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    Juniores regionali Capostrada, intervista al capitano Klajdi Lakaj

A novanta minuti dal termine dei campionati Juniores regionali mancano ancora dei verdetti per quanto riguarda le retrocessioni. Non ha più di questi problemi il Capostrada Belvedere, che grazie alla vittoria di sabato sul campo del Quarrata ha conquistato la salvezza con una giornata d'anticipo nel girone B. Il gol decisivo è stato segnato dal capocannoniere nonché capitano della squadra, Klajdi Lakaj, con il quale abbiamo ripercorso la stagione che volge al termine:

La vittoria sul campo del Quarrata, arrivata proprio grazie a un tuo gol, vi ha permesso di raggiungere la salvezza con una giornata d'anticipo: ci racconti l'avvicinamento a questa partita così importante e che cosa hai provato al triplice fischio?

Al triplice fischio ho provato senso di soddisfazione e sollievo per aver raggiunto finalmente l'obiettivo tanto cercato in questi ultimi mesi. In realtà non l'abbiamo vissuta in modo negativo o con troppa pressione, anche perché il mister è stato particolarmente bravo a farci rimanere concentrati e al tempo stesso piuttosto spensierati .

La corsa salvezza è stata molto combattuta in questo girone, con tante squadre racchiuse in pochi punti. Come avete vissuto gli ultimi due mesi, dove ogni partita poteva fare la differenza tra rimanere fuori dalla zona rossa ed esserne risucchiati?

Quello della corsa salvezza è stato il periodo più bello della stagione, quello in cui ogni partita contava e ogni pallone che passava dai piedi pesava più del normale. È proprio questo il bello del calcio, ogni punto ci faceva respirare e ogni sconfitta ci aiutava a rimanere concentrati .

In questo senso il tuo ruolo, da capitano, è stato fondamentale: che cosa significa per te indossare la fascia e in che modo hai gestito lo spogliatoio, specialmente nei momenti di maggiore pressione durante l'arco del campionato?

Indossare la fascia è stata una grandissima responsabilità e un immenso onore. Impormi non è stato particolarmente difficile, sono molto rispettato e stimato dai miei compagni e ci tengo a ringraziarli perché senza di loro non sarei né il giocatore né il capitano che sono. Certe cose sicuramente avrei potute gestirle meglio, ma penso di aver sempre fatto da collante nello spogliatoio. Quando si vince è facile trainare il gruppo, ma anche nei momenti difficili sono riuscito a tenere alto l'umore strappando una risata al compagno, sdrammatizzando e facendo in modo che la squadra vivesse tutto in modo tranquillo e sereno .

Non sei solo il capitano, ma anche il capocannoniere della squadra e uno dei migliori marcatori del campionato con 22 gol realizzati al momento. Ci racconti quelli più belli e quelli che, invece, reputi siano stati i più importanti?

Di gol belli ne ho segnati diversi, ma ci tengo a ricordare quelli più importanti. Il primo, contro il San Marco Avenza all'andata, che mi ha permesso di sbloccarmi ed è valso la prima vittoria con mister Breschi. Poi la doppietta a Montelupo, due gol belli e pesanti in una partita carica di tensione, e il gol contro il Capezzano, quando abbiamo vinto all'ultimo minuto. Infine la rete salvezza con il Quarrata, che ovviamente rimane la più bella e importante .

Sei un classe 2005, quindi già proiettato al mondo delle prime squadre: a livello personale, quali sono i tuoi obiettivi in vista della prossima stagione?

Alla mia età è normale proiettarsi al mondo delle prime squadre e pensare a cosa potrebbe succedere l'anno prossimo. Di certo, ovunque andrò, sarò pronto a dare il cento per cento, a mettermi in gioco e a divertirmi come ho sempre fatto .

Giulio Dispensieri


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