbe essere complicato. Funziona discretamente anche la mediana, decisamente meno la retroguardia: è innanzitutto qui che Violetti deve intervenire.